Jack Makkia e Dam Larko (JMDL) – Silence
La situazione in cui versa l’Hip-Hop italiano ha raggiunto, a mio avviso, livelli paradossali: da un lato si persegue la (malsana) tendenza a sposare linguaggi musicali Pop e Dance con una faccia tosta che rasenta la spudoratezza, spacciando per evoluzione (Ice MC l’ha fatto vent’anni prima e nessuno all’interno della scena si sarebbe sognato di dargli credito!) ciò che in realtà è un inequivocabile tentativo di accaparrarsi fette di pubblico estranee a questa Cultura; dall’altro ci si accontenta di rimanere in scia ai nomi più potenti dell’underground, ritornando sempre sugli stessi quattro concetti e raschiando sul fondo un barile che ha esaurito tutte le sue risorse. Nel mezzo, lì dove l’originalità e il coraggio sono elementi caratterizzanti e non accidentali, si muove poco o nulla.
Per quale ragione comincio da qui? Perché sebbene “Silence” sia un disco realizzato con gran cura e i due mc’s, Jack Makkia e Dam Larko, mostrino skill di tutto rispetto nel maneggiare il microfono, di novità vere e proprie non ne troviamo molte nei quattordici brani che compongono l’album. Constatato ciò, il progetto JMDL va collocato senza possibilità d’errore nel sottobosco di matrice bolognese, dato che non va letto nel senso esclusivamente geografico: Jack e Dam, fianco a fianco già nel progetto Emergenza, rispecchiano quel tipo di attitudine, termine che capita di utilizzare sempre meno e che in passato spuntava invece un po’ dovunque; coscienza, rispetto (per l’Hip-Hop), consapevolezza (del Rap come mezzo), passione e classicità sono le fondamenta sulle quali “Silence” prende forma e i suoi frutti premiano senz’altro la lunga gavetta e il posizionamento netto del duo.
In breve, la loro è una prova robusta ma equilibrata nel dosare tecnica e contenuti, arricchita da buone collaborazioni (Brain, Egreen, Claver Gold e Johnny Roy mi sembrano indizi promettenti) e sonorità appropriate (altri quattro nomi: XXX-Fila, Bargeman, Dj Lugi e Mastrofabbro), l’insieme appare coeso e non si avvertono cali d’intensità, una sequenza riuscita nella globalità dei suoi cinquantadue minuti. Dovendo segnalare qualche traccia, direi “Classic – Cassius Clay” (fatta eccezione per la titletrack, ogni titolo è doppio), elenco di immagini e situazioni classiche, appunto, si parli o meno di Hip-Hop, “No future – Senza santi né eroi”, riflessione generazionale sui nati degli anni ottanta, “Harlem shake – Fanculo”, gustosa sequela di punchline (<<hai pisciato in bocca a mezza scena genuflessa/la stessa che ingoiando rinnega il tutto che professa>>) in compagnia di Ares Adami ed Egreen, “Killer instinct – Hokuto shinken”, parallelo tra Rap e tecniche di combattimento ovviamente ispirato da “Hokuto no Ken”, infine “Bonus – Malus”, la rabbiosa chiusura del cerchio, <<il silenzio che rimane quando te ne vai>>.
Più in generale, la qualità è alta e la gamma tematica si muove in numerose direzioni; manca, come dicevo, la capacità di esplorare percorsi meno lineari, ma il risultato complessivo è largamente positivo e soddisferà senz’altro i gusti di chi cerca un’uscita molto tradizionale sia per liriche che per sound.
Tracklist
Jack Makkia e Dam Larko (JMDL) – Silence (Audioplate Records 2015)
- Silence
- Classic – Cassius Clay
- Black rain – Lacrima sporca [Feat. Brain e Claver Gold]
- No future – Senza santi né eroi
- Harlem shake – Fanculo [Feat. Ares Adami e Egreen]
- Hate – La 25^ (skit)
- Empty – Un ottimo pretesto
- Sad – Il modo migliore [Feat. Layla Jallow]
- Boogie – Sotto le stelle del Jazz [Feat. Alo]
- Killer instinct – Hokuto shinken [Feat. Santiegaz e Virux]
- 1984 – Tempi moderni
- Gorilla’s pillz – Dam, Johnny & Jack [Feat. Johnny Roy]
- Kae – Il vento dell’Alea
- Bonus – Malus
Beatz
- Kappa-O: 1, 10
- XXX-Fila: 2, 11
- Nero: 3
- Kintsugi: 4
- Bargeman: 5, 7
- Amon: 8
- Dj Lugi: 9
- DeQuantiside: 12
- GBC: 13
- Mastrofabbro: 14
Scratch
- XXX-Fila: 2
- Don Plemo: 5
- Dj Django: 10
Bra
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