Dj Khaled – God Did

Voto: 2 +

Non stropicciatevi gli occhi, ci vedete benissimo… Ebbene sì, oggi anche qui su RapManiacZ abbiamo deciso di parlare di Dj Khaled. Mr. We The Best Music in persona. E ci sentiamo di doverlo fare, nella duplice veste di addetti ai lavori e amanti pluridecennali di quello spettro culturale che ha preso vita dal seme di papà Kool Herc, perché arrivati al tredicesimo album in sedici anni il fenomeno in questione, per quanto ciò sia incomprensibile, ha assunto caratteri tali di ciclicità e strutturalità da meritare quantomeno che si tenti di capire come tutto questo sia possibile. In particolare, come sia possibile assemblare a cadenza quasi annuale la crème de la crème dalle vette più platinate e scintillanti della doppia acca – compresi mogul a vita (Dr. Dre, Diddy, Jay-Z) e altrettanti too big to fail dell’industria musicale (Kanye West, Drake, Lil Wayne), oltre ai nomi più hot del momento – e fare sempre e comunque la fine dei Los Angeles Lakers dell’ultima stagione NBA: una manciata di grandi partite di cui si ricorderanno quasi solo i tuoi sostenitori più accaniti e un’annata fallimentare scolpita, quella sì, nella memoria di tutti gli altri.

E così è anche il nuovissimo God Did. Diciotto tracce per quasi un’ora di musica fatta per tutti quelli che credono; parola di Khaled. O, più semplicemente (ma questo lo diciamo noi, sempre utilizzando le sue parole), another one! Un altro, appunto, proprio come i dodici che l’hanno preceduto e, ipotizziamo, gli eventuali che probabilmente seguiranno. Anche “God Did” è infatti un luccicante calderone senza fondo (e, peggio ancora, senza direzione) ricolmo di brand vari e quintali di pezzi di carta verdastra con impresso il volto di Benjamin Franklin, nel quale la tracotanza del titolo si pone in stridente antitesi con la palpabile assenza di anima che si respira nella quasi interezza dell’ascolto.

Il vero peccato originale di Khaled sta però in quell’intreccio di perseveranza e wethebest-ismo che non l’ha mai – o così perlomeno ci sembra – portato a interrogarsi sulla bontà di schierare alla cieca un all-star team dopo l’altro senza mai imbastire un filo di tattica. Un pizzico di regia. Un accenno di linea tratteggiata. Perché in fondo questo ci si dovrebbe attendere da uno che, più che musicista, è oramai a tutti gli effetti un executive (basti leggere la chilometrica lista dei crediti); che ama circondarsi di quelli che sanno fare (più o meno) bene quel che a lui non riesce. In altre parole, gli si chiede di portare in studio anche qualche idea oltre alla solita, preziosa chiavetta USB 2.0 in cui sono conservati i file di quei tre o quattro inflazionatissimi ad-lib. Alla fine ci sono il tuo nome e il tuo faccione sulla copertina… E invece no. Lui accumula e spreca: in questo è senza dubbio the best (cit.).

Nelle primissime pagine di “Ice Cold”, un bel volume fotografico – firmato da Vikki Tobak per Taschen – dedicato alla storia dei gioielli nell’Hip-Hop, in uscita proprio in questi giorni, Slick Rick spiega nella prefazione che oro e diamanti sono sempre stati l’equivalente del suo costume da supereroe. Detto volgarmente: uno status. Per Dj Khaled, i veri medaglioni da esporre non sono quelli che ciondolano dal suo collo taurino, facendo pendant con l’Hublot tempestato di algidi carati sul polso, quanto i nomi ammassati sul retro della copertina. Poco importa cosa farsene, ciò che conta è avere in scaletta l’equivalente del PIL di uno stato di media grandezza.

