Jus Allah – All Fates Have Changed

Voto: 4,5 | Reviewed by Dr. What?

Accuse infondate. Dopo “Violent By Design”, Jus Allah dà l’addio ai Jedi Mind Tricks per intraprendere la carriera solista, avvenimento che lascia l’amaro in bocca ai fan. Le discussioni e le critiche sempre più insistenti da parte degli addetti ai lavori, che vedono i JMT indeboliti in seguito alla perdita di Jus, aumentano la rabbia e lo sconforto dello zoccolo duro dei supporter, i quali si scatenano in tutta una serie di cattive recensioni e insulti nei confronti dello stesso mc; del tipo è troppo scarso per lavorare da solo o comprate invece “Legacy Of Blood” … E’ tutto assolutamente falso. Ultimamente si è parlato di un suo ritorno al gruppo di Philadelphia, ma comunque Vinnie o non Vinnie, Stoupe o non Stoupe, per il nostro Jus il problema non esiste, anzi, con questo “All Fates Have Changed” ci riporta indietro nel tempo in pieno vecchio stile JMT, che oggi va pian pianino modificandosi.

Partiamo dalla grafica minimale del booklet che spilla un intricato groviglio di caratteri egiziani, buono quanto basta per immetterci in uno scenario al di fuori della nostra portata, una sorta di dimensione proclive al maligno e al misterioso. Da qui comincia il viaggio che troverà nelle liriche il principale tramite tra il nostro mondo e l’aldilà. I testi satanici di Jus (<<going to deep spells of demonic posession, gave the Devil my rhyme book, just to read through, he hid it in a safe that he had swallowed the keys to said Jus Allah, I have nothing to teach you>>), imbrattati da avventate citazioni musulmane, rappresentano un vero e proprio proclama a molte delle pratiche riguardanti il lato più oscuro dell’esistenza (<<animal like, raping lady Afro-Dite, I watch people bleed to tease my appetite>>): fattore poco credibile, ma di infinito fascino.

A impreziosire e a dare maggior effetto alla spaventosa etica morale di Allah troviamo uno splendido sostegno melodico che vede alcune produzioni sconfinare nel più tenebroso horrorcore che, grazie a una mirata selezione di sample come organi profanati, violini strozzati e altre diavolerie, rimane sempre in tema, non lasciando mai spazio a piccole sbavature che potrebbero alleviare l’ascolto (“Hell Razors”, “Pool Of Blood” e il remix di “Supreme” su tutte). L’effetto è micidiale, soprattutto quando ci si aggiunge anche un GZA ispiratissimo che lascia senza parole (<<I’m from the place where temples could flare, eagles are hurt, a neighbourhood wear from steady went to shirt>>). Insomma, come avrete capito non siamo davanti a una sorta di “Visions Of Ghandi” (uno a caso…), in cui il peso dei testi si perde nel vuoto creato dalla mancanza di un degno supporto musicale; “All Fates Have Changed” è un disco ben costruito e col chiaro intento di scandalizzare sfruttando argomenti poco visibili al buonsenso.

In più c’è da sottolineare, per tutti i fan JMT che hanno contribuito alle ingiuste critiche, che Jus Allah ha dimostrato di essere parecchio avanti nell’organizzazione delle rime rispetto a Vinnie Paz e il suo fuck this, fuck that, fuck everybody; i suoi accostamenti sono ampiamente azzardati, è vero, ma l’evidente rischio che si è assunto sfocia intelligentemente nella più pura e produttiva forma di business: l’intrattenimento. E ci riesce maledettamente bene.

Tracklist

Jus Allah – All Fates Have Changed (Babygrande Records 2005)

  1. This Is For Y’All
  2. Hell Razors [Feat. Evil Dead]
  3. Supreme
  4. Pool Of Blood [Feat. The GZA/Genius]
  5. Tomorrow
  6. Eyes Of A Disciple [Feat. Bomshot and Shabazz The Disciple]
  7. Trust
  8. Important Shit [Feat. Lord Jamar and Agallah “The Don Bishop”]
  9. Porno Flick Bitches [Feat. Evil Dead]
  10. Can’t Sleep
  11. Supreme [Feat. Chief Kamachi and Bomshot]
  12. G-O-D
  13. Betrayal (Interlude)
  14. Divide & Conquer
  15. Reign Of The Lord
  16. Chess King
  17. White Nightmare
  18. Severed And Split [Feat. Bomshot, T-Ruckus and Virtuoso]

Beatz

  • Agallah “The Don Bishop”: 1, 3, 5, 8, 10, 12
  • NME-REK: 2, 9
  • Zach Johnson: 4, 6, 15
  • Slipwax: 7, 13
  • Kingston: 11
  • Panik Of The Molemen: 14
  • Ray Fernandes The Accomplice and Virtuoso: 16, 18
  • Mr. Burns: 17
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