Hell Razah – Renaissance Child

Voto: 4 – | Reviewed by Dr. What?

Ancora dalla famigliola del Wu-Tang Clan, ancora per la Nature Sounds, ancora un buon album tutto da gustare. Il 2007 segnerà la rinascita definitiva del Clan e l’anno non poteva aprirsi in modo migliore. Dopo tre lavori coi Sunz Of Man, uno coi Black Market Militia e una manciata di mixtape con la sua nuova crew Maccabeez, l’uomo dai mille progetti Hell Razah trova finalmente lo spiraglio giusto al momento giusto – ma soprattutto con lo staff giusto – per uscire allo scoperto con un disco tutto suo. Va precisato che per anni tutto ciò gli è stato negato a causa dei soliti problemi legati a vicende contrattuali con case discografiche ballerine e questo debutto (fa strano definirlo così), che profuma fortemente di vendetta verso coloro che gli hanno sbarrato la strada, è una gradita sorpresa per vecchi amici intimi e non solo.

Gran parte del merito della buona riuscita dell’album va sicuramente attribuito alle ottime prestazioni degli ospiti scelti; d’altronde chi non vorrebbe per il proprio lavoro un sempre più incredibile R.A. The Rugged Man (sentitelo anche sull’ultimo dei Jedi Mind Tricks e ditemi se non è uno dei migliori in circolazione), uno scatenato Talib Kweli o le produzioni di Bronze Nazareth e MF Doom? Ed è appunto grazie a loro, ma non solo, che la prima parte di “Renaissance Child” è così paurosa da lasciar presagire un capolavoro. Su tutte spiccano le stupende “Renaissance” e “Project Jazz” nelle quali, anche se per vie differenti, si rende omaggio ai tempi gloriosi dell’Hip-Hop su produzioni fresche ma neanche tanto lontane dai suoni Wu.

Se il disco non raggiunge i massimi voti, però, lo si deve alla parte centrale del medesimo, ovvero da “Yours Truly” (si parla di tette e culi su una base che strizza l’occhio al club vicino casa vostra…), che rappresenta decisamente il punto più basso e l’inizio di un leggero calo di tono, per poi riprendersi solo più in là sulle battute finali. Questo leggero calo va ricercato nella qualità delle produzioni dalla settima traccia compresa in poi, comunque mai scadenti ma non all’altezza della prima parte perché meno innovative e più – come dire? – soft. Razah, dal canto suo, tolto l’episodio appena citato si mantiene su un buon livello tecnico/tematico, il suo stile profetico pieno zeppo di citazioni bibliche di ogni specie e il suo timbro di voce lo fanno apparire molto simile a Killah Priest, ma il tipo regge bene il confronto e dimostra di sapere il fatto suo. Così, mentre “Smoking Gunz”, “Musical Murda” e “Maccabee House” (che suonano alla Black Market) scorrono via con notevole energia, o “Millennium” conferma l’ennesima prova che Bronze Nazareth sia dotato di un talento poco comune, “Renaissance Child” apre come anticipato l’annata della rinascita della fenice.

Ne consiglio vivamente l’acquisto, perché se il buongiorno si vede dal mattino…

Tracklist

Hell Razah – Renaissance Child (Nature Sounds 2007)

  1. Nativity
  2. Buried Alive
  3. Renaissance [Feat. Tragedy Khadafi, Timbo King and R.A. The Rugged Man]
  4. Project Jazz [Feat. Talib Kweli and Viktor Vaughn]
  5. Los Pepes Pt. I [Feat. Bronze Nazareth]
  6. Dear Sistah (Skit)
  7. Yours Truly
  8. Glow
  9. Chain Gang
  10. Runaway Sambo
  11. Smoking Gunz [Feat. Killah Priest]
  12. Millennium
  13. Musical Murda [Feat. Ras Kass]
  14. Maccabee House [Feat. The Maccabeez]
  15. Lost Ark
  16. Thankful

Beatz

  • Krohme: 1, 15
  • Dirty Needlez: 2, 11
  • Dev 1: 3
  • MF Doom: 4
  • Bronze Nazareth: 5, 12
  • Fabrizio Sotti: 7
  • 4th Disciple: 8
  • Dj Battle: 9
  • Smokeshop Production: 10
  • Jordan River Banks: 13
  • Focis: 14
  • Shuko: 16