Dj Shadow – Our Pathetic Age

Voto: n.g.

Occorre ripartire da “The Mountain Will Fall”, pubblicato nel giugno di tre anni fa. Disco al quale, nonostante l’amore incondizionato che tributeremo sempre nei confronti di questo straordinario beatmaker, assegnavo una sostanziale bocciatura, motivata in particolare dal mancato equilibrio tra generi e dalla resa incostante che a mio avviso ne caratterizzavano i cinquanta minuti di durata. A una prima occhiata, “Our Pathetic Age” tenta di ovviare al problema in origine, scomponendo il percorso in due segmenti distinti: da un lato quello strumentale, ambiente nel quale Dj Shadow ha mosso tutti i suoi passi più rilevanti, dall’altro quello che vede il Nostro al fianco di un lungo – e per nulla omogeneo – elenco di voci.

Riteniamo sia una scelta (con)vincente; l’ascoltatore è infatti posto di fronte a un bivio che non dà luogo a fraintendimenti: nelle prime undici tracce prevale l’elemento astratto, a tratti contemplativo, nelle rimanenti dodici (più bonus, a seconda della versione fruita) la fa da padrone l’intrattenimento (qui non in senso spregiativo), declinato in accordo alle singole peculiarità degli ospiti coinvolti. Nell’uno e nell’altro caso si percepisce un distacco più netto da un passato che, considerato l’imponente peso specifico di “Endtroducing…..” e “The Private Press”, tende spesso a tornare a galla, innescando confronti dall’esito prevedibile. “Our Pathetic Age” è quindi un’operazione ambiziosa, in linea col profilo caratteriale di un artista che non ha mai avuto bisogno di verificare quanto fosse verde l’erba del vicino; ecco, mentre in “The Mountain Will Fall” faticavo a trovare un’impronta unica, un tocco riconoscibile nella frammentarietà delle tante sfumature in gioco, la metà iniziale di questa nuova prova ha capo e coda, ovvero sta assieme nonostante i diversi cambi di passo e scenario.

Di certo, andatura e metodo compositivo fanno pensare più al laptop che al campionatore, quasi si trattasse di un articolato set eseguito tra luci a led e macchine del fumo. Il gelido minimalismo di “Slingblade”, la cui scarna programmazione delle batterie è un’indovinata soluzione, e i synth alla Cliff Martinez di “Intersectionality” svelano un abbrivio coi fiocchi, straniante per quanto divergente da ciò che – a torto – ci saremmo forse aspettati. Sensazione acuita dal Jazz sbilenco di “Beauty, Power, Motion, Life, Work, Chaos, Law” e, soprattutto, dalla furia incontrollata di “Juggernaut”, un vertiginoso ottovolante che mischia Dubstep, Drum’n’bass e Techno, attentando a molte coronarie. Ci vuole “Firestorm” per riemergere dall’apnea, brano che vede Joshua nelle vesti inedite di direttore d’orchestra (e non è una metafora), tra pianoforti, archi e rulli di fanfara – per la verità, l’insieme è un po’ barocco.

Ma, giunti a questo punto, dovreste aver notato che non si è mai fatto cenno all’Hip-Hop. Non è una svista, tra le numerose componenti della instrumental suite quest’ultimo ha un ruolo minoritario, di contorno; perciò, anche a cercar bene, non ne troverete né tra le lente evoluzioni di “Weightless”, né nel primo estratto video, “Rosie”, sorta di remix in chiave Elettronica di “Little Rosie” del trio vocale The Phoenix Singers. E’ la malinconica “If I Died Today” – che avvia il disco verso un finale cupissimo, con tanto di coda lotusiana in “My Lonely Room” – a condurre il registro in zone meno caotiche, ricche di suggestioni che alla lontana, magari solo subliminalmente, richiamano quelle atmosfere oniriche che nella passata produzione di Dj Shadow abbondavano.

