Fu-Schnickens – F.U. Don’t Take It Personal

Voto: 3,5

Ebbi modo di conoscere i Fu-Schnickens nel periodo più bello della mia adolescenza, ovvero quando il magico segnale di MTV decise di entrare senza preavviso nei nostri televisori. In un’era priva di internet e di una rete capillare d’informazione, fu grazie a quel canale visibile a pallini che conobbi moltissimi artisti Hip-Hop al loro meglio (props a Yo! Mtv Raps) e un giorno mi imbattei in un video molto particolare, dove tre strani personaggi viaggiavano nello spazio all’interno di uno scatolone vestiti da Karate Kid… Del video mi rimasero impressi Chip-Fu e la sua metrica fulminea, che mi permisero di conoscere uno degli mc’s più veloci della storia, nonché lo stile Dancehall della musica; e quando il trio si fece definitivamente largo con la grandissima “La Schmoove” (con la perla del featuring di Phife) compresi che era arrivata l’ora di andare in cerca dell’album.

Si tratta di un disco pervaso dallo spirito di unità predicato dal gruppo (il nome Fu-Schnickens starebbe a significare coalizione per l’unità), gli intenti sono esattamente in opposizione alla moda gangsta che ancora andava in quel periodo e introducono dei concetti che il Rap non aveva ancora esplorato; un esempio su tutti: le citazioni di arti marziali e cultura asiatica, che verranno in seguito esaltate alla massima potenza da una posse di Staten Island di nostra conoscenza. Questi spunti sono i medesimi che vengono sottolineati nelle tracce più belle del disco, vale a dire “True Fuschnick”, bella introduzione diventata poi singolo, “Generals”, che contiene una più che indovinata atmosfera arabeggiante, “Movie Scene”, dove Chip-Fu sperimenta addirittura la tecnica della rima…al contrario!

L’album lascia anche un’altra sensazione, però, quella di non riuscire a trasmettere questa voglia di novità anche agli altri brani, facendo presagire che qualcosa poteva anche andare meglio: pezzi come “Bebo” e “Back Off” mancano di mordente e offrono basi già sentite, senza innovazione alcuna, mentre “Check It Out” è una posse cut molto banale, che manca l’importante occasione di dare un bel tocco finale al lavoro. “F.U. Don’t Take It Personal” è altresì un disco che evidenzia la differente resa delle rime di Chip-Fu rispetto a quella di Moc-Fu e Poc-Fu, bravi ma non dotati del medesimo talento. Per queste ragioni, data la sua particolarità, prima di acquistarlo dategli un’ascoltata approfondita: non dovreste comunque rimanerne delusi…

Tracklist

Fu-Schnickens – F.U. Don’t Take It Personal (Jive Records 1992)

  1. True Fuschnick
  2. Movie Scene
  3. Ring The Alarm
  4. Back Off
  5. Heavenly Father
  6. La Schmoove [Feat. Phife Dawg]
  7. Props
  8. Generals
  9. Check It Out [Feat. Dres]
  10. Bebo

Beatz

  • A Tribe Called Quest: 1, 5, 6
  • Fu-Schnickens: 2, 7
  • Lyvio G: 3, 8
  • Fu-Schnickens with the co-production by Lyvio G: 4, 10
  • Dres: 9
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