Emcee O’zi’ – Debug

Terzo disco in nove anni per Emcee O’zì, dopo il seminale “Overflow” e l’EP “The horror”; le costanti, considerando la somma di questi e “Debug”, sono le seguenti: l’autoproduzione, il doppio ruolo di mc e beatmaker, la spiccata capacità di distinguersi all’interno di una scena (quella partenopea) sì frizzante e viva, ma a volte ripetitiva per immaginario e contenuti. Laddove questa esplora scenari urbani con toni spesso iperrealisti, il nostro Ciro guarda alla Def Jux e al Prog Rock (magari coi concittadini Osanna in testa), alla letteratura distopica, al cinema di Carpenter e ai manga di Takeshi Narumi, coordinate esplicite di un’uscita originale per sua stessa natura e che ha il coraggio di proiettarsi fino all’infinita vastità del “Cosmo“.

Partiamo proprio da qui, da un brano che si muove lungo traiettorie che l’Hip-Hop italiano ha di fatto abbandonato: beat spaziale, l’astronomia e la natura come fonti d’ispirazione, un featuring vero con un colosso come Mr. Lif, gli scratch di Dj Snatch tra i versi del duo; un brano così, a prescindere dai gusti, dimostra che esistono ancora alternative significative all’easy listening ed è il risultato di un percorso artistico consapevole, coerente e, termine che riusciamo a utilizzare molto raramente, responsabile. Discorso che vale tanto per “Generazione chimica”, che esprime il disagio di una realtà controversa come Napoli attraverso gli occhi di un classe ’84 guarda caso innamorato di Orwell, quanto per “L’uomo della folla”, cupo e visionario storytelling il cui umore viene scandito da una strumentale in continuo mutamento, o ancora “Anema e corporation”, disillusa analisi sui meccanismi che segnano il mondo del lavoro, e “Dallo spazio”, una metafora sull’omologazione presente nella società moderna teorizzata attraverso registri tipici della fantascienza (immaginate qualcosa a metà strada tra “L’invasione degli ultracorpi” e “Futurama”).

Detto ciò, a “Debug” faremmo un grave torto se non ne elogiassimo anche il profilo tecnico, curato e ricercato sia nella dimensione lirica che in quella musicale: il flow articolato, l’ampiezza del lessico (al netto del dialetto), il taglio elaborato dei sample (se “In risalita” fosse terminata un po’ prima non avrei riconosciuto “L’uccello dalle piume di cristallo”) e la numerosità delle citazioni sono solo alcuni dei tratti che caratterizzano una prova apprezzabile nella sua interezza, spontanea e matura come a tanti nomi più blasonati – campani e non – sfugge del tutto. Compatto (neppure quaranta minuti di durata), snello (oltre a Lif, collaborano solo Breeze Brewin – Juggaknots! Mica Arisa come fanno le nostre star… – e Dj Snatch), adulto, “Debug” è un progetto riuscito perché non deraglia mai al di fuori dell’Hip-Hop, perché è il frutto di esperienze collezionate nell’arco di un’impegnata militanza, perché si fonda sul diggin’, sulla passione per le quattro discipline e sullo studio del Rap (ascoltate la divertente “Giovani allievi”). Applausi!

Tracklist

Emcee O’zì – Debug (Overflow Entertainment 2015)

  1. Int(er)ro(gatorio)
  2. Debug
  3. Generazione chimica
  4. Fortified school
  5. L’uomo della folla
  6. Anema e corporation
  7. Quanno fa scuro
  8. In risalita
  9. Inter(galactic)lude
  10. Cosmo [Feat. Mr. Lif]
  11. BX-rays [Feat. Breeze Brewin]
  12. Giovani allievi
  13. Dallo spazio
  14. Outro(room 101)

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