A maggior ragione, il passaggio alla vocal suite risulta brusco – un brusco che però ci piace! La tripletta introduttiva è infatti da urlo: “Drone Warfare” è un pezzo d’artiglieria che, tra echi Electro e breakbeat rivestiti in acciaio, affianca due liricisti di razza come Nas e Pharoahe Monch; “Rain On Snow” gioca la carta Wu-Tang Clan con Inspectah, Rae e Ghost (<<snow turns to slush, slush turns to ice/front of my fam, we take turns on taking your life>>), aizzati da un sample anni sessanta di Samantha Jones che è per definizione nelle loro corde; il secondo singolo, “Rocket Fuel”, consegna ai De La Soul un beat che cavalca a centodieci bpm, il trio ringrazia e restituisce una jam che strizza l’occhio alla old school (<<people wanna know where Mase‚ Pos and Dave went/still here, still in your ear/with a style so hot‚ you’ll see where all the sun rays went/legs, arms and head, all being moved in a frenzy>>).

Insomma, l’asticella viene collocata subito in alto; e, sebbene l’impeto non sia il medesimo, tanto i vecchi amici Gift Of Gab e Lateef (“C.O.N.F.O.R.M.”) quanto il classe novantasei Stro (“JoJo’s Words”) mantengono l’album sulla giusta china. Peccato ai Run The Jewels tocchi invece una delle strumentali meno sapide: il doppio storytelling firmato da El-P e Killer Mike per “Kings & Queens” avrebbe meritato un abbinamento più coraggioso, che ne valorizzasse l’inossidabile chimica. Entriamo così nel segmento conclusivo di “Our Pathetic Age”, dotato ancora di qualche colpo a segno (“Taxin’” con Dave East e, sullo stesso beat di “C.O.N.F.O.R.M.”, “Been Use Ta” con Pusha T nell’edizione digitale), ma nell’insieme in chiara flessione rispetto ai fuochi d’artificio esplosi in precedenza.

Ad ogni modo, pur non approssimandoci a un grado di perfezione tale da ritenere l’ora e mezza complessiva alla stregua di uno snodo epocale per Dj Shadow e per la sua lunga carriera musicale, in “Our Pathetic Age” ritroviamo un produttore capace di sorprendere e – azzardiamo – di divertirsi come non gli riusciva da tempo. Alla faccia del periodo patetico

Tracklist

Dj Shadow – Our Pathetic Age (Mass Appeal Records 2019)

Instrumental Suite

  1. Nature Always Wins
  2. Slingblade
  3. Intersectionality
  4. Beauty, Power, Motion, Life, Work, Chaos, Law
  5. Juggernaut
  6. Firestorm
  7. Weightless
  8. Rosie
  9. If I Died Today
  10. My Lonely Room
  11. We Are Always Alone (Bonus CD and Digital)

Vocal Suite

  1. Drone Warfare [Feat. Nas and Pharoahe Monch]
  2. Rain On Snow [Feat. Inspectah Deck, Ghostface Killah and Raekwon]
  3. Rocket Fuel [Feat. De La Soul]
  4. C.O.N.F.O.R.M. [Feat. Gift Of Gab, Lateef The Truthspeaker and Infamous Taz]
  5. Small Colleges (Stay With Me) [Feat. Wiki and Paul Banks]
  6. JoJo’s Words [Feat. Stro]
  7. Kings & Queens [Feat. Run The Jewels]
  8. Taxin’ [Feat. Dave East]
  9. Dark Side Of The Heart [Feat. Fantastic Negrito and Jumbo Is Dr.ama]
  10. I Am Not A Robot (Interlude)
  11. Urgent, Important, Please Read [Feat. Rockwell Knuckles, Tef Poe and Daemon]
  12. Our Pathetic Age [Feat. Sam Herring]
  13. Been Use Ta (Bonus Digital) [Feat. Pusha T]/Systematic (Bonus CD) [Feat. Nas]
  14. Taxin’ (Long Version – Bonus Digital) [Feat. Dave East and Loyle Carner]
  15. Two Notes (Bonus Digital) [Feat. Barney Fletcher]

Special Bonus Wax (12” Yellow Limited Edition)

  1. Rain On Snow (Instrumental)
  2. Rocket Fuel (Instrumental)
  3. C.O.N.F.O.R.M. (Instrumental)
  4. Kings & Queens (Instrumental)
  5. Dark Side Of The Heart (Instrumental)
  6. Our Pathetic Age (Instrumental)

Beatz

All tracks produced by Dj Shadow

Scratch

All scratches by Dj Shadow