KRS-One – KRS-One

Voto: 4

<<Any mc can battle for glory/but to kick a dope rhyme to wake up your people’s another story/act like you never saw me/’cause when it comes to lyrics, I’m in a different category>>. Basterebbe questa citazione tratta da “Rappaz R. N. Dainja” a far comprendere un album di KRS-One, ma anche la sua intera carriera, il suo credo e il persistente contrasto tra l’insegnamento della Cultura e il continuo risalto della sua persona. Giunto al secondo disco per così dire solista, ovvero spoglio della dicitura Boogie Down Productions, Kris continua in ogni caso per la sua strada, proponendosi di smascherare gli impostori che si bullano di qualcosa che gli occorre solo per fare grana, racconta sempre volentieri parte del suo passato per dimostrare come sia arrivato a ottenere il rispetto, si impegna quindi al massimo per esaltare le quattro colonne che sorreggono l’Hip-Hop lottando contro la superficialità di chi lo vede da fuori e lo liquida come un genere violento e misogino, curandosi nel contempo di aiutare la sua gente a trovare una giusta collocazione all’interno di una realtà razzista e corrotto.

Già dalla quantità di faccende espresse s’intuisce che tale lavoro non sia esattamente alla portata di tutti, ma Lawrence Parker ha ampiamente dimostrato, qui e altrove, di avere le spalle abbastanza larghe per affrontare questo viaggio. Il messaggio arriva sempre forte e chiaro, incita alla reazione nonché alla conseguente lotta contro il nemico di turno. Il quale può essere individuato nello Zio Sam che governa un sistema marcio che tende a censurare tutto quello che potrebbe essergli scomodo (“Ah-Yeah”, “Free Mumia”), nei fantoccioni che appena gli dai in mano un microfono davanti a un pubblico competente se la fanno sotto (tema da sempre molto caro al nostro e trattato consecutivamente nelle prime tre tracce), ma anche nell’uomo di colore che non sa risolvere un problema senza prendere in mano una pistola e ricorrere alla violenza (“Squash All Beef”) e che, infine, non è ancora abbastanza maturo e furbo per circuire un sistema costruito apposta per penalizzarlo (“Hold”, interamente costruita su tre parole assonanti poste alla fine di ogni linea).

Kris mantiene inalterato il suo essere incisivo con le parole, sia che si tratti di abbattere il prossimo wannabe mc o di formulare una sua personalissima teoria sulla storia raccontata dalla Bibbia – da lui smontata in “The Truth”; e se da un lato quest’atteggiamento rischia di metterlo in difficoltà per via del fatto che l’artista paia vedere sé e nient’altro (lo dimostrano la strofa centrale di “Ah-Yeah” e molti altri passaggi), dall’altro il finale sposta perlomeno l’attenzione su chi verrà dopo, grazie a quella “Health, Wealth, Self” messa appositamente lì a riassumere le cinque regole d’oro per chi desidera costruirsi una carriera onesta e morale, che rispetti la Cultura. A ogni segno di egocentrismo ne corrisponde uno che fa trasparire la volontà di educare e insegnare, ed è sempre difficile tracciare una linea di confine tra un aspetto e l’altro.

Ma una delle cose che più fa piacere di quest’album omonimo è il fatto che KRS-One non sia capace di riposarsi sugli allori di una discografia che già a metà anni novanta era ricca e leggendaria, dimostrandosi ancora pronto a sfornare capolavori destinati a diventare dei classici. La line-up scelta per la produzione è simile a quella di “Return Of The Boom Bap” e i risultati sono piacevolmente simili. Indimenticati e indimenticabili, grazie anche alla magistrale prestazione alle macchine di Premier, sono i singoli “Rappaz R.N. Dainja” e “MC’s Act Like They Don’t Know”, mentre l’autoproduzione mette come sempre sul piatto dei brani più lenti e intrisi di bassi vibranti, con la sola eccezione dell’immensa “Out For Fame”, più ritmata ma non meno ipnotica ode al writing che traccia incredibili collegamenti a quanto lasciatoci dagli egizi. Ci si poteva invece attendere molto, molto di più da Showbiz e Diamond D, autori di tre beat vicini all’anonimato, troppo lontani da standard che all’epoca loro stessi avevano condotto così in alto.

“KRS-One” è dunque un’altra pietra miliare nella carriera di uno dei più grandi mc’s di tutti i tempi nel suo momento di forma migliore, un lavoro da ascoltare attentamente per contenuti, tecnica e soprattutto coscienza.

Tracklist

KRS-One – KRS-One (Zomba Recording Corporation 1995)

  1. Rappaz R. N. Dainja
  2. De Automatic [Feat. Fat Joe]
  3. MC’s Act Like They Don’t Know
  4. Ah-Yeah
  5. R.E.A.L.I.T.Y.
  6. Free Mumia [Feat. Channel Live]
  7. Hold
  8. Wannabemceez [Feat. Mad Lion]
  9. Represent The Real Hip Hop [Feat. Das EFX]
  10. The Truth
  11. Build Ya Skillz [Feat. Busta Rhymes]
  12. Out For Fame
  13. Squash All Beef
  14. Health, Wealth, Self

Beatz

  • Dj Premier: 1, 3, 8
  • Big French Productions: 2
  • KRS-One: 4, 6, 7, 10, 12, 14
  • Norty Cotto Vocals: 5
  • Showbiz: 9
  • Diamond D: 11, 13

Scratch

  • Dj Dice: 9
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