Intervista a Grime Vice (28/02/2025)
Un paio di settimane fa è uscito il nuovo progetto di GattoPirata Records, “With cats no rats”: Rap, originalità, sperimentazione, una fotografia più che accurata di una realtà che tende a fare poche chiacchiere, lavorando sodo. Abbiamo incontrato la mente che c’è dietro al tutto, Grime Vice, mc e beatmaker di Saronno, per discutere di questo nuovo lavoro e non solo…
Drugo: avete appena pubblicato questo nuovo disco, raccontaci di cosa si tratta e come è nato.
Grime Vice: l’idea è nata perché, a un certo punto, GattoPirata aveva diversi progetti che spaziavano dal Reggae all’Hip-Hop, fino all’Elettronica, ho pensato ci sono molte etichette, noi abbiamo diversi rapper, quindi perché non provare a coinvolgere dei producer? Abbiamo deciso di investire del budget e, dopo aver selezionato i beat di Mr. Phil, JayBee Vibes, Il Torsolo e Giovane Platone, li abbiamo assegnati ai rapper. Ovviamente, mettere insieme tutti questi artisti con tempistiche accettabili è stato complicato. La gestazione del disco è durata almeno due anni e mezzo.
D: il risultato finale rispecchia le tue aspettative o ci sono stati intoppi e cambiamenti in corso d’opera?
GV: no, nessuno intoppo, sono molto soddisfatto. Sia per la scelta musicale che per i testi, il progetto non risulta banale né scontato. Non abbiamo seguito le mode attuali della scena Hip-Hop: volevamo semplicemente creare delle barre su dei bei beat. Questo è l’obiettivo di GattoPirata, non solo nel Rap ma anche negli altri generi. L’importante è che la musica sia fatta bene e sia originale. Se poi incontra il gusto del pubblico e si inserisce nel panorama attuale, tanto meglio, altrimenti pazienza.
D: a proposito della scena attuale, si dice che l’underground si stia spostando sempre più nelle province. Come si inserisce GattoPirata in questo contesto? Avete una strategia particolare?
GV: non abbiamo una strategia studiata a tavolino. A differenza di altre realtà italiane che impostano tutto su un determinato sound, su precise scelte grafiche e di comunicazione, noi lasciamo molta libertà agli artisti. L’unico paletto è che non vogliamo produzioni già sentite o ripetitive. Tra le prossime uscite ci sono progetti molto originali, come il disco di Voltus e Lvnar, che hanno un approccio musicale e lirico unico. Lo stesso vale per lavori passati, come il primo album di Mental Dizzle prodotto da Comma Uno (si riferisce a “Varitech alpha”, ndBra), diventato un piccolo cult proprio per la sua originalità. In sintesi, non c’interessa seguire la scena attuale, ma produrre musica che sia autentica.
D: un approccio che forse è il vostro punto di forza.
GV: assolutamente. Come direttore artistico, chiedo ai miei artisti originalità. Ho grande rispetto per chi fa Rap seguendo modelli già collaudati e con ottima qualità, ma non è ciò che cerco. All’interno di GattoPirata ci sono artisti con visioni musicali molto diverse tra loro, attirando di conseguenza pubblici differenti. Collaboriamo anche con altre etichette affini al nostro spirito, come Cryptolabel e Pornofunk Oscuro, senza proclami arroganti. Abbiamo visto troppi rapper da stagione che durano uno o due anni e poi spariscono, noi puntiamo sulla longevità e sulla qualità.
D: parliamo delle prossime uscite GattoPirata. Cosa puoi anticiparci?
GV: sicuramente, come ti dicevo, il disco di Voltus e Lvnar, che è praticamente pronto ma non so dire quando uscirà esattamente. Poi c’è il mio album “Dub”, una gestazione lunghissima, che risale a prima del Covid. Sarà un disco di quattordici brani, con featuring di Ill Side, Guzman, Dizzle e Dee Jay Park. Verrà pubblicato anche in vinile. Ci sono poi altri progetti in fase di realizzazione, come l’album di Ill Side e quello di Musteeno e Alien D, che uscirà per la loro etichetta mentre noi ne cureremo la distribuzione fisica. Infine, stiamo lavorando al nuovo disco di Powa Flowa, che sarà interamente dedicato a Jungle e Drum and Bass.
D: Powa Flowa è un sound system storico! Ce ne puoi parlare?
GV: Powa Flowa esiste da diciotto anni ed è un sound system autocostruito. Con loro abbiamo già pubblicato due album che spaziano dal Dub alla Jungle, il prossimo sarà composto da sedici tracce e, come dicevo, sarà interamente Jungle e Drum and Bass. Verrà suddiviso in quattro capitoli, ognuno con quattro brani, stampati in vinile 45 giri, per omaggiare la cultura del sound system e dei dj che ancora suonano i vinili. Il primo capitolo uscirà a marzo, poi ogni tre mesi fino a dicembre.
D: per quanto riguarda i live, ci sono eventi in programma?
GV: al momento abbiamo un live con Tusco a Milano ad aprile, per presentare la compilation di GattoPirata. Per quanto riguarda Powa Flowa, siamo il sound resident della Fornace (centro sociale di Rho, ndB), che quest’anno compie vent’anni, quindi suoneremo al loro anniversario.
D: tu rappi e produci, preferisci più fare l’uno o l’altro? O non percepisci differenze?
GV: dipende da cosa devo fare. Ultimamente preferisco produrre, perché a livello di scrittura vedo un appiattimento generale nel Rap italiano. I pochi artisti che ascolto propongono testi di livello molto basso e, per chi come me cerca complessità metrica e concettuale, diventa difficile trovare un pubblico adatto. Il nuovo album di Voltus, ad esempio, ha testi molto elaborati, che forse metterà a dura prova il pubblico odierno. Scrivere rime da battaglia o pezzi autocelebrativi non m’interessa più, quindi mi concentro sulla produzione e sull’Elettronica, che mi dà grandi soddisfazioni.
D: grazie per la chiacchierata, magari ci si rivede a uno degli eventi che avete in programma!
GV: grazie a voi per lo spazio!

Bra

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