James Pants – Welcome
Il condominio Stones Throw è un luogo popolato da miriadi di personaggi misteriosi; alcuni girano mascherati, altri s’inventano svariati alter-ego per non pagare l’affitto, rappano, cantano, suonano, ascoltano dischi provenienti da chissà dove fumando e sbraitando fino al mattino. Il capo condomino, nonché proprietario della struttura, tale Peanut Butter Wolf, è alla continua ricerca di inquilini che possano rendere bene alle sue tasche (lecito) e soprattutto riescano a trovare l’ambiente e gli spazi per esprimere il loro talento e coltivare la loro passione musicale. Il qwale PBW, tra progetti musicali più o meno riusciti e l’attività di scouting, scopre appunto un giovane dj che circola per le strade di Spokane col suo fagotto in spalla e i dischi sotto braccio. Il suo nome è James Pants, ha la faccia da bamboccione nerd, veste come un uomo di mezza età e ha la fissa dei synth spaziali e delle sonorità Funk più anni ottanta. A Peanut sembra d’incontrare il figlio che non ha mai avuto. E così, viste le credenziali, sottoscritto il contratto, James finalmente trova un alloggio nel rumoroso condomino.
Dopo una serie di remix e mixtape, il nostro nuovo amico tira fuori dal cilindro “Welcome”, il suo disco d’esordio. Boom! James Pants sembra abbia il bollino Stones Throw stampato addosso da sempre; “Welcome” è infatti il classico ma non classico disco S.T. dove il Funk di Bernie Worrell si schianta con l’Ambient, l’Hip-Hop più tamarro incontra i synth alla Dexter Wansel e i Kraftwerk, i Joy Division, Egyptian Lover e Bruce Haack si danno appuntamento per bere un mojito a casa di Quasimoto. E James Pants sembra essere venuto su con tutte queste cose nel walkman; il tipico producer nerd bianco. Dedito al Roland JP8000 più che al classico MPC, Pants si dedica più alla ricerca di melodie spensierate e colorate, anche se in verità non troppo elaborate, che alla ricostruzione di sample e break; la sua musica spesso e volentieri parte da zero e spesso e volentieri non è Hip-Hop, basta ascoltare l’80-Disco “We’re Through”, le sperimentazioni di “Prayers Of The People”, che ricordano qualche prodotto del catalogo Morr, o ancora “Voodoo Caves” per accorgersene.
L’amore bianco per la New Wave di Pants si respira tutto in “My Girl”, che potrebbe essere stata prodotta da J Dilla in Inghilterra alla fine degli anni settanta, e in “Finger On The Knife”, mentre le atmosfere e i vocoder più kraftwerkiani la fanno da padroni in “My Tree” (sembra uscita da “Computer World”) e “I Choose You”. James non ospita spesso tante persone in casa sua, si ferma ogni tanto a prendere un caffè con Deon Davis nella pseudo R’n’B “Crystal Lite” e “Ka$h” (primo singolo estratto), ma non disdegna due chiacchiere con Gary Davis aka The Professor nella quasimotiana “You’re The One”. Così, se all’inizio “Welcome” può lasciare delusi, e in alcuni episodi anche annoiati, col tempo il collage sonoro di James Pants inizierà a entrarvi in testa col suo mix di Electro e Wave, di Elettronica spaziale e Funk, di anima black e nerdaggine bianca.
Quindi buona permanenza in casa Stones Throw, caro James: sei il benvenuto.
Tracklist
James Pants – Welcome (Stones Throw Records 2008)
- Theme From Paris
- Dragonslayer
- Crystal Lite [Feat. Deon Davis]
- Cosmic Rapp
- We’re Through
- My Tree
- My Girl
- Prayers Of The People
- Good Things
- I Choose You
- Green Rivers
- Finger On The Knife
- Voodoo Caves
- KA$H [Feat. Deon Davis]
- You’re The One [Feat. Gary Davis]
- Shower Party
Beatz
All tracks produced by James Pants
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