E torniamo quindi al disco, perché anche “God Did” è un’emanazione diretta di questo modus operandi. E’ l’opulenza umana fine a se stessa, con la musica demansionata al misero ruolo di carta da parati. Certo, come abbiamo detto in avvio, qualche partita ben giocata la si trova comunque qua e là. A partire dalla cospicua strofona che Shawn Carter molla sulla titletrack e che, forte dei suoi cinque giri di lancetta, avrebbe probabilmente meritato uno spazio ad hoc invece di dover condividere lo stesso tavolo di Rick Ross e Lil Wayne. Keep Going è il genere di banger vischioso che piace anche a chi ha una generale intolleranza alla Trap. E poi c’è Jadakiss Interlude, costruita meravigliosamente su “Down And Out In New York City” di James Brown. Un mezzo rimpianto, a dirla tutta, perché avrebbe meritato il doppio del minutaggio – magari reclutando un Nas o uno Styles P – e un titolo ben più rispettoso.

Quelle (tante) che finiscono dietro alla lavagna, invece, non stiamo neanche a nominarle… Anzi, una sì. Perché mi ha personalmente infastidito. E si tratta dell’orrido remix di “Use This Gospel da “JESUS IS KING” di Kanye West; con le batterie intrise di steroidi e i Clipse rimpiazzati da Eminem. Che motivo c’era di rovinare così un ottimo pezzo, tra l’altro di tre anni fa? E’ vero, le vie del Signore sono imperscrutabili. God did, quindi? Eh no, Khaled, troppo facile così: prenditi le tue colpe…

Tracklist

Dj Khaled – God Did (We The Best Music/Epic Records/Roc Nation 2022)

  1. No Secret [Feat. Drake]
  2. God Did [Feat. Rick Ross, Lil Wayne, Jay-Z, John Legend and Fridayy]
  3. Use This Gospel (Remix) [Feat. Kanye West and Eminem]
  4. Big Time [Feat. Future and Lil Baby]
  5. Keep Going [Feat. Lil Durk, 21 Savage and Roddy Ricch]
  6. Party All The Time [Feat. Quavo and Takeoff]
  7. Staying Alive [Feat. Drake and Lil Baby]
  8. Beautiful [Feat. Future and SZA]
  9. It Ain’t Safe [Feat. Nardo Wick and Kodak Black]
  10. Let’s Pray [Feat. Don Toliver and Travis Scott]
  11. Fam Good, We Good [Feat. Gunna and Roddy Ricch]
  12. Bills Paid [Feat. Latto and City Girls]
  13. Way Past Luck [Feat. 21 Savage]
  14. These Streets Know My Name [Feat. Skillibeng, Buju Banton, Capleton, Bounty Killer and Sizzla]
  15. Juice WRLD Did [Feat. Juice WRLD]
  16. Jadakiss Interlude [Feat. Jadakiss]
  17. Asahd And Aalam Cloth Talk
  18. Grateful [Feat. Vory]

Beatz

  • Dj Khaled, Rex Kudo, Preme, Matty Spats, Jason Lader, Sim Fane, Charlie Coffeen and Aaron Paris: 1
  • Dj Khaled, StreetRunner, Tarik Azzouz and Fridayy: 2
  • Dr. Dre and The ICU: 3
  • Dj Khaled, TM88, Rozay Knockin, Marko Lenz and Brook Beatz: 4
  • Dj Khaled, TM88, Slo Meezy, Dj Moon and Akachi: 5
  • Dj Khaled, StreetRunner and Tarik Azzouz: 6, 14, 16, 18
  • Nyan with the co-production by Tim Suby: 7
  • Dj Khaled, TM88 and KXVI: 8
  • Dj Khaled and Tay Keith: 9
  • Dj Khaled and Tay Keith with the co-production by Mike Dean: 10
  • Dj Khaled, StreetRunner, Tarik Azzouz and MightyMax: 11
  • Dj Khaled, StreetRunner, Tarik Azzouz and Sage Skolfield: 12
  • Dj Khaled, StreetRunner, Tarik Azzouz and LenyZ: 13
  • Nick Mira and Dorien Theus: 15
  • Dj Khaled: 17
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