Fritz Da Cat – Fritz

L’attesa che ha accompagnato l’uscita di “Fritz”, merito anche di un’indovinata strategia di marketing intitolata “Leaks”, va fatta risalire direttamente all’improvviso ritorno del beatmaker milanese, un paio d’anni or sono, dopo un periodo di lungo e rigido silenzio, coinvolgendo tanto chi ascoltava Hip-Hop italiano ai tempi di “Fritzdacat”, “Novecinquanta” e “Basley click the album”, quanto le generazioni seguenti, indottrinate a un rispetto quasi solenne verso chi, senza ombra di dubbio, ha vergato pagine indelebili nella storia di questo genere musicale. Proprio in base a quanto appena detto, sarebbe del tutto fuorviante impostare il ragionamento su un confronto crudo con i titoli di cui sopra e in particolare con “Novecinquanta”, spesso ritenuto al vertice di quel terzetto; “Fritz” è invece un’operazione a sé, che del passato conserva ovvie reminescenze (qualche collaborazione, la predilezione per il sample, l’assenza di un concept specifico), ma saldamente piantata nel presente e a tratti, addirittura, orientata al prossimo futuro.

Abbiamo allora venti tracce che, forse inconsapevolmente, esprimono lo stato di salute di una scena italiana in perenne fase di assestamento, col microfono che viene affidato a nomi selezionati praticamente a occhi chiusi e sui quali spesso grava la riuscita o meno di ciascun brano, dato il rendimento nell’insieme positivo del gatto e solo in alcuni episodi fiacco o del tutto insufficiente. Si riesce a perdonare l’ennesimo ricorso a qualche campione fin troppo noto, come per “Gioventù bruciata” (si veda l'”Intro” di “Scienza doppia H”), “(I commenti su) YouTube”, “In questo gioco” e “Never” (ancora “U.F.O.”), mentre le composizioni di “La mia ispirazione”, “Notti bianche” e “Chi cambia chi” sono letteralmente bruttine; non mancano, però, delle legnate da manuale (il sound aggressivo di “Sbatty boys”), connessioni intriganti (Rodrigo D’Erasmo, violinista degli Afterhours, e Calibro 35), strumentali, più in generale, ispirate e molto invitanti (“Pinuchosky”, “Come Adamo ed Eva”, “Barzellette”). L’uso di Logic, preferito all’Akai S950 di un tempo, si presta poi al maggior impiego di synth, formula insolita per chi era abituato al vecchio Fritz, eppure efficace se il risultato è quello di “Bei momenti” o “Come ai tempi delle posse”.

La nota dolente, per venire all’argomento controverso della recensione, è data da una componente lirica mai memorabile, eccellente solo in un paio di casi e per nulla omogenea: deludono Clementino (sarebbe lecito aspettarsi qualcosa più di <<ci chiamano la gioventù bruciata/dal sud dello stivale al nord Italia/noi gente scostumata e disadattata>>), le seconde parti di “Se non fumassi” e “Schiaffetto correttivo” e la spenta collaborazione tra Rocco Hunt e Salmo, mentre Mondo Marcio (imbarazzante e ostinato a cantar male), Parix e Danti sono perfino al di sotto della decenza; la situazione migliora leggermente quando Ghemon e Mecna, Jack The Smoker, Bassi Maestro, Gemitaiz, Johnny Marsiglia e infine LowLow non fanno altro che rispondere alla chiamata con strofe ineccepibili, per quanto incapaci di stupire chi ne conosce già i trascorsi. Viceversa, riescono a uscirne a testa alta Dargen D’Amico e Fabri Fibra, bravi nel moderare la loro attitudine Pop su due beat che Fritz sembra cucirgli addosso, Noyz Narcos, coerente e a suo agio sulle sonorità scure dei Calibro, Gué Pequeno, Nitro e MadMan in un singolo sfacciato e perciò divertente (ottimo, tra l’altro, il video), last but not least Ensi ed Egreen, graffianti come al solito e tecnicamente quadratissimi.

Non abbastanza, a ogni modo, per ritenersi soddisfatti. Fritz Da Cat sceglie di specchiarsi nell’Hip-Hop italiano del post duemiladieci scattandone un’istantanea sbilenca e finanche dispersiva rispetto alle dodici tracce rappate di “Fritzdacat” e alle tredici di “Novecinquanta”; l’assenza di un filo conduttore (musicale) e di un manifesto generazionale in grado di competere con “Cose preziose” (non che fosse facile…) sono i difetti più evidenti di un progetto che, piaccia o meno, non ha niente di memorabile.

Tracklist

Fritz Da Cat – Fritz (Universal Music Group 2013)

  1. Gioventù bruciata [Feat. Clementino]
  2. (I commenti su) YouTube [Feat. Dargen D’Amico]
  3. Bei momenti [Feat. Fabri Fibra]
  4. Futuretro [Feat. Ghemon, Mecna e Rodrigo D’Erasmo]
  5. With or without you [Feat. Noyz Narcos e Calibro 35]
  6. Sbatty boys [Feat. Jack The Smoker]
  7. In questo gioco [Feat. Mondo Marcio]
  8. Se non fumassi p.te 2 [Feat. Tormento e Primo]
  9. La mia ispirazione [Feat. Rocco Hunt e Salmo]
  10. Come ai tempi delle posse [Feat. Bassi Maestro]
  11. Pinuchosky [Feat. Ensi]
  12. Insomnia [Feat. Gemitaiz]
  13. Pronti al cambiamento [Feat. Big Joe e Johnny Marsiglia]
  14. Notti bianche [Feat. LowLow]
  15. Chi cambia chi [Feat. Parix]
  16. A parole [Feat. Danti]
  17. Come Adamo ed Eva [Feat. Rocco Hunt e Parix]
  18. Barzellette [Feat. Egreen]
  19. Never [Feat. Gué Pequeno, Nitro e MadMan]
  20. Schiaffetto correttivo p.te 2 [Feat. Turi]

Beatz

Tutte le produzioni di Fritz Da Cat tranne per le tracce #9 co-prodotta da Shablo e #13 co-prodotta da Big Joe

Scratch

  • Dj Zak: 2
  • Dj Tsura: 4
  • Dj Slait: 8