KRS-One and Bumpy Knuckles – Royalty Check

Voto: 3

In un’era in cui la tecnologia è talmente avanzata da permettere agli artisti di mettere in piedi collaborazioni rapide a livello di esecuzione ma fredde dal punto di vista di un’intesa non replicabile, a meno di non trovarsi nello stesso studio a registrare, reperire due artisti disposti a chiudersi nello stesso luogo per ricavarne un intero disco è merce rara. Ma è proprio quanto voluto da Freddie Foxxx, trovatosi a decidere la sorte di alcune basi fatte in casa, e dal leggendario KRS-One, il quale, invitato dal collega a sentire qualche beat su cui costruire qualcosa, si è trasferito da Bumpy lavorando giorno e notte per selezionare i suoni sui quali avrebbe istantaneamente cominciato a scrivere nuove rime. Ecco quindi spiegata la genesi di “Royalty Check”, che rinsalda un rapporto nato tanto tempo fa e che per gli affezionati non può che essere facilmente ricollegabile ai tempi di “Sex And Violence”, oramai pubblicato sopra le macerie della Boogie Down Productions.

Quest’ultima fatica si compone di 13 tracce e i due interagiscono lasciando al minimo il numero dei contributi solitari, rappando sopra una produzione scarna, molto pesante e a tratti ripetitiva, miscela che talvolta crea disequilibrio tra la qualità delle liriche e l’inadeguatezza di alcune delle basi proposte. La prima parte dell’album, da questo punto di vista, è emblematica: “Street Poison” è un’interessante disamina sulle problematiche governative americane, sui poliziotti e sullo spaccio, tre temi ricorrenti nella carriera di Kris, tuttavia il brano è un tantino lungo e irregolare, finendo per stagnare; “Just You” insiste eccessivamente sul loop vocale che completa le frasi di alcuni versi; “Flowing With The Vets” vede addirittura riferimenti al vecchio G-Funk, il ritmo è duro ma insapore e non rende giustizia al brag Rap qui proposto.

Il livello lirico resta molto buono pure in episodi come “Ghetto Berd”, dove Freddie riesce ancora una volta a trasmettere la crudezza della realtà da lui stesso vissuta, tra un saluto agli amici che non ci sono più e un ricordo della sopravvivenza a quei tempi. “Never” e “HipHop We Love You” sembrano due progetti musicalmente non finiti, quasi messi lì a caso, ed è veramente un peccato per il piacere che si prova a stare a sentire il Blastmaster fornire una delle migliori strofe del disco (nella prima) e per il ritorno in stile Bumpy Knuckles che fornisce la seconda, con il Foxxx incazzato che si tende a preferire a quello più riflessivo.

Nonostante quanto detto, vale la pena di addentrarsi nella metà conclusiva dell’album, che alla fine dei conti regala le maggiori soddisfazioni. I due brani migliori in assoluto sono senza dubbio “Fight For Love”, la cui strumentale si diversifica dalle altre aggiungendo quel pizzico di musicalità in più e creando un’atmosfera malinconica adatta alla constatazione di violenza dentro la quale sono cadute tante persone care, e “Stand Up”, unico beat non fornito da Freddie e non a caso uno dei più incisivi per via dell’intelligente giro di piano e del basso potente, elementi sui quali KRS regala perle conscious tornando a parlare del movimento Stop The Violence, delle major dalle opportunità troppo illusorie e facili, dell’orgoglio per la razza e dell’intelletto che non deve mancare mai. “I’m A Be Back”, infine, è da citare per il beat abbastanza coinvolgente e per un bel verso teso di Bumpy, per il resto episodi come “Who Is It” e “Take Ya Time” riprendono temi già trattati (militanza nel Rap game, consigli per i novellini, senso di appartenenza al movimento), offrendo basi costruite appositamente per piacere ai fan dell’hardcore più estremo.

L’impressione finale è che “Royalty Check” punti a una cerchia limitata di utenza che abbia già pratica della discografia di questi due storici personaggi, salvandosi in corner dalla mistura di liriche aggressive/riflessive che riescono a catalizzare l’attenzione facendo per un attimo dimenticare che la controparte musicale andava lavorata con molta più cura. Se poi non siete convinti che KRS-One possa ancora insegnare qualcosa, non vi resta che incamerare la maestria testuale di tracce come “Stand Up” e la risposta arriverà da sé – ma questo è un altro discorso, a margine del fatto che quest’album raramente riesca a cambiare marcia.

Tracklist

KRS-One and Bumpy Knuckles – Royalty Check (682 Records 2011)

  1. Street Poison. Stressed Out Mix
  2. Just You
  3. Flowing With The Vets
  4. Ghetto Berd
  5. HipHop We Love You
  6. Never
  7. Stand Up
  8. I’m A Be Back
  9. Take Ya Time
  10. We Don’t Need Ya
  11. Fight For Love
  12. Who Is It
  13. Change Gears

Beatz

All tracks produced by Freddie Foxxx except track #7 King Karnov

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