K.M.D. – Mr. Hood

Voto: 4

La storia dei K.M.D. è controversa come lo sono i loro due album “Mr. Hood” e “Black Bastards” (o “Bl_ck B_st_rds”). Alla fine degli anni ’80, dopo aver bazzicato con la Def Jam e più in particolare coi 3rd Bass, viene autoprodotto il disco d’esordio “Mr. Hood”, che verrà ufficializzato per la Elektra solo nel 1991; segue appunto “Black Bastards”, che ebbe vari problemi legati soprattutto al titolo e alla copertina, molto forti entrambi. Oltre ai due fratelli Zev Love X e Subroc, originariamente fa parte del gruppo anche Rodan, che però sceglie di finire il liceo invece di entrare nel gioco del Rap e viene sostituito da Onix, che a sua volta non parteciperà al secondo album. La saga dei fratelli Dumile ha il suo triste epilogo nel 1993, con la scomparsa di Subroc (il più piccolo dei due) investito da un’auto; Zev, sconvolto dalla morte del fratello, si ritira dalle scene fino al 1999, quando ritorna a sorpresa con “Operation: Doomsday” e una maschera di metallo che gli cela il viso: era nato MF Doom…

Questa breve introduzione storica è doverosa per capire le difficoltà e la breve vita dei K.M.D., gruppo dimenticato da molti ma che indubbiamente si è posto con grande coraggio in un periodo di cruciale cambiamento per la cultura Hip-Hop, che in quegli anni si apprestava a prendere maggiore coscienza di sé e delle proprie potenzialità (anche economiche). Questo è sostanzialmente ciò che trasmette “Mr. Hood”: la sua semplice spontaneità e la naturale ingenuità della componente musicale (siamo pur sempre alla fine degli anni ’80) fanno da sfondo a tematiche politiche e di impegno sociale, sulla falsariga dei compagni d’etichetta Brand Nubian, tra l’altro presenti nell’unico featuring (“Nitty Gritty”). Oggi un disco come “Mr. Hood” potrebbe risultare anacronistico a un orecchio poco preparato, ma solo se lo si osserva con superficialità: per temi e linguaggi, pubblicare un’uscita del genere significava fregarsene in toto delle dinamiche commerciali che stavano già incuneandosi nel terreno fertile dell’Hip-Hop, preferendo loro un’asprezza per nulla scontata.

Era il momento di fare la storia, di rischiare e di vedere cosa succedeva: i fratelli Dumile hanno giocato le loro carte piantando solide fondamenta per sviluppare un progetto duraturo e capace di evolversi nel tempo, perché considerando cos’è riuscito in seguito a fare MF Doom con le proprie forze si capisce che le potenzialità erano enormi fin dalla partenza. Non vi consiglio nessun brano in particolare, invitandovi invece a scoprire con la necessaria curiosità (e un pizzico di pazienza, considerate le sonorità così lontane da quelle attuali) una realtà che avrebbe meritato sviluppi decisamente più fortunati.

Tracklist

K.M.D. – Mr. Hood (Elektra Entertainment 1991)

  1. Mr. Hood At Piocalles Jewelry/Crackpot
  2. Who Me? (Whit An Answer From Dr. Bert)
  3. Boogie Man!
  4. Mr. Hood Meets Onyx
  5. Subroc’s Mission
  6. Humrush
  7. Figure Of Speech
  8. Bananapeel Blues
  9. Nitty Gritty [Feat. Brand Nubian]
  10. Trial ‘N Error
  11. Hard Wit No Hoe
  12. Mr. Hood Geats A Haircut
  13. 808 Man
  14. Boy Who Cried Wolf
  15. Peachfuzz
  16. Preacher Porkchop
  17. Soulflexin’
  18. Gasface Refill (Bonus Track)

Beatz

All tracks produced by K.M.D. except tracks #3 and #6 by The Stimulated Dummies

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