Dilated Peoples – 20/20
The
Con “20/20”, Evidence, Rakaa e Dj Babu consegnano al loro pubblico il quarto disco dei Dilated Peoples in sei anni tondi tondi di assidua attività. Merito primo