Gue’ – Tropico del capricorno
Tocca ammetterlo: un po’ ci speravamo. Dopo “Madreperla” e “Club Dogo”, che in qualche misura suggerivano una parziale ricollocazione del trio milanese, se non altro per la scelta (graditissima) di non assecondare pedissequamente i gusti dell’utenza generalista, il nono disco solista di Guè – “Fastlife” esclusi – incuriosiva appunto perché realizzato in scia a due titoli che rivendicavano un’eloquente appartenenza al genere; l’imminente partecipazione a Sanremo, tema sul quale non vediamo l’ora di leggere gli immancabili approfondimenti di rito dei colleghi più bravi, potrebbe aver indotto il Nostro a riflessioni di segno opposto… La verità è semplice, tanto più prendendo in esame una rassegna stampa che più ossequiosa e ruffiana non si può, fitta di ma, anche se e però spesi per dire che, in fin dei conti, se sei Cosimo Fini, un brand riconoscibile (Rolling Stone Italia), puoi riscrivere le regole del gioco a tuo uso e consumo, il pubblico se ne farà una ragione: “Tropico del capricorno” non è un album penoso per il suo essere Pop tanto quanto lo erano “Gentleman” e “Sinatra”, a renderlo tale è la totale mancanza di quei tratti che, pur adattandosi alle regole d’ingaggio del mainstream, apponevano un preciso marchio di riconoscibilità (barre poco amichevoli, punchline, riferimenti inattesi) su operazioni altrimenti uguali a tante altre.
Questi tre quarti d’ora paiono invece in larghissima parte come disinnescati, sbilanciati sul tema delle relazioni (in senso lato) e parecchio ammiccanti sul versante dei suoni. Ovvero: schiacciamo il tasto play e si comincia con un singoletto facile facile (“Oh mamma mia”), infarcito di rime scontate (mami/papi, certo), tutto in favore di Rose Villain e con un sample di “Che soddisfazione” di Pino Daniele che peggio di così non poteva essere utilizzato; un obbrobrio, che per logica ricorda non troppo vagamente alcune hit degli anni novanta. Non bastasse ciò, “Meravigliosa” si pone come una vera e propria cover di “Acqua e sapone” degli Stadio, riprendendone elementi melodici e ritornello cui vengono affiancate parole di notevole ispirazione (<<cambio corsia, sulla via resto divinizzato/il sesso è una parola e tu ne sei il significato>>) – suggerisco un confronto con “Nottetempo”, perché a La Comitiva e Ice One bastavano solo quelle prime note per tirare fuori un brano di ben altra dignità. Ora, non è nostra intenzione fare un dettagliato esame autoptico della tracklist, anche perché le ridondanze sono talmente numerose (basti dire che il termine più ricorrente è forse baby) da rendere inutile un’esplorazione molto minuziosa; meglio quindi allargare il discorso.
Che “Tropico del capricorno” (nessun aggancio col romanzo di Henry Miller, solo un’ovvia allusione al segno zodiacale del rapper) sia il frutto di un’articolata strategia di marketing, è pacifico: dalla carrellata di featuring che strizzano l’occhio alle nuove generazioni al sound curato anzitutto da Sixpm (marito di Rose Villain) e Chef P, passando per il coinvolgimento di un nome pesante quale Harry Fraud e le clip a firma Marc Lucas/Igor Grbesic rilasciate per ciascuna traccia, è piuttosto riconoscibile l’intenzione – del tutto legittima – di competere per il primato assoluto (macché abile lavoro da artigiano, come riportano sempre quei cialtroni di Rolling Stone). Obiettivo sovente perseguito attraverso un alleggerimento della scrittura, con strofe corte e refrain preponderanti, sfacciati, come ad esempio in “Nei tuoi skinny”, “Movie”, “Kalispera” e “Nei DM”, episodi patetici perché programmatici oltre ogni soglia di decenza, nel senso che una AI non avrebbe fatto di peggio. Errori veniali? Ma chi se ne frega dell’originalità? Eh, dipende: se il risultato di questo processo conduce a una penna spenta, che sotto il profilo dell’inventiva casca nel ridicolo (<<baby, tu sei hot, ma io penso solo a farmi quella barca/sono un figlio di minyacht/…/ogni invidioso crepax, Valentina>> – “Vibe”), a uscirne con le ossa rotte è il protagonista stesso.
Piacciano o meno i Dogo, a Guè viene unanimemente riconosciuta una comprovata abilità al microfono, gradi guadagnati in quasi trent’anni di attività dei quali, non ce ne vogliano gli esegeti del cantautoRap, tendiamo a ricordare gli incastri più potenti, le linee sbruffone, la fortunata narrazione di un personaggio edonista, affamato di soldi, donne e successo; alle strumentali pacchiane, agli atteggiamenti da star, si riuscivano a contrapporre le armi di un mc comunque in grado di offrire prodezze liriche, raggiungendo una sorta di compromesso che, nel caso di “Tropico del capricorno”, si sfalda. Per indicarne dei pregi, infatti, si rende necessario un faticoso percorso a ostacoli: il beat di “Pain is Love” non è male; il mood di “Akrapovič”, scuro e spaccone, viene valorizzato con la giusta dose di ignoranza (anche da Artie 5ive); “Astronauta” apporta quel quid di introspezione che, per paradosso, riesce a ravvivare un’andatura priva di grosse variazioni. Poi? Poi nulla. Anzi, ci si imbatte in roba indifendibile come “La G la U la E pt. 3” e “Non lo so”.
Senza mezze misure: “Tropico del capricorno” è uno dei punti più bassi in carriera per Guè e chi dice il contrario o si inerpica su ragionamenti cervellotici, o si accontenta dell’hype. A noi la musica piace ascoltarla, dunque vi segnaliamo che, chiusa la recensione, torneremo a cercare del buon Hip-Hop.
Tracklist
Guè – Tropico del capricorno (Island Records 2025)
- Oh mamma mia [Feat. Rose Villain]
- Vibe
- Da 0 a 100 [Feat. Shiva]
- Meravigliosa [Feat. Stadio]
- Akrapovič [Feat. Artie 5ive]
- Gazelle [Feat. Ele A]
- Nei tuoi skinny [Feat. Frah Quintale]
- La G la U la E pt. 3
- Le tipe
- Pain is love
- Movie [Feat. Geolier]
- Kalispera [Feat. Ghali e Tony Effe]
- Nei DM [Feat. Ernia e Tormento]
- Non lo so [Feat. chiello]
- Astronauta
Beatz
- Sixpm e Chef P: 1, 3, 5, 11, 14, 15
- Sixpm, James Logan e Chef P: 2
- Big Fish e Rhade: 4
- Bobo, Sixpm e Chef P: 6
- Bassi Maestro, Sixpm e Chef P: 7
- Sixpm, Phab e Chef P: 8
- T9C, engomade, Sixpm e Chef P: 9
- Harry Fraud: 10
- Sixpm, Chef P e Loudly: 12
- Sixpm, Chef P e Dero: 13

Bra

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