En?gma – Shardana

Gli ultimi diciotto mesi sono stati molto intensi per En?gma: nell’autunno del duemilasedici annuncia l’uscita dal collettivo Machete, di cui era uno dei membri fondatori; quello stesso ottobre rilascia “Indaco”, il suo secondo progetto solista (se nel conto non comprendiamo demo, street album ed EP); ora lancia “Shardana” e ribadisce con convinzione la propria emancipazione da label e collettivi di sorta. Non che tra questi ultimi – realizzati in netta controtendenza rispetto alle solite tempistiche che intercorrono tra una pubblicazione ufficiale e l’altra – si colgano aderenze troppo evidenti, se non nella scelta di diverse collaborazioni alle macchine (in primis quella di Kaizén/Gabriele Deriu, sempre al fianco dell’mc olbiese da “Malessere” in avanti) e nella reciproca distanza dall’Hip-Hop italiano delle autocelebrazioni e del peggior egocentrismo.

“Indaco” e “Shardana” esprimono infatti sfumature differenti di una sensibilità artistica che riconosciamo tra le meno prevedibili del decennio in corso, tanto che all’elaborato concept del primo fa seguito l’approccio più muscolare del secondo, in grado di sprigionare un’aggressività che nel guerriero nuragico del titolo trova una metafora per nulla casuale. Si tratta di un disco che vira con decisione verso il protagonista, qui Francesco Marcello, ma reclama un ruolo attivo da parte dell’ascoltatore, chiamato a seguire con una certa attenzione la <<pioggia di pensieri>> che affiora dalle dieci tracce più bonus track – per una durata complessiva di trentuno minuti; non aspettatevi, però, una trama sbilanciata verso fitti biografismi e soluzioni poco affini allo stile di En?gma, il quale come di consueto colloca indizi e riferimenti da decrittare all’interno dell’impianto lirico.

Le prime barre a saltare all’orecchio sono tuttavia quelle indirizzate alla scena (“Krav maga”: <<ma che fate? Prima infamate, dopo tutti frate/le promettete ma non ve le date/io da non credere, devoto a queste lettere/tenetevi ‘sti manager, datemi i mecenate>>) e alla denuncia delle sue ipocrisie (“Francisco Marcelo”: <<che se l’Hip-Hop è religione, ci credo/ma fotte nada d’esser parte del clero/…/ho una famiglia dietro e mi ha reso serio/non mi vergogno, anzi ne vado fiero/tu mi infami perché tuo padre e tua madre sono da meno/va bueno, son cazzi tuoi, non ho colpe e sappi che non ti temo>>), possibili indizi – senza speculare su questioni che non ci riguardano – delle motivazioni che hanno spinto il Nostro a riappropriarsi di un’indipendenza che gli consentisse di muoversi lungo traiettorie pienamente personali.

Penso di conseguenza a un brano dalle potenzialità mainstream come “La Cenerentola del ring”, che abbina barre serratissime, rime interne, cambi di flow e refrain cantato, alla singolarità reclamata con orgoglio in “Nuvole e cupole” (<<io non scelgo un personaggio e premo enter/perché so che al game over tutto ciò non vale niente/…/io non faccio la star, perché so che prima o poi sarà San Lorenzo>>) e alle questioni generazionali di “Father & son”, episodi accomunati da un respiro musicale che attinge – con moderazione – dal Pop come dall’Elettronica, slittando così oltre la Dubstep e la D’n’B che spiccavano con forza in “Random”. Soluzioni, data l’abbondanza di synth nella componente melodica e nella programmazione delle batterie, che magari non convinceranno del tutto chi è alla ricerca di classicità, fermo restando che i vari Kaizén, Ros, Yazee, Wsht e via discorrendo danno all’insieme un timbro omogeneo e di certo adatto sia a quanto elencato sopra che ai momenti di puro astrattismo (ovvero il marchio di casa Scano), da “Copernico” e “Da Vinci” fino alla scrittura liberatoria di “Sobborghi”.

Al vuoto d’inventiva che primeggia nell’ambiente, En?gma oppone dunque una prova coraggiosa in quanto identitaria – tant’è che non avremmo percepito l’eventuale assenza del comparto featuring. Avulso alle logiche di un mercato che si conforma alla produzione in serie e agli incensamenti precoci, il rapper è alle prese con un percorso di maturazione che sta emergendo un po’ per volta, grazie alla costanza del lavoro; in “Shardana” è il turno dell’istinto, della combattività e dello sprezzo per il compromesso.

Tracklist

En?gma – Shardana (No label 2018)

  1. Krav maga
  2. Nuvole e cupole
  3. Copernico
  4. Father & son [Feat. Bassi Maestro]
  5. Da Vinci
  6. Che roba è?! [Feat. MadMan]
  7. Francisco Marcelo
  8. Malasuerte [Feat. Gemello]
  9. La Cenerentola del ring
  10. Sobborghi
  11. Cerbero (bonus track)
  12. Imagi-nation (bonus track)

Beatz

  • Kaizén: 1, 2, 3, 4, 9
  • Ros: 5
  • En?gma e Kaizén: 6
  • Yazee: 7
  • Wsht: 8
  • En?gma: 10
  • DAIBKIZ: 11
  • Valentini: 12