Ill Bill – BILLY®
Pubblicato a fine aprile, ovvero a due anni e mezzo da “La Bella Medusa”, “BILLY®” è il sesto disco solista ufficiale di Ill Bill, annunciato con largo anticipo via social, anticipato già nel 2022 da ben cinque estratti video (“Once Upon A Time In Canarsie”, “Leviathan”, “Smarten Up”, “Root For The Villain” e “Time To Go”) e, lo scorso marzo, da un mixtape – “Billmatic” – che omaggiava Nas, infine presentato dallo stesso artista classe ‘72 come un tassello di particolare rilevanza all’interno di un percorso che ha superato i tre decenni di attività. Uno sforzo realizzativo imponente, tradottosi in una lunga scaletta di ventitré brani (comprensivi di due soli interludi) per oltre settanta minuti di durata, fitta di partecipazioni al microfono e alle macchine che, in più occasioni, si riagganciano ai numerosi gruppi e collettivi dei quali l’mc di Brooklyn, sponda Canarsie, è o è stato parte (Non Phixion, La Coka Nostra, Heavy Metal Kings, Gorilla Twins, Cannibal Hulk: sono tutti in squadra); se, tuttavia, le premesse sono queste, un po’ provocatoriamente dovremmo chiederci per quale ragione non si sia fatto un gran parlare di quest’uscita…
Risposta che tenteremo di articolare di seguito, ma a partire dall’assunto che ricavammo in rapida successione da “Septagram” e “Black God White Devil”: il progetto musicale a firma William Braunstein non è mai stato scadente di per sé, la formula applicata ha però via via smarrito il grosso della sua freschezza, esasperando schemi e prospettive che, in assenza di un fugace picco d’ispirazione, si limitano a riflettere con crescente stanchezza quanto di buono proposto in passato. Considerazione che ci consente di anticipare una conclusione: il titolo opzionato e la mole del tutto lasciavano presagire un lavoro dai toni più personali, che magari osasse anche nei territori meno frequentati dal Nostro; viceversa, “BILLY®” è il prevedibile compendio dei temi cari a Bill, quel mix di complottismo, senso di rivalsa, gusto per l’orrido e misticismo da bar sport che, salvo isolate eccezioni, ritroviamo in tutte le sue liriche. Stiano dunque sereni i fan inossidabili del Cult Leader: brutalità e mood asfissianti rimangono all’ordine del giorno, assecondando una tavolozza cromatica che sfuma dal porpora al nero.
Un brano come “Prophets Of Doom”, ad esempio, non può che saziare gli appetiti di chi sia alla ricerca del Bill più cupo e malinconico, qui con Sick Jacken e Immortal Technique a disquisire di morte (<<the Grim Reaper been creeping around here ever since/I learned at a very young age that everything could just change in one day/we could be one minute or a second away/from the very last breath that we take>>). Riesce altresì l’alleanza con – immancabili! – Vinnie Paz e Lord Goat nell’aggressiva “Supreme Magnetic”, nonostante il padrone di casa si riservi la miseria di otto barre (sobrie, eh: <<fuck outta here, my shooter named Vladimir/speak no English at all and rock Prada gear>>), e “Once Upon A Time In Canarsie” riprende il filo di un racconto che in casa Braunstein è sempre attuale (<<around the same time, crack was the new drug/my uncle’s new love, within a month he was the new plug/until the night he nodded out, shooting dope, while cooking coke/the stove top exploded choking from the smoke>>). Preferiamo comunque non cascare nel tranello della cernita e ci limitiamo a ribadire che, senza neppure dover scavare a fondo, siano sufficienti un paio di ascolti per individuare gli episodi migliori di “BILLY®”.
Al tempo stesso, tocca schivare i colpi esplosi a salve (“Smarten Up”, con Nems, non è la zampata assassina di due gorilla, specie con linee come queste: <<pistolero, call me Billy Bolero/barrel wrapped in aluminium foil like a meatball hero>>) e i potenziali doppioni (di “Jordan 3s” e “This Is Anger” ne abbiamo ascoltate a tonnellate). Così per la selezione dei beat, con diciotto produttori in elenco e un’andatura traballante, perché alle prestazioni incisive di Farma Beats, Sunday (ha suggerito anche il Parco dei Mostri di Bomarzo per la cover?) e Dj Muggs (“Root For The Villain” è un altro centro) fanno da contrappeso “Know My Name” e “Willis”, che sembrano recuperate dalla cesta degli scarti. Dulcis in fundo, a inviare segnali contrastanti è anzitutto il Rap di Ill Bill: al netto di una gamma umorale che, evolvendo, ha imparato a concedersi vari momenti di riflessione (<<for example, first time I heard “Rock The Bells”/shit hit me in the head like a shotgun shell>> – la quota nostalgica di “Sunday At The Tunnel” non intacca lo sfondo a tinte pulp), è da parecchio che al suo sprint manca qualcosa, se non la foga delle origini (irragionevole pretenderla) una scrittura meno imbolsita per immaginario (quello di “Hell Awaits” è di terza mano) e flow (reso spesso più pastoso del necessario).
Concludere dicendo che una sfoltita alla tracklist avrebbe giovato all’insieme ci sembra fin troppo semplicistico: la verità è che, anche tagliando alcuni rami secchi, “BILLY®” poteva al massimo ambire a un mezzo punticino in più sul voto in alto, trattandosi di un album che non apporta novità significative alla carriera di Ill Bill. Nei dieci anni seguiti a “The Grimy Awards” il rapper non si è più ripetuto sui medesimi livelli – e questo è un dato di fatto; oggi, dopo aver lanciato bordate a destra e manca nella scena hardcore, il suo è un ruolo da veterano di una nicchia divenuta marginale: gli tributiamo sia stima che affetto, consapevoli che la parabola abbia imboccato tempo addietro il suo tratto discendente.
Tracklist
Ill Bill – BILLY® (Uncle Howie Records 2023)
- Alpha Futura
- Hell Awaits
- Jordan 3s
- The Ballad Of BILLY®
- Know My Name [Feat. Skam2?]
- Canarsie Koresh
- Prophets Of Doom [Feat. Sick Jacken and Immortal Technique]
- The Mandalorian
- Supreme Magnetic [Feat. Vinnie Paz and Lord Goat]
- Higher Power [Feat. Uncle Howie]
- Smarten Up [Feat. Nems]
- Once Upon A Time In Canarsie [Feat. Lord Goat]
- Yallah Yallah [Feat. OT The Real and Slaine]
- This Is Anger
- Root For The Villain [Feat. Kool G Rap and Vinnie Paz]
- Sunday At The Tunnel
- Leviathan [Feat. Tragedy Khadafi]
- Chubb Rock [Feat. Lord Goat and Q-Unique]
- Casino [Feat. Tragedy Khadafi and Ransom]
- Willis [Feat. OMB Jay Dee, Ritzz and Nems]
- The Wrong Place
- Time To Go
- Omega Therion
Beatz
- Peter Punch: 1
- Furio: 2
- Stu Bangas: 3, 4, 12
- Skam2? and Alien: 5
- Lord Goat: 6, 18, 19, 21
- Farma Beats: 7, 8
- Rare Scrilla: 9
- Ill Bill: 10
- Little Vic: 11
- Sunday: 13
- Dj JS-1: 14
- Dj Muggs: 15
- Statik Selektah: 16
- Brenx: 17
- C-Lance: 20
- Lord Goat and Scott Stallone: 22
- Body Bag Ben: 23
Scratch
- Dj Eclipse: 9
- Dj JS-1: 14
Bra
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