Inspectah Deck – Manifesto

Voto: 2/2,5 | Reviewed by Fugu

Senza troppi giri di parole, “Manifesto” è un disco che fa acqua da tutte le parti. Per anni abbiamo letto commenti del tipo Inspectah Deck è l’mc più sottovalutato del Wu-Tang Clan e bla bla bla, il che effettivamente è vero, ma ciò non basta a spiegarsi risultati così modesti. Quest’ultima uscita è l’ennesima conferma che Inspectah non è in grado di reggere un intero album da solo: fategli fare un featuring, offritegli una comparsata in (quasi) qualsiasi altro disco e vi darà il meglio di sé, per un lavoro tutto suo non aspettatevi però nulla di particolare.

Di opere non propriamente belle ne abbiamo a bizzeffe, figuriamoci, ma il fatto che stupisce è la magra consistenza di un progetto proveniente da un veterano come il nostro Jason Hunter, un mc che avrebbe tutte le carte in regola per pubblicare qualcosa di quantomeno decente e che, invece, puntualmente delude le aspettative. Da “Uncontrolled Substance” abbiamo una parabola discendente senza freni, scandita (con questo) da ben quattro album; Deck non riesce ad allontanarsi dal mediocre andante e in “Manifesto” sembra ancora una volta aver perso quella verve, quel carisma e quella capacità di gestire l’aspetto musicale (nella lista dei produttori ce n’è qualcuno incommentabile) che, da uno come lui, sarebbe normale attendersi. Ancora una volta il definitivo salto di qualità tarda dunque ad arrivare; peccato, perché oramai le speranze cominciano a essere davvero poche.

Anche quando il versante lirico sembra acquisire una certa dignità, tocca registrare una serie di produzioni di dubbio gusto, se ciò non bastasse gli ospiti presenti rispondono spesso alla chiamata in maniera inadeguata. Dei venti brani, decisamente troppi, “We Get Down”, “Brothaz Respect”, “The Big Game” e “Really Real” sono solo alcuni di quelli che non avremmo mai voluto ascoltare, perciò, a conti fatti, quello di Inspectah Deck è un disco che probabilmente riceverà attenzioni solo dai più irriducibili aficionados del Clan, ma in concreto non aggiunge nulla alla folta discografia di quest’ultimo (e pensare che nelle primissime battute c’era spazio per un paio di episodi promettenti, ovvero “The Champion” e “Born Survivor”).

Niente da fare, ancora una volta il Rebel INS sbaglia il colpo. Per apprezzarne i pregi migliori consiglio di cercare altrove, magari nei lavori in gruppo con tutto il Wu-Tang Clan o in alcuni featuring indimenticabili. Se invece desiderate proprio ascoltare un suo disco solista che abbia qualcosa degno di nota, allora dovrete fare un bel salto indietro nel tempo e provare col suddetto “Uncontrolled Substance” (siamo nel 1999) o rispolverare qualche traccia di “The Movement”.

Tracklist

Inspectah Deck – Manifesto (Urban Icons Records/Traffic Entertainment Group 2010)

  1. Tombstone Intro
  2. The Champion
  3. Born Survivor [Feat. Cormega]
  4. This Is It
  5. Luv Letter [Feat. Ms Whitney]
  6. P.S.A.
  7. T.R.U.E. [Feat. Meshel]
  8. We Get Down
  9. The Big Game [Feat. Raekwon and AC]
  10. Tombstone Interlude
  11. 9th Chamber
  12. Really Real [Feat. Carlton Fisk and Fes Taylor]
  13. Serious Rappin’ [Feat. Termanology and Planet Asia]
  14. Do What U Gotta
  15. Crazy
  16. Gotta Bang [Feat. Kurupt and Billy Danze]
  17. The Bad Apple
  18. Brothaz Respect [Feat. Cappadonna and Fes Taylor]
  19. 5 Star G
  20. The Neverending Story [Feat. Pleasant]

Beatz

  • J Glaze: 1, 10, 15
  • The Alchemist: 2
  • MoSS: 3, 19
  • Dtox: 4
  • Inspectah Deck: 5, 7, 12
  • Lee Bannon: 6
  • Mac Soundsmith: 8
  • Phenom: 9
  • Inspectah Deck and Khino: 11
  • Mike Cash: 13
  • Flip: 14
  • Shorty 140: 16
  • K. Slack: 17
  • Cee The Architech: 18
  • Agallah: 20
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