Liffe e Barra1 – Supercella

A un paio di mesi da “Troppo facile” di Gentle T e The Departed, dopo aver ingrossato con costanza un catalogo che abbonda di trasversalità (Superfluido, G Farmerz e Kiazza Mob, Roy Zen, J. Levis, Long John e Bizzy Classico), torniamo a occuparci di Payback Records, realtà indipendente tra le più attive del periodo. E’ solo di qualche giorno fa, infatti, l’uscita di “Supercella”, progetto a due di Liffe e Barra1 con strumentali di Scoriacuore; forniamo subito qualche coordinata, se i loro nomi non dovessero dirvi molto: rapper classe 2001 il primo, ha pubblicato diversi singoli ed EP, collaborando con Gave One, Bev e Pablito, rapper e beatmaker il secondo, medesimo l’anno di nascita, è membro di MP7-Mob e ha partecipato al collettivo “Obiettivo pianeta” (assieme a Big Swords, Khryme e novenove tra gli altri), entrambi di Brescia, beatmaker il terzo (non sappiamo se loro concittadino), ha in curriculum lavori per Horror Tiberino e MP7-Mob, tra i quali “Brucaliffo” in duo con Krampo. Non si tratta, insomma, di discografie così copiose, ragion per cui apprezziamo che realtà nuove ma per nulla sprovvedute concedano opportunità ad artisti giovani e non per forza esperti, pronti a raccogliere i frutti delle rispettive gavette.

Va da sé che siamo nell’ambito dell’underground più genuino e disimpegnato, con chiare ascendenze e un modo di raccontarsi lieve, rarefatto, sovente ironico, distante dalla pura introspezione e tuttavia non esente da riferimenti al quotidiano, in particolare alla realtà di provincia – un po’, forse non a caso, come in “Pressure” di Gio Fog e Azukori. Ancor prima, però, ci piace cogliere un’evidente aderenza alla scuola che sta formando la generazione cui Liffe e Barra1 appartengono per anagrafica, un Hip-Hop che guarda alla tradizione con rispetto e una sana deferenza verso determinate figure, cercando al contempo di condurre il tutto nel presente, lontano dalle insidie della nostalgia fine a se stessa. Ne consegue una tracklist concisa, senza intermezzi, nove brani per venticinque minuti di durata, un paio di featuring, nessun ritornello cantato e un approccio che fa pensare alla dimensione live, al palco (più che programmata, si direbbe un’associazione ottenuta spontaneamente).

<<Vieni ai concerti, siamo cazzo di tori/questo paese paga i buffi con il sangue dei buoni>> (“Leggenda”) conferma questa sensazione, prima Liffe e poi Barra1 (la voce più acuta delle due) riversano nel microfono energia, foga, aggressività, riuscendo comunque a suggerire piccoli indizi su storie più personali (<<dei calci in culo noi ne abbiamo fatto tesoro/vedessi gli occhi di mio bro’ quando finisce lavoro/stiamo guardando in cielo e non c’è niente di nuovo>> – la titletrack). Un mix di carattere (<<belli duri di testa, marmo Carrara/dici che la tua è più complessa, bravo, fai a gara/è sempre vero che da sbaglio si impara/finché non lo si paga da dentro una bara>>“Brancamenta”), squarci di vita reale e passione, ben sostenuto dalle rispettive dotazioni tecniche; aspetto non secondario nella definizione di un album che, come detto, si colloca con fermezza in una nicchia nella quale il compromesso non è contemplato, salvo uscirne malconci. In breve, del Rap convincono sia la scrittura che l’interpretazione, con chiusure precise, incisi più serrati e allitterazioni, a dimostrazione appunto di un adeguato bagaglio di soluzioni e aggiungendo a ciò l’efficace intesa tra le parti.

Ulteriore collante è fornito dagli ottimi beat di Scoriacuore, che fissa anzitutto due costanti: un timbro scuro e un numero di bpm mai superiore alle novanta unità. “Supercella” suona compatto, uniforme, ha un taglio melodico essenziale e concorde al mood delle strofe; una cartella robusta, con sample parecchio atmosferici, piccole soundtrack animate da cassa e rullante, pestando duro in tracce come “259” e “Confronto” (<<c’abbiamo la crème de la crème come un krapfen/ti vediamo friabile, un cracker/brodi parlano a codici, hacker/mica i tuoi, tutti tossici, crackhead>>). Riescono altresì gli episodi più muscolari, “Rovesci” con il patròn Egreen e “Tutto male”, mentre l’unica composizione drumless è quella di “Amore mio”, che esplode solo dopo due belle strofe dai toni malinconici (<<questa merda a noi ci ha dato riparo/abbiamo tutto il necessario qui a portata di mano/il vento suona una selecta e sembra quasi un richiamo/resta dopo la fine che riapriamo il sipario>>).

Riconoscere delle capacità (non parleremo di talento per stare coi piedi per terra) e fornire degli strumenti affinché queste possano arrivare all’attenzione di un certo pubblico, ampio o meno non importa; una label dovrebbe iniziare da qui, perciò riteniamo che Payback stia operando nella maniera corretta. “Supercella” proietta un fascio di luce verso Liffe, Barra1 e Scoriacuore, che meritavano quest’occasione e, dal nostro punto di vista, non l’hanno sprecata.

Tracklist

Liffe e Barra1 – Supercella (Payback Records 2025)

  1. Leggenda
  2. Santamuerte
  3. Supercella
  4. 259 [Feat. Peter Wit]
  5. Confronto
  6. Brancamenta
  7. Rovesci [Feat. Egreen]
  8. Tutto male
  9. Amore mio

Beatz

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