Gentle T & The Departed – Troppo facile
A fine settembre eravamo alla presentazione ufficiale di Payback Records alla stampa, un incontro con Egreen dal quale traspariva netta l’intenzione di fare le cose sul serio, con la dovuta professionalità; in verità, indizi positivi in questo senso erano già arrivati sia da alcune proposte della label, pensiamo al buon “Pressure” di Gio Fog e Azukori o l’EP “Pezzado” di J. Levis, sia dall’ingresso nel roster di Gentle T. L’mc pugliese, come dicevamo recensendo “Gran turismo”, non sbucava certo fuori dal nulla quando Make Rap Great Again gli forniva l’opportunità di farsi conoscere un po’ di più, ma è appunto a partire da quel momento che la sua traiettoria discografica ha preso un’andatura straordinariamente rettilinea, trovando in quella formula un ambiente congeniale, ispiratore, tale da condurlo l’anno successivo a “Bar sport” (più un paio di EP) e nel corso di un 2024 che oramai volge agli sgoccioli a due prove di innegabile sostanza, prima “La visione di Pantaleo” con Mr. Squito e poi “Troppo facile” con Fano e Gerry aka The Departed. Per fare i conti non occorre una calcolatrice, tuttavia la densità del percorso impone – se non un bilancio vero e proprio – qualche parola aggiuntiva.
Il titolo frullava in testa a Salvatore forse dalla coda di “Homemade liquers” (“No signal”, con Dj Rogo), a dimostrazione di un processo creativo dotato di una discreta organicità, come si intuisce altresì da tematiche e riflessioni che accomunano, pur con gradazioni differenti, tutti i progetti appena elencati. Qui a prevalere è sicuramente un sentimento di rivalsa, ben evidenziato nell’introduttiva “Pippo Franco” (<<mi chiami in squadra con te, sembra che hai preso Mbappé/se il mondo fosse giusto i soldi potrei farli dal Rap>>) e nella successiva “Kurt Angle” (<<a me chiedono barre grosse, io glie le do/ma devo fare cose e il fatto che non sono ricco è un nonsense>>), discorso da non confondere con la solita rosicata di chi mira a un salto di categoria che non è nelle sue potenzialità: Gentle T – e altri come lui – è consapevole del campionato in cui gioca e di come funzionino determinate dinamiche, rivendica però il lavoro fatto (in parallelo a quello quotidiano), la coerenza riversata in ogni uscita e la legittima ambizione a un riconoscimento che, mentre l’informazione di settore offre approfondimenti sulle selezioni di Sanremo 2025 e loda Grido per il suo attesissimo (?) ritorno, talvolta latita perfino negli ambienti più prossimi.
Noi stiamo dalla parte di chi si fa il culo nell’underground, a prescindere. Quindi dalla parte di quelli che, come in questo caso, con passione, idee sia semplici che efficaci e una dose non irrilevante di spericolatezza rendono meno stagnante la cosiddetta scena, rifuggendo una sfilza di orridi cliché. Ecco, ci piace che nessuno degli artisti presenti in “Troppo facile” sia un personaggio, un interprete di questo o di quell’altro ruolo; e non lo diciamo in nome di una presunta aderenza alla realtà, dato che del Rap pedagogico non sappiamo davvero cosa farcene: ci basta sapere che spirito, estro e attitudine non abbiano subito processi di sofisticazione, che la scaletta abbondi di <<barre a tappeto, anche se non mi fanno fare gli euro/potevamo fare più di così, ma di farle bene e grosse non ne potevamo fare a meno>> (“Lupin III”, con una gustosa chiusura ai piatti di Tosses) e che la tensione venga stemperata a colpi d’ironia (<<quale strada, brother? Non esisti se ti disconnetti/la tua non è gang, ma solo una banda di discoletti>> – “Chase Fetti”).
Sopra queste premesse, senza alcuna pretesa di salvare l’Hip-Hop, elargire lezioni di vita, sensibilizzare coscienze, il duo trio conferma una solida intesa. E questa è un’altra freccia nella faretra del rapper: che si tratti di Gionni Gioielli, G Farmerz o Squito, il Nostro sembra in grado di trovare ogni volta le dovute misure rispetto allo stile del beatmaker di turno; per l’occasione, Fano e Gerry proseguono lungo un sentiero volutamente accidentato, che in precedenza aveva segnato “Woodstock”, i singoli di “Throatcutters” e “Modus operandi”. Suoni sporchi, scuri, un Funk ubriaco e sgarbato che contribuisce a definire i quasi venticinque minuti di durata, ne amplificano il lato più livoroso, l’assenza di concessioni anche minime all’easy listening – a proposito di ciò che ha un tasso di difficoltà infimo… Sempre ai The Departed si devono due ottimi featuring in scaletta: quelli di Dome Flame in “Salutava sempre” e Daweed (con Giovane Feddini) in “Twingo Bomb”, brani tra i più spigolosi dell’album. Infine, quasi a chiudere un cerchio al cui centro andrebbe inscritto un garofano stilizzato, la collaborazione di Toni Zeno in “San Salvatore” ci ricorda che voci come la sua e quella di Gentle T meritavano un’occasione che, ragionando in retrospettiva, non è andata sprecata.
Per tutti questi motivi, l’intrattenimento spontaneo e disincantato di “Troppo facile” ci trova in totale sintonia, rispondendo a un bisogno che solo sulla carta risulta poco pretenzioso – rime di buona qualità, strumentali originali, zero filippiche; far apparire le cose facili, perfino troppo, anche quando non lo sono: se l’obiettivo era questo, riteniamo sia stato raggiunto.
Tracklist
Gentle T & The Departed – Troppo facile (Payback Records 2024)
- Pippo Franco
- Kurt Angle
- San Salvatore [Feat. Toni Zeno]
- Lupin III
- Twingo Bomb [Feat. Daweed e Giovane Feddini]
- Chase Fetti
- 3:30 AM
- Salutava sempre [Feat. Dome Flame]
- 2 easy
- Sempre domenica
Beatz
Tutte le produzioni di The Departed
Scratch
- Tosses: 4
Bra
Ultimi post di Bra (vedi tutti)
- “Catene a bordo” e’ il nuovo disco dei Novembre87 - 16 Gennaio 2025
- “Romangeles” e’ il nuovo singolo di Rondinello - 15 Gennaio 2025
- “Run Em Up (Told Ya)” e’ il nuovo video di Rhyme Assassin con M.O.P. e Ruste Juxx - 14 Gennaio 2025