Jay-Z – The Blueprint

Voto: 4,5 | Reviewed by Icon

Se n’è parlato tantissimo e di certo se ne parlerà ancora per molto. Chi l’ha classificato come la solita merda del solito rapper di successo e chi gli ha affibbiato gloria e fama (vedi The Source e Vibe, entrambi concordi nel dare un bel cinque come voto); io l’ho ascoltato fino alla nausea e posso dirvi con certezza che se non è un capolavoro, poco ci manca.

Sulla scia di Slick Rick (che guarda caso incroceremo più avanti), Jay parte con “The Ruler’s Back”, su una base dall’incidere trionfante e regale. “Takeover” è il pezzo col quale l’mc risponde a chi gli dava del mollaccione, spandendo rime da battaglia contro il suo rivale, Nas, il tutto farcito da una strumentale molto Elettronica, che eccelle anche senza l’aiuto del beat. Seguono a ruota i due singoloni che hanno portato al successo – anche commerciale – “The Blueprint”, vale a dire “Izzo (H.O.V.A.)” e “Girls Girls Girls” (che vede Q-Tip, Biz Markie e appunto Slick Rick al riff), entrambe molto belle e sostenute da due ottimi tappeti, soprattutto la seconda è davvero perfetta. La traccia che segue, “Jigga That Nigga”, la bolliamo come la peggiore del disco, in particolare per la prestazione dei Trackmasters, i quali forniscono a Jay un beat decisamente danzereccio (sembrano i Neptunes, nel peggiore dei sensi) ma che non lascia traccia di sé.

Abbiamo quindi la discreta “You Don’t Know” e l’ottima “Holà Hovito”, per la quale Timbaland propone un’atmosfera dal sapore Reggae che non stona affatto nell’insieme. L’ottavo e il nono pezzo, vale a dire “Heart Of The City (Ain’t No Love)” e “Never Change”, sono tra i migliori dell’album, due capolavori nei quali Jay-Z tira fuori alcune tra le rime più intense della propria carriera parlando in una dell’invidia che c’è nei sui confronti nel cuore della città e nell’altra di come il crimine non lo abbandoni mai, il tutto snocciolato su due basi semplicemente perfette prodotte entrambe da Kanye West. “Song Cry” è un altro dei pezzi da novanta, grazie a una base che ben descrive la tristezza di Jay, il quale dichiara di non riuscire a far scendere le lacrime dai propri occhi e di usare la canzone appunto per sfogarsi. Infine, come dolce arrivano la discreta “All I Need”, il capolavoro “Renagade” (con una base minimale ma bellissima di Eminem, che regala anche due strofe strepitose) e la traccia conclusiva, il giusto epilogo, “Blueprint (Momma Loves Me)”.

Insomma, tirando le somme, a parte un paio di pezzi, “The Blueprint” è splendido e ha come suoi punti di forza sia le strumentali, quasi tutte perfette, che le ottime liriche di un ritrovato Jay-Z. Non gli assegno il voto più alto solo perché in un confronto con “Resonable Doubt” ne esce con qualche virgola in meno. Ciononostante, si tratta del disco dell’anno, provare per credere. E mi raccomando, toglietevi di dosso tutti quei pregiudizi!

Tracklist

Jay-Z – The Blueprint (Roc-A-Fella Records 2001)

  1. The Ruler’s Back
  2. Takeover
  3. Izzo (H.O.V.A.)
  4. Girls, Girls, Girls [Feat. Biz Markie, Q-Tip and Slick Rick]
  5. Jigga That Nigga
  6. You Don’t Know
  7. Holà Hovito
  8. Heart Of The City (Ain’t No Love)
  9. Never Change
  10. Song Cry
  11. All I Need
  12. Renagade [Feat. Eminem]
  13. Blueprint (Momma Loves Me)

Beatz

  • Bink!: 1, 11, 13
  • Kanye West: 2, 3, 8, 9
  • Just Blaze: 4, 6, 10
  • Poke and Tone: 5
  • Timbaland: 7
  • Eminem: 12
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