I Wild BrotherZ pubblicano “Primo sangue”

“Primo sangue” è il nuovo lavoro targato Wild BrotherZ, trio composto da TexOne, Danielsan e NicolaDoCk. Una gestazione durata quasi tre anni, a sei anni di distanza dal precedente “Selvaggi”: nel tempo l’home studio alzato dai tre ha subito un’espansione tale da permettere a TexOne un’immersione ancora più profonda all’interno del mix e mastering audio, da qui un nuovo spiraglio ma anche un mondo da scoprire, quello del sound design, fatto da piccoli passi, avanzamenti, ma anche distruzione di vecchie certezze, processi di studio e tante, tante ore di ascolto e confronto. Denominatore comune e collante sono le produzioni targate Danielsan, beatmaker che riesce a coniugare sonorità e sample Funk ad Elettronica, uno sguardo verso la sperimentazione e la novità, senza fossilizzarsi in una diatriba da clichè tra vecchio e nuovo. Solo il dubbio alla base della libertà, della ricerca, del diverso tra i diversi, come da caposaldo insindacabile all’interno di quell’alternatività che non ha mai abbandonato l’approccio alle cose, alla musica, alla vita. Con la musica che ha visto un indiscutibile pareggio tra l’importanza da dedicare tanto al suono quanto alla vista, non manca la voglia di NicolaDoCk nel cimentarsi con la creazione di grafiche, contenuti multimediali e video. Padroni, quindi, a tutto tondo del proprio destino artistico. Questo tutto ciò che è alla base della nascita della label ZerØ Pretes€, che mette a disposizione lo Zeta Pi Studio di Cassano delle Murge (Bari) in termini di audio e video. “Primo sangue” raccoglie i punti di vista di tre over 30 dalle orecchie allenate al ritmo del boom bap sconosciuto al grande pubblico e che affrontano l’idea di poter essere rimasti tra i pochi a voler manifestare quel tipo di vibrazione; di essere immersi nella fase acuta della iperconnessione, dove la diffusione lampo delle idee all’interno della fibra wi-fi, se mischiata al modus vivendi basato sull’arrivismo quotidiano nell’occidente iper-fast, porta alle distorsioni di comprensione di massa tanto preziose per chi decide di credere nel clickbaiting; di rifugiarsi all’interno di sè stessi perchè se fuori è tutto uno schifo è perchè non si è mai sperimentata la magia delle e nelle cose, oggi oramai svanita ma conservata come ultime gocce di benzina nel serbatoio; di una deriva dei sentimenti, conseguenza dei tempi e oggetto di indagine basata sul più classico dei ma come abbiamo fatto a ridurci così?, sempre più costretti a confrontarsi con il giudice estremo, ovvero noi stessi. Di seguito l’ascolto su Spotify e la clip di “Fantasmi (RMX)”.