Dueling Experts (Recognize Ali and Verbal Kent) – DE2: Sand The Floor
Il lockdown obbligato al quale l’intero pianeta si è dovuto piegare durante la scorsa primavera ha sortito diversi effetti nei riguardi dell’industria musicale, tanto più in ambito underground, costringendo molti artisti che si sono visti togliere la terra da sotto i piedi a causa dell’improvvisa interruzione delle esibizioni live a reperire in tutta fretta soluzioni alternative per limitare i danni occorsi al raccolto derivante dal proprio lavoro. Eppure, il tanto tempo a disposizione è stato per alcuni versi propizio: per qualcuno, l’emergere di questa necessità, unita al confinamento obbligatorio tra le mura domestiche, è equivalso all’avere maggiori occasioni da dedicare alla propria persona e di conseguenza anche alla propria arte, ambedue puntualmente messe a lato di fronte alle esigenze dettate dalla frenesia quotidiana e dalle più urgenti impellenze dettate dal quadro delle proprie economie.
E’ proprio questa una delle spiegazioni utili per comprendere l’innalzamento del numero di produzioni del singolo artista nel medesimo anno solare, una necessità di sopravvivenza che Verbal Kent ha intelligentemente convertito nel contributo fornito per ben tre progetti, uno in collaborazione ai The Other Guys, poi gli Iron Wigs e – appunto – i Dueling Experts, stuzzicante combo costruita abbinandosi all’effervescente Recognize Ali in uno scenario sonoro redatto attraverso la deliziosa bassa qualità offerta dalle ispirazioni orientali dell’ottimo Lord Beatjitzu. In realtà, per mezzo dei social network siamo recentemente venuti a scoprire che l’eponimo album d’esordio del trio non era il frutto dell’accentuata creatività del periodo di lockdown, piuttosto nasceva da parte della raccolta di file che Kent custodiva già da anni in attesa di trovarne la collocazione più adatta, e che il vero risultato della forzata chiusura in casa era il lavoro che ha costituito la seconda avventura del trio, “DE2: Sand The Floor“, l’unico tra quelli precedentemente citati ad aver preso effettivamente forma durante la disgraziata annata passata.
Si prosegue avvalendosi della stessa formula che aveva reso il capostipite uno dei dischi maggiormente interessanti del duemilaventi, ma non per questo si deve superficialmente pensare di avere per le mani uno di quei banali sequel gettati sul mercato mungendo le fortune accumulate dal predecessore. Per carità, il dubbio può anche sorgere; ma viene spazzato via già dopo i primi ascolti, arrivando a ritenere questo secondo disco come la naturale estensione del primo, attrezzato com’è del medesimo livello di godibilità vista l’indubbia quantità di banger che il collettivo riesce a totalizzare nei quindici brani in scaletta. Il lavoro di Lord Beatjitzu risulta ancora una volta encomiabile e coerente alla sua stessa natura tematica, il metodo di acquisizione delle varie parti strumentali non cambia fortunatamente di una virgola in quel delizioso senso di sporcizia e stonatura che si abbina molto piacevolmente alla vena su cui si basa un progetto il cui unico difetto davvero riscontrabile è semmai il minutaggio troppo ristretto rispetto al numero totale di tracce.
I due mc’s si esibiscono sul loro ideale tatami con inalterata efficacia nella fornitura di strofe da battaglia, creando un confronto basato su una reciproca spinta motivazionale che libera la parte più ruvida delle rispettive personalità, aderendo al concetto principale dell’album attraverso l’esposizione di una personale arte guerriera. L’intersezione si dimostra essere ancora una volta vincente per l’evidente chimica e il contrasto manifestato tra i differenti stili nella costruzione degli schemi metrici e nella timbrica: laddove Kent predilige caricare le barre con costanti allineamenti figurativi, creando concettuali giochi di parole, Ali risponde con ruvidità, concretezza e spontaneità, incastrando in maniera significativa tutte le assonanze che spesso riesce comprimere nel giro di pochi secondi generando un vasto assortimento di multiliner. Nell’insieme, due prestazioni che tendono soprattutto a spiccare per il grado di scorrevolezza dei flow.
