Lords Of The Underground – So Legendary
Ogni tanto riappaiono, quali meteore che un tempo solcarono cieli importanti dell’Hip-Hop nella sua forma più splendida, lasciando una scia talmente luminosa, pur nella loro breve permanenza, da essere ricordata per le epoche successive. Dei Lords Of The Underground si può dire tutto, meno che negare il massiccio impatto esercitato sul Rap di una trentina d’anni fa, momento nel quale si erano impadroniti di una piccola ma significativa fetta di scena risaltandovi con un esordio classico, zeppo di Funk, rime esilaranti e singoli rimasti inequivocabilmente nella storia, nonché con uno sforzo successivo, “Keepers Of The Funk“, il quale – a parere personale – ha sempre sofferto troppo dei confronti ed è finito per essere un gioiellino colpevolmente sottovalutato. Quindi la flessione, con “Resurrection” giunto sugli scaffali dopo ben quattro anni di pausa, troppi per un genere in così costante evoluzione, per poi dover attendere addirittura il 2007 con l’anonimo “House Of Lords“: nulla, in entrambi i casi, che accendesse nuovamente la luminosa scintilla originata tra le strade della Brick City per antonomasia, lasciando solo un pallido ricordo di ciò che fu, destinato a diventare sempre più sfocato.
Abbiamo conosciuto gli Snowgoons in qualità di operatori specializzati nell’estrarre vecchie glorie dalla naftalina, fornendo nuove spinte alle traiettorie di Onyx (binomio, questo, diventato peraltro molto frequente), M.O.P., addirittura Nine, plasmando un boom bap reminiscente dei preziosi nineties senza scordare un congruo processo di attualizzazione, convergendo verso un messaggio di pura resilienza della specie, in particolare quando, su “Goon Bap“, erano andati a riunire parte di quella crema nella traccia non casualmente intitolata “The 90’s Are Back”, nella quale presenziava pure DoItAll. Ecco che occasioni come quella costituiscono opportunità per tornare nel circolo, in particolar modo quando si stringe conoscenza con una realtà europea così radicale nel suo legame con un certo tipo di suono, tracciando certamente una netta differenza tra il produttore americano che segue maggiormente il flusso della novità o copia i tagli alla Premier e figure partite da un presupposto del tutto differente, consistente nell’essere anzitutto dei fan dei suddetti rapper, aggiungendo al ragionamento quel criterio di apparente irraggiungibilità che sta alla base del sogno di poter realizzare un beat per i propri idoli; un traguardo che Det Keller, Dj Illegal e Sicknature hanno raggiunto grazie alla perseveranza nel coltivare i contatti e nel proporsi come producer di solida affidabilità.
“So Legendary” muove i primi passi nel 2020, a quell’anno appartengono infatti i primi singoli dell’operazione: tuttavia, il mondo è bloccato dal Covid-19, le misure di sicurezza impediscono di viaggiare con facilità, la situazione porta a un irrimediabile stop dei lavori a tempo indefinito, fino a quando, una volta ristabilita la connessione e smaltiti gli impegni, si procede verso la fase di rifinitura del progetto. Il risultato sonoro è più o meno ciò che ci attendevamo: i Goons centrano ancora una volta l’obiettivo di tradurre in chiave moderna il loro inequivocabile sound, alternano qualche riuscita melodia sintetizzata al reperimento di campioni polverosi e ricchi di strumentazioni trionfanti, com’è sempre stato nelle loro corde, addivenendo così allo scopo principale di un disco che si prefiggeva di restituire l’antico smalto a un gruppo rischiosamente intrappolato nella scatola dei cimeli lasciata nella soffitta dell’Hip-Hop. La vera prova del nove non era tanto la quadratura del beatmaking, come sempre presente in una consistenza assai lodevole, quanto nella forma che Duprè e Al’Terik – Dj Lord Jazz compare giusto il tempo di uno shout-out – avrebbero dimostrato al microfono, anzitutto per capire se quella forte interattività sempre dimostrata avesse almeno avvicinato le antiche prestazioni di un duo tecnicamente valido, energeticamente caotico, esuberante e spesso pure molto divertente.
La risposta al quesito porta ad annotazioni complessivamente positive: i Lords non posseggono più l’altezza della tonalità vocale di gioventù, tuttavia – in relazione al tempo trascorso – esibiscono una metrica pienamente convincente, che non mostra particolari segni di rallentamento; oltre a ciò, aspetto determinante, l’interattività tra i due sembra proprio quella di una volta, segno che le lunghe assenze dalle scene non hanno modificato un’intesa rimasta gradevolmente automatica. Va da sé, com’era prevedibile dato lo svolgersi di una carriera assai frastagliata, che buona parte delle tematiche proposte nei ventisette minuti di percorso poggi proprio sulla dimostrazione di non aver perso un grammo del proprio talento e di pretendere quella considerazione di rilevanza, cercando di cementificare uno status spesso messo in discussione dalla labilità discografica del gruppo.
La gioia di esserci, di poter rifare quest’esperienza dopo tanti anni, è adeguatamente rappresentata dall’allegria di “Cycle Of Life”, nella quale DoItAll e Mr. Funke si ritrovano come i due vecchi amici quali effettivamente sono, grati per l’opportunità e pronti a certificare la loro funzionalità: magari il giretto di piano dice poco o nulla, sembra piuttosto un motivetto felice per sottolineare il momento, ma l’uno/due vocale è complice come lo è sempre stato e quelle timbriche così distinte e riconoscibili anche dopo decenni, per chi li ha conosciuti agli inizi, si riascoltano con grande piacere. La preferenza nello stampo produttivo va senz’altro in direzione di “Keep On Rockin”, ove i Goons allestiscono un’interessante ambientazione per una prova di rigenerante longevità, come pure su “Cook ‘Em”, basata sulla metafora competitiva, una strumentale dinamica, tradizionale ma di moderni effetti, sulle cui note sfilano rime ritmiche e multisillabiche, accompagnate da un flow che non ha perso elasticità. Basso corposo, piano alternato a violino e un cenno di batteria creano quella saporita densità ideale per l’esposizione delle qualità dei Lords, per quanto “Every Man”, un pelo sotto i due minuti, avrebbe richiamato a gran voce un’altra strofa di coppia. L’attitudine al divertimento è ben esemplificata dalla frenesia del giro scelto per “U Can Get It”, la quale ben si abbina alla rotondità ritmica, offrendo l’occasione per un ritornello rimbalzante e accattivante.
Non può mancare l’essenza celestiale, presenza costante del menù tedesco/danese, come avvalorato da una “Another Zone” completa di arpeggi e disegni sonori sognanti, sui quali i due rapper sviluppano la loro personale autocelebrazione sfidando gli incapaci a fare altrettanto, con la sicurezza di conoscere già il risultato finale. Quando la tematica varia e si fa più introspettiva, altra caratteristica rintracciabile nelle corde dei Lords, i Goons confezionano ad hoc, ritagliando sample di chitarre acustiche e cori sussurrati (“Out Of Body”) o chitarre Prog e archi malinconici che ospitano disquisizioni tra presente e passato (“Insomniac”); la solennità dell’organo e la capacità d’intreccio nel racconto, intensificato dall’espressività, inglobano emozioni che danno senso al testo di “Absolution” attraverso piccole istantanee a sfondo morale, realizzando uno dei migliori passi del breve lotto. “Whats Up”, uno di quei singoli di cinque anni fa, probabilmente risente del tempo trascorso ed è una produzione tecnicamente costruita più per lo stile Onyx, essendo un vortice di pura adrenalina, resta tuttavia una bella accoppiata per chi ha apprezzato entrambe le realtà.
“So Legendary” è un disco conciso, sostanzioso, non certo paragonabile all’irripetibile vena ispirazionale di un tempo (e come potrebbe esserlo, oggi?); una gradita sorpresa che contorna l’ennesimo ritorno dei Lords Of The Underground d’inedita solidità, quanto basta per decretare l’operazione come un successo, soprattutto per il compimento delle finalità che si era preposto.
Tracklist
Lords Of The Underground – So Legendary (Goon MuSick 2025)
- Cycle Of Life
- Cook ’Em
- Every Man
- Another Zone
- Keep On Rockin
- Out Of Body
- Absolution
- U Can Get It
- Insomniac
- Whats Up [Feat. Onyx]
Beatz
All tracks produced by Snowgoons
Mistadave
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