Kno – Death Is Silent
“Dirty Acres” e i due volumi di “Strange Journey” mi avevano fatto un po’ dubitare sul futuro dei Cunninlynguists, perché pur trattandosi di prodotti mediamente gradevoli mostravano un evidente scarto (in meno) rispetto all’ottimo “A Piece Of Strange”, quasi lo smalto si fosse leggermente scheggiato. Kno dimostra il contrario e, non a caso, lo fa tornando alle atmosfere malinconiche del loro miglior disco; prima però di sprofondare in “Death Is Silent” tocca fare una rapida premessa: se ad oggi Ryan Wisler aveva manifestato un talento unico e talvolta finanche clamoroso come beatmaker, non altrettanto entusiasmante poteva dirsi il giudizio sul suo Rap, di certo sobrio e lineare ma privo di grandi intuizioni e, per ovvie ragioni, tenuto sempre ai margini di Deacon, Natti e Mr. SOS. Di conseguenza, non era affatto probabile immaginarselo in veste solista, se non dietro le macchine a distribuire beat per tutti gli altri mc’s che circolano attorno al nucleo della QN5, come nella miriade di compilation siffatte.
Be’, come si dice? Sorpresaaaa! Kno si toglie lo sfizio di un esordio tutto suo e, nonostante i limiti già noti della componente lirica, riesce a far quadrare tutto grazie a una produzione musicale che rasenta la perfezione, sfruttando una selezione di splendidi sample in solidissimo equilibrio tra loro. L’album mantiene senza alcuna interruzione un mood scuro, doloroso, invernale, quasi soffocante, mentre il trapasso fa da fil rouge ai racconti di “Death Is Silent” (si prega di non utilizzare il prefisso emo-) il ricorso a sonorità gravi e molto evocative suggella l’insieme in tre quarti d’ora di considerevole intensità. Sebbene Kno abbia migliorato scrittura e interpretazione, non è dunque il dato tecnico a reclamare attenzioni, bensì l’originalità, la coerenza e la riuscita complessiva del progetto stesso, cui partecipano anche Deacon, Natti, Tonedeff, Substantial e altri nomi vicini al produttore di Atlanta.
Seguendo tale ragionamento, importa relativamente poco distinguere tra “Loneliness” e “La Petit Mort” (l’accostamento tra chitarra acustica e voce è egregio), “Spread Your Wings” e “Graveyard” (elegante campionatura dell’omonimo brano dei Forest), “I Wish I Was Dead” e “When I Was Young”, ciò che caratterizza “Death Is Silent” è infatti l’ossessione di Kno per la morte, presenza costante, ineluttabile e appunto silenziosa dei tredici episodi che lo compongono, non l’esibizione di doti e qualità al di sopra della norma. In alternativa, se ne potrebbe passare al setaccio l’intera performance al microfono mettendo in evidenza ciascuna debolezza, lascio tuttavia ad altri il compito di farlo, dato che nel pomeriggio restante vorrei solo ascoltare qualcosa di diverso rispetto al solito Hip-Hop incazzato, spaccone ed egocentrico che sì, ci piace tanto. <<It’s one life to live, so do the best you can>>.
Tracklist
Kno – Death Is Silent (A Piece Of Strange Music 2010)
- Death Is Silent
- If You Cry [Feat. Natti]
- Loneliness [Feat. Nemo and Deacon The Villain]
- La Petite Mort (Come Die With Me)
- Rhythm Of The Rain [Feat. Thee Tom Hardy and Tunji]
- Spread Your Wings [Feat. Deacon The Villain]
- Smile (They Brought Your Coffin In)
- Graveyard [Feat. Sheisty Khrist]
- I Wish I Was Dead [Feat. Tonedeff]
- They Told Me [Feat. Deacon The Villain]
- When I Was Young [Feat. Natti and Substantial]
- Not At The End [Feat. Tunji]
- The New Day (Death Has No Meaning)
Beatz
All tracks produced by Kno
Scratch
All scratches by Dj Flip Flop
Bra
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