Sebbene nulla di quanto appena descritto sia minimamente nuovo rispetto al primo episodio, “DE2” brilla senza problemi di luce propria. Impossibile, difatti, rimanere inermi di fronte al fascino lo-fi di pezzi di punta come “Supreme Ninjas”, ottima combinazione tra chitarra, trombe e campione vocale femminile, un assemblaggio non meno che eccellente reso ancor più apprezzabile dalle fluide rime doppie scatenate dalla verve con cui Ali adorna ogni suo contributo. “Sand The Floor” offre un analogo tasso di infettività, il beat sembra scorrere all’interno di una tubazione, il loop è memorabile e la batteria deliziosamente sporca, un tappeto consono per permettere sempre a Recognize Ali di strutturare golose rime doppie mentre il suo partner in crime incanala la propria aggressione sferrando rabbiose punchline dedicate al minor tasso di talento appartenente all’immaginaria competizione, un atteggiamento ben differente rispetto all’introspettiva pacatezza di alcuni dei suoi passi solisti più significativi.
Come già riscontrato nel “Dueling Experts” precedente, è chiara l’ispirazione portata dalla fenice più famosa dell’Hip-Hop, qui omaggiata grazie alla somma oleosità di episodi quali “Which Way Is To The Golden Buddha”, edificata su corde che potrebbero benissimo provenire da una VHS nipponica dal nastro pericolosamente usurato, e non a caso si utilizza un estratto vocale mutuato dal Tony Starks del microfono per il boom bap orientaleggiante di “Revolve Around Science”, ambientazione ossessiva e battagliera che potrebbe accompagnare lo svolgimento di un incontro di kung fu tanto quanto una gara di scacchi. Certo, alla lunga si potrà anche avvertire un minimo di peso dettato dal persistente girare attorno alla tematica prescelta (d’altro canto il presupposto dell’operazione è esclusivamente questo), né ci sono passaggi particolarmente epici e capita che la costruzione di qualche rima risulti più macchinosa o troppo semplice rispetto ad altre, ma l’efficacia complessiva delle strofe proposte rimane in ogni caso altamente soddisfacente, alla pari di una produzione d’immutata metodologia ma di rinnovata incisività, grazie anche all’atmosfera minacciosa impressa su “Fight The Moon”, “Shoes Of The Man” e “Flavor Flav’s Favorite Flavor”, ceppo di tracce dal quale si diramano le forti radici della seconda parte del lavoro; senza contare che più di qualche intermezzo strumentale fa volentieri muovere la testa su e giù.
Nonostante si vada inevitabilmente a perdere una parte dell’effetto sorpresa di quella che è stata consacrata dalla critica di settore tra le pubblicazioni più riuscite dell’anno scorso, “DE2: Sand The Floor” raccoglierà l’indubbio consenso di chiunque ne abbia apprezzato il primo giro: vero che dal punto di vista realizzativo la somiglianza sia alta, ma sia chiaro che l’accostamento deve valere anche per la sicura longevità che il suo ripetuto ascolto sarà in grado di estendere a piacimento nel futuro.
Tracklist
Dueling Experts (Recognize Ali and Verbal Kent) – DE2: Sand The Floor (Mello Music Group 2020)
- Be Patient
- Come For My Crown
- Sand The Floor
- The Opinion Of The Sheeple
- Revolve Around Science
- Supreme Ninjas
- No Sensei
- Which Way Is To The Golden Buddha
- Quick Soothing Break
- Rhythm For The Gods
- Flavor Flav’s Favorite Flavor
- Fight The Moon
- Shoes On The Man
- I Understand
- Wreck Havoc (Remix)
Beatz
All tracks produced by Lord Beatjitzu
Mistadave
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