Gionni Grano e Gionni Gioielli – Stallone

Luglio 2020, “Cipriani”; marzo 2021, “Economia & commercio 2” dei Cugini Savoia; giugno 2022, “D.O.C.G.” dei Fratelli Freschi. Tra i numerosi meriti che tocca riconoscere al progetto Make Rap Great Again, c’è anche quello di aver ricaricato la stilografica di Gionni Grano, per ragioni personali – ce ne parlava qui – poco attivo nel lustro successivo alla pubblicazione di “Grano duro”; la sequenza viene infatti ingrossata da “Stallone”, primo disco dell’anno pubblicato sotto il logo del garofano cerchiato nonché ennesima conferma di un approccio che, pur nelle singolarità espresse, arriva sempre dritto in faccia come un mancino dell’Italian Stallion. Nota la formula, che prevede una tracklist concisa (dieci brani più bonus nella versione fisica), featuring con altre voci del collettivo, i fratelli di Micromala e una manciata di esterni (Inoki, Vacca e Il Turco), un tema conduttore a unire titoli, concept grafico, estratti da film e citazioni (è la volta degli action con protagonista l’attore giunto alla celebrità grazie a “Rocky”); e quindi sappiamo già cosa doverci aspettare?

Sì: un’altra prova a bersaglio, considerato lo stato di forma del rapper classe ‘82 – che più o meno è quanto registravamo in “Mercato nero”. Certo, gli è d’aiuto una cornice nella quale esibire i muscoli, menare le mani e fare a braccio di ferro è condizione minima per dire la propria (<<è grosso il carico, scarrello, poi dopo ricarico/prendo il micro, faccio un massacro, battaglia di Alamo/Gionni Cartella, è un’altra volta schiacciante la prova/fotto con l’erba più di Roger e Novak>> – l’introduttiva “Lincoln Hawk”); parole che, quando si tratta di rivendicare il proprio percorso e il ruolo assunto nella scena (<<noi monumenti in questo gioco, Altare della Patria/qui non la bevi ma ne bevi, Fontana di Trevi/seduti al tavolo dei grandi, noi colonne portanti/lo chef de rang versa coi guanti/non siamo la vecchia scuola, siamo quella vera/voi finiti come dopo l’estate i Righeira>>“Demolition Men”), richiedono la necessaria credibilità. Ovvero: non basta indossare il berretto verde delle forze speciali come un novello “John Rambo” (<<fuori da mode, da cover, suona Moroder/vedo strane cose, Duff Brothers/su ‘ste piste ballo Valzer/a mio agio sulle curve come Nigel Mansell>>) per ritenersi dei veterani.

Qualità che assegniamo a entrambi i Gionni, tanto più che – a opinione di chi scrive – il corso MxRxGxA ci sta consegnando il miglior Gioielli di sempre alle macchine. E, se non siete d’accordo, poco importa: fatto sta che tira fuori cartelle dal PC con una frequenza che, tenuto conto del livello delle strumentali, ha dell’incredibile. In “Stallone”, la proposta comprende un po’ tutte le sfumature cui ci ha abituato, dai gustosi sample drumless e melodici (“John Rambo”) ai pestoni che fanno malissimo alla cervicale (“Tango e Cash”, con un Cassel che non si fa trovare meno ispirato: <<te sei infimo, quindi patti chiari/la tua roba è Bifidus Actiregularis>>), passando per il Rock di “Demolition Men” (ci piace pensare che non avrebbe sfigurato in “Woodstock”) e le gradite vagonate di Soul e Funk (“Sorvegliati speciali”, “I mercenari”). Correggo il termine: più che abituati, siamo stati viziati; e infatti, se proprio dovessi dare un suggerimento non richiesto al diretto interessato, gli proporrei di rilasciare anche i beat nelle edizioni in CD, giacché di spazio ce n’è.

Grano, che col socio s’intende pure a occhi chiusi, ringrazia e coglie l’occasione per fare ciò che sa fare. Detto che una fetta consistente dell’album venga spesa per ricordarci che <<G-Cash è più fresco della roba che hai in freezer>> (“Apollo Creed”), tra una bottiglia di vino pregiato e un piatto di crudités il racconto si apre al ricordo biografico (<<muore mio padre e poi mio zio e me li accollo io/ma penso in grande ed io/apro ‘sto schampo bio/ho avuto debiti e fortuna, Loredana e Bjorn/solo la morte ti fa bella, come Goldie Hawn>> – “Sorvegliati speciali”), alla passione – precoce, spericolata – per l’altro sesso (“Brigitte Nielsen”) e, quasi a chiosa di quest’ultima, al potere salvifico del grande amore, descritto con totale franchezza in “Talia Shire” (<<Dio lodato per ‘sta chance che m’ha dato/anche solo di averti incontrato/la mia salvezza sei tu, Demetrio Stratos/a piedi sopra un campo minato ci perdo il fiato>>).

Non credo occorra tirare delle conclusioni: Gionni Grano e Gionni Gioielli l’hanno fatto di nuovo, ribadendo che alla base di ogni uscita marchiata Make Rap Great Again ci siano spontaneità e coerenza. Fine delle chiacchiere, buon ascolto.

Tracklist

Gionni Grano e Gionni Gioielli – Stallone (Make Rap Great Again 2023)

  1. Lincoln Hawk
  2. Cobra
  3. John Rambo
  4. Demolition Men [Feat. Inoki]
  5. Sorvegliati speciali [Feat. Gionni Gioielli e Vacca]
  6. Tango e Cash [Feat. Nex Cassel]
  7. Brigitte Nielsen
  8. Apollo Creed [Feat. Montenero e Il Turco]
  9. I mercenari [Feat. Armani Doc e RollzRois]
  10. Talia Shire
  11. Chuck Wepner (bonus deluxe CD) [Feat. Lil Pin]
  12. I mercenari pt. 2 (bonus deluxe CD) [Feat. EliaPhoks e Blo/B]
  13. Apollo Creed rmx (bonus deluxe CD) [Feat. Montenero e Il Turco]

Beatz

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