Flying Lotus – You’re Dead!
La prima cosa che mi viene da dire, parlando di “You’re Dead!”, è che Flying Lotus abbia smesso di essere un esploratore di generi: Flying Lotus è un genere, lo incarna tutto da sé, e un disco la cui protagonista assoluta è la morte, laddove intesa come fine e principio, pare suggerirlo con furba lucidità. La rotondità del sound, le analogie col Jazz, il taglio dei sample (il tema centrale di “L’uccello dalle piume di cristallo” in “Turtles”), le scale di basso pizzicate da Thundercat, l’eleganza della composizione e l’effetto straniante di un minutaggio sempre più disordinato sono elementi rintracciabili nella totalità della sua discografia e perciò riconoscibili con estrema facilità, tratti principali di una dimensione artistica strabordante e istintiva.
FlyLo satura i trentotto minuti di “You’re Dead!” con un tocco inconfondibile, colma tutti gli spazi e costringe l’ascoltatore a un’apnea dalla quale si riemerge quasi storditi, tali e tanti sono gli spunti, concludenti o meno, proposti dal produttore, un frenetico susseguirsi di atmosfere ora ansiogene, poi drammatiche, quindi eteree e sospese. “Theme” scalda l’orchestra, quasi letteralmente, e si inerpica subito sul beat furioso, “Tesla” e “Cold Dead” hanno la stessa andatura febbrile, un movimento circolare dal Jazz al Rock al Jazz, “Never Catch Me” e “Dead Man’s Tetris” mettono in sequenza Kendrick Lamar e Snoop Dogg, il primo corre sui clap che è un piacere, il secondo gigioneggia macabro tra gli effetti e i synth sgranati. Seguono ricami sinuosi (“Coronus, The Terminator”, “Siren Song”), paesaggi surreali (“Turtles”), trip notturni (“Ready Err Not”, “Moment Of Hesitation”), mantra ossessivi (“Descent Into Madness”, “The Boys Who Died In Their Sleep”) e viaggi nello spazio (da “Obligatory Cadence” al termine dell’album).
Fino a qui le sensazioni, ciò che a parole si riesce a spiegare ma anche no, sul versante più terreno abbiamo invece una densità musicale spropositata e sempre sull’argine del caos; gran parte delle tastiere Steven le suona in prima persona, salvo lasciare un po’ di spazio ad Herbie Hancock (“Tesla”, “Moment Of Hesitation”) e Brandon Coleman, gli altri contributi (e sono tanti!) portano la firma di Thundercat (già detto: immancabile), Kamasi Washington (sassofono), Miguel Atwood Ferguson (chitarre), Niki Randa, Deantoni Parks (batteria), Laura Darlington e via dicendo: Flying Lotus dona all’insieme forma sensata e in più di un’occasione raggiunge vette spaventosamente belle (“Never Catch Me”, “Coronus, The Terminator” e “Siren Song” sono sul podio), a volte individuando equilibri raffinati e davvero solidi, altre lasciando l’impressione che potesse esserci ancora qualcosa dietro i numerosi intermezzi di “You’re Dead!”.
La durata contenuta preclude il sopraggiungere della noia (il rischio, se si fosse scivolati all’ora piena, c’era), tuttavia trovo di nuovo difficile parlare di perfezione, termine che forse andrebbe scartato a priori riferendosi alle affascinanti irregolarità di Flying Lotus, così come non si percepisce alcuna necessità di comprimere in un voto numerico i percorsi onirici dei suoi progetti. Meglio affidarsi alla musica, al pulsare dei beat e alla pienezza dei suoni.
Tracklist
Flying Lotus – You’re Dead! (Warp Records 2014)
- Theme
- Tesla
- Cold Dead
- Fkn Dead
- Never Catch Me [Feat. Kendrick Lamar]
- Dead Man’s Tetris [Feat. Captain Murphy and Snoop Dogg]
- Turkey Dog Coma
- Stirring
- Coronus, The Terminator
- Siren Song [Feat. Angel Deradoorian]
- Turtles
- Ready Err Not
- Eyes Above
- Moment Of Hesitation
- Descent Into Madness [Feat. Thundercat]
- The Boys Who Died In Their Sleep
- Obligatory Cadence
- Your Potential//The Beyond [Feat. Niki Randa]
- The Protest
Beatz
All tracks produced by Flying Lotus