KRS-One – I Got Next

Voto: 3,5

Ho sempre considerato KRS-One, pur nella sua natura a volte controversa ed egocentrica, un paladino della giustizia Hip-Hop. Un artista caratterizzato da una prolificità immensa, capace di sfornare album dopo album in maniera instancabile, sia sotto l’acronimo Boogie Down Productions che nella successiva fase solista, abbinando alla quantità una qualità che pochissimi sono riusciti a replicare.

“I Got Next” arrivava sugli scaffali nel novantasette, la golden age sembrava essersene già andata da un pezzo e l’industria musicale aveva ben compreso come catturare la vacca Hip-Hop spremendola fino al midollo al fine di trarne enormi profitti, senza neppure preoccuparsi dell’ignoranza del messaggio perpetrato da nuovi artisti che della Cultura se ne fregavano con estrema leggerezza e pure da veterani che, per sopravvivere, tentavano la disperata carta dell’adattamento alla moda. Non KRS. Il quale non era affatto un pioniere in cerca di orientarsi in un mondo in pericoloso cambiamento, rappresentava piuttosto il capofila della resistenza, del manifesto della purezza Hip-Hop, la stessa che lui ha sempre infuso nei suoi lavori attraverso quel feeling di strada, di conoscenza e di arte del combattimento verbale, tre aspetti dei quali poteva tranquillamente considerarsi maestro.

“I Got Next” si presenta dunque come il ribelle che non scende a patti con la massa, lotta in prima fila per tracciare una linea di demarcazione del rinascimento Hip-Hop, aspetto immediatamente avvertibile facendo attenzione alla scelta dei suoni e delle tematiche. Ciò significa, attraverso quella “Step Into A World” che rappresenta uno dei singoli distintivi della carriera di Kris, campionare la “Rapture” dei Blondie, la quale non casualmente ha segnato migliaia di produzioni old school, lasciarsi trasportare dal cantato di un inconfondibile ritornello e far scorrere sulla propria pelle quella sensazione – poco spiegabile a parole – di giustizia, appunto, ottenuta nei confronti di chi tende a mercificare tutto.

Quando KRS-One concepisce da sé dei beat scarni ed essenziali per proporre la combo “I Got Next – Neva Hadda Gun” o la seguente “Heartbeat”, vuol semplicemente ricordare a tutti che il vero Hip-Hop proviene da gente come Run-DMC, Treacherous Three e Doug E. Fresh, più o meno esplicitamente omaggiati nei pattern scelti per muovere le batterie. Poi, giusto due o tre cose da rimarcare a chi di dovere. “The MC”, peraltro magistralmente prodotta da Domingo, non è una traccia, è un trattato Hip-Hop sulla differenza tra rapper e maestro di cerimonia, un concetto molto sottile, forse, ma che non andrebbe mai dimenticato. Così come sarebbe necessario ricordarsi che un mc rispettabile dovrebbe sapere come strutturare un racconto vivido e denso di azione, lezione che può essere appresa in “Can’t Stop, Won’t Stop”, esposta con rare capacità espressive su una bella produzione di Muggs. “A Friend”, ottimamente supportata da archi e piano firmati Showbiz, sottolinea infine come l’amicizia vera non dovrebbe essere mai sporcata dai secondi fini dell’industria musicale, nonché il fatto che certi rapporti tendano a cambiare a seconda del variare dello status del proprio conto in banca.

Curiosamente, “I Got Next” non è però il miglior disco di KRS-One e nella sua pur congrua bontà non ci va anzi nemmeno vicino. E’ strutturato in maniera poco convenzionale, infarcito di interludi – a un certo punto si esagera mettendone tre di fila! – alcuni dei quali sono gustosi spezzoni live in freestyle, perciò tende saltuariamente a perdere il suo filo conduttore. La selezione dei beat, poi, a volte è un po’ troppo pesante, l’ascolto di macigni come “Over Ya Head”, “Come To Da Party” o “Blowe”, per quanto siano interessanti gli argomenti esposti e per quanti fiumi di tecnica vengano messi in mostra, non è esattamente digeribile con facilità, in particolar modo se abbinati ai voli pindarici che Kris prende coi suoi <<us, trust, must>>. Le tracce autoprodotte sono quelle che soffrono dei maggiori alti e bassi qualitativi e la scelta degli ospiti è carente (eccetto Redman, ovvio), con personaggi del calibro di Thor-El o i Mic Vandalz che, per livello prestazionale offerto, mostrano di essere qui per il solo fatto di dover essere spinti da Kris. E dato che in apertura, per descrivere il personaggio, avevamo utilizzato l’aggettivo controverso, il termine ci torna in mente per la scelta d’includere un remix di “Step Into A World” affidato a Puff Daddy, mossa che lascia spiazzati per come stoni con l’intento principale del disco; per coprire la necessità di sperimentare qualcosa di differente, sarebbe stato sufficiente fermarsi al riuscito Metal di “Just To Prove A Point”.

Non per questo, tuttavia, “I Got Next” deve perdere la sua essenza di ennesimo, e per molti anche ultimo, grande disco firmato KRS-One. Non è e non sarà mai paragonabile a “Return Of The Boom Bap” o “KRS-One”, baciati da uno stato di grazia irripetibile e da scelte artistiche complessivamente migliori, ma contiene il suo oggettivo numero di classici che, in un tempo oramai vicino alla perdizione, aiutarono con coraggio l’Hip-Hop a non perdere la sua vera identità.

Tracklist

KRS-One – I Got Next (Zomba Recording Corporation 1997)

  1. 1st Quarter – The Commentary
  2. 2nd Quarter – Free Throws
  3. The MC
  4. I Got Next – Neva Hadda Gun
  5. Heartbeat [Feat. Redman and Angie Martinez]
  6. Step Into A World (Rapture’s Delight)
  7. A Friend
  8. H.I.P.H.O.P.
  9. Halftime
  10. 3rd Quarter – The Commentary
  11. Klassicks
  12. Blowe [Feat. Redman]
  13. Real Hip-Hop – Part II [Feat. Mic Vandalz]
  14. Come To Da Party
  15. Can’t Stop, Won’t Stop
  16. Over Ya Head
  17. Just To Prove A Point
  18. 4th Quarter – Free Throws
  19. Step Into A World (Rapper’s Delight) Remix [Feat. Puff Daddy]

Beatz

  • KRS-One: 1, 2, 4, 5, 8, 10, 13, 14, 18
  • Domingo: 3
  • Jesse West: 6
  • Showbiz: 7, 12
  • Commissioner Gordon: 9
  • Thembisa and Dj Cipher: 11
  • Dj Muggs: 15
  • KRS-One and Commissioner Gordon: 16
  • KRS-One with the additional production by Peter Mengede, Edward Nappi and Peter Hines: 17
  • Sean “Puffy” Combs: 19
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