Flaminio Maphia – Restafestagangsta

Recensione semiseria dell’EP d’esordio dei Flaminio Maphia – perciò se siete dei fan della maphia cor ph (laddove siffatta categoria esista…) prendete il tutto come una riflessione innocua e un po’ ironica, senza intenti offensivi o, peggio, inutilmente boriosi. Anzitutto qualche cenno storico: il duo, attualmente formato da G-Max e Rude MC, nasce come trio assieme a Booster G, che prende altre vie ancor prima dell’inizio di un percorso discografico oggettivamente lungo, diventa quindi un quartetto con gl’ingressi di Pusha (a mio avviso l’elemento più dotato della crew) e Sparo, oramai noto come Il Turco, assume infine la forma odierna già da “Italy’s most wanted”; tornando al novantasette di “Restafestagangsta”, abbiamo quattro mc’s, un solo produttore (mica uno qualunque: Ice One!), diversi featuring (Benetti DC, Beffa, Gufo e Piotta per aggiungere altra romanità al tutto, Rawl MC, Maury B e Psyco Killa per rappresentare meglio l’UndaFunk Records) e tre brani più un remix (ops, party version) che hanno dato il via a una carriera volutamente derivativa, prossima alla parodia di determinati cliché diventati elementi portanti della musica e soprattutto dei personaggi proposti negli anni dai Flaminio Maphia.

Scorrendone a ritroso la fitta attività (in coppia o meno) troviamo infatti: partecipazioni a “I Cesaroni”, “RIS Roma – Delitti imperfetti”, “Quelli che il calcio…” e “Pomeriggio Cinque” (giusto per dirne qualcuna), svariate apparizioni in film e cortometraggi, co-conduzioni televisive e programmi in radio, senza dimenticare i quattro album pubblicati (e un titolo di basso umorismo come “Per un pugno di euri” non te lo scordi più), addirittura un best of immancabilmente ribatezzato “Er mejo” e un’appartenenza al genere Hip-Hop mai del tutto archiviata (in “Videogame”, ad esempio, troviamo Bassi Maestro e Club Dogo – il che, però, non è detto significhi molto). A ciò corrisponde un’immagine in origine ricalcata sul G-Rap più rude (si notino le facili associazioni mentali dei rispettivi alias, scelti non a caso) e poi evolutasi attorno a una maschera che prende spunto dal romanaccio della commedia all’italiana (coatto, traffichino e furbo), figura di certo meglio spendibile negli ambienti del piccolo schermo.

Ora, considerando che la presunta maturità del gruppo arrivi grazie a hit imbarazzanti e non così lontane dalla comicità musicale di grana grossa di un Pippo Franco o un Lino Toffolo, penso a “Er traffico”, “Ragazze acidelle”, “Che idea!” e “Federica”, che differenza c’è tra queste e “Restafestagangsta”? Da un punto di vista tecnico – e ribadendo che Pusha e Sparo hanno sicuramente un altro passo – ben poco se G-Max lancia autentiche perle come la rima su accenti sbagliati e sgrammaticature di <<ti giuro non ti abbandono/e poi ti chiedo il numero telefono>> e Rude rincara la dose con asinate tipo <<tic tic tac/tac tic tic/senti questo beat/ma stic stic stic/sti cazzi!>>, è semmai nella scelta (direi obbligata) di non prendersi affatto sul serio, associabile a “Resurrezione”, che i Flaminio (tra l’altro, perché non Phlaminio?) trovano una strada più congeniale ai loro palesi limiti nel maneggiare il Rap, tramutandosi in un’esplicita macchietta. Sì, perché se “Italy’s most wanted” esasperava il sodalizio coi sardi La Fossa in una grottesca caricatura dell’horrorcore di matrice west, “Restafestagangsta” segue modelli altrettanto riconoscibili: la titletrack descrive con inevitabile programmaticità il classico party del gruppo (i Manetti riuscirono a tirarne fuori perfino un video); “Combattimento mortale” è il pezzo da battaglia, la posse track che dovrebbe (il condizionale è necessario) esplicitare fotta e skill, inaugurando una serie giunta al terzo capitolo e dalla quale, puntualmente, G-Max e Rude sono usciti con le ossa rotte; infine “Supernaturale”, altro assembramento a tema libero, nel senso che si prosegue ancora tra autocelebrazioni e simili, chiudendo spesso le strofe sull’ennesiva violenza perpetuata ai danni degli accenti (quel microfono pronunciato accentuando la terza sillaba per farlo stare in metrica).

Conclusioni? Rispetto all’EP, mi viene da dire che si tratti di un’uscita non più ingenua di tante altre del medesimo periodo, riguardo invece ai nostri amici Flaminio credo che nel sottobosco trash dell’Hip-Hop italiano loro siano i cialtroni più simpatici, consapevoli e felici di esserlo. Che non è poco quando in tanti lo sono e neppure se ne accorgono…

Tracklist

Flaminio Maphia – Restafestagangsta (UndaFunk Records 1997)

  1. Restafestagangsta [Feat. Rishan]
  2. Combattimento mortale [Feat. Benetti DC, Beffa, Gufo e Piotta]
  3. Supernaturale [Feat. Rawl MC, Maury B e Psyco Killa]
  4. Restafestagangsta (party version)

Beatz

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