Fabri Fibra – Squallor

Reviewed by BleMoro

Per l’ennesima volta, Fabri Fibra alza l’asticella come il Bubka dei tempi d’oro, che inanellava record del mondo a ogni sua apparizione. Sboccia a sorpresa in primavera “Squallor”, quando oramai le aspettative sul conto del Nostro erano più che ridotte. Ci ritroviamo invece di fronte a un album destinato alla storia, la maturità è piena e, alla soglia dei quaranta, l’mc conferma una crescita artistica che nessuno in Italia può ancora vantare. Il disco non è sicuramente da easy listening, data la sua complessità musicale e di concetto; le innate doti artistiche che contraddistinguono la famiglia Tarducci (pensiamo alla strepitosa evoluzione Pop intrapresa da Nesli a Sanremo!) colpiscono quindi anche qui. La scena Hip-Hop italiana aveva bisogno di una vera e propria rivoluzione di stile, non i soliti beat in quattro quarti, smettiamola con le rime articolate e con le metriche, qui siamo di fronte a un’esaltante sperimentazione linguistica e lessicale che ci proietta nella contemporaneità, anzi ci teletrasporta nella naturale evoluzione di una Cultura che si è involuta su sé stessa.

Ecco che le scelte sonore seguono un po’ il percorso di J Dilla: dal classico all’Elettronica, sempre con una strizzata d’occhio alla moda attuale, ma senza cadute di tono e con sprazzi di autentica genialità. Ad esempio “Alieno” suona fresco e nuovo come all’epoca fu “Niggas In Paris”, Hit-Boy non paga semplicemente la marchetta ma si eleva ulteriormente dai suoi già premiati standard. Con un tappeto sonoro così stimolante, è inevitabile un Rap tecnico di alto livello, che ci ricorda il miglior Aesop Rock per scrittura e immaginario. Fabri sembra tornato quello degli Uomini di Mare, incastri rubikiani a sostenere concetti forti e di critica (omaggio ai Public Enemy?) contro la società attuale. E, nonostante “Squallor” esca per una major, la scelta dei featuring pesca con coraggio, rischiando di compromettere le vendite dell’album: Guè Pequeno, Marracash, Clementino (il Rugged Man in extrabeat de noantri), Salmo, Gemitaiz e MadMan sono nomi scelti in barba a qualsiasi logica mainstream, difficili soprattutto per il pubblico più giovane.

Impossibile selezionare le tracce migliori, vanno ascoltate tutte e ventuno, bonus comprese, perché ogni singola rima ha il suo peso; siamo, a dirla tutta, dalle parti della poesia, i versi hanno la potenza, la profondità e l’acume di uno spoken word di Gil Scott-Heron (<<sono stato in cima alla vetta/e mi sono scopato il cielo/nuvoloni di sperma, piove/fecondo il Paese intero>>). Ci uniamo dunque all’accorato sdegno dei nostri colleghi delle testate specializzate, che si chiedono come mai quei cattivoni della stampa tradizionale non abbiano dato il giusto risalto a un’uscita fenomenale: abbiamo tra le mani un capolavoro di tale portata, per giunta a sorpresa, e i media preferiscono dare risalto a una stupida sparatoria al Tribunale di Milano? Giornalisti seri, dove siete? Sempre a ignorare ciò che è scomodo…

…e no, ovviamente pensiamo esattamente il contrario di ciò che abbiamo appena scritto. “Squallor” è un’operazione tanto mediocre da non meritare neppure parole che infieriscano, al massimo possiamo farci sopra qualche risata. Vogliamo semplicemente ricordarvi di avere sempre senso critico: a volte non capiamo davvero da cosa scaturiscano delle recensioni lodevoli oltre ogni dignità per dei lavori che ritenere innocui è già un complimento. Questo il nostro vecchio disclaimer, cui non riteniamo di dover aggiungere altro: questo è un sito amatoriale, ideato e sviluppato da utenti che non intendono trincerarsi dietro la figura del critico musicale o del giornalista, ma che esprimono opinioni e valutazioni alla pari di qualunque appassionato di Hip-Hop. Le impressioni, i giudizi e le idee presenti in ciascuna recensione rispecchiano il pensiero strettamente personale di chi scrive, il fine ultimo del sito è quello di stimolare un confronto, offrire un punto di vista che possa spingere il lettore alla ricerca e all’approfondimento; per questa ragione, se argomentati in modo educato e garbato, sono sempre ben accolti i pareri in disaccordo ai nostri. RapManiacZ non è e non ritiene di essere il detentore della verità assoluta, in quanto umani ci riteniamo suscettibili di pregiudizi, sviste ed errori: spetta nuovamente al lettore interpretare attraverso la buona fede ogni commento presente nel sito.

Tracklist

Fabri Fibra – Squallor (Universal Music Italia 2015)

  1. Troie in Porsche
  2. Amnesia
  3. Lamborghini/Rime sul beat
  4. Rock that shit [Feat. Youssoupha]
  5. Come Vasco
  6. Alieno
  7. E tu ci convivi [Feat. Guè Pequeno]
  8. Cosa avevi capito?
  9. Il Rap nelmio Paese
  10. A volte [Feat. Gel]
  11. A casa
  12. Pablo Escobar/Skit Squallor [Feat. Lucariello]
  13. Squallor
  14. Playboy [Feat. Marracash]
  15. E.U.R.O. [Feat. Clementino]
  16. Dexter [Feat. Nitro e Salmo]
  17. Non me ne frega un cazzo [Feat. Gemitaiz e MadMan]
  18. Sento le sirene
  19. Dio c’è (iTunes bonus track)
  20. Trainspotting (iTunes bonus track)
  21. Voglio sapere (iTunes bonus track)

Beatz

  • Amadeus: 1, 18
  • Medeline: 2, 3a, 4, 7, 11, 19, 21
  • D-Ross: 3b, 9, 12a, 14, 20
  • Rey Reel: 5
  • HazeBanga con la co-produzione di Hit-Boy: 6
  • Dot Da Genius: 8
  • Star-T-Uffo: 10, 12b
  • HazeBanga: 13
  • De-Capo Music Group: 15
  • Major Seven: 16
  • Rey Reel e Hit-Boy: 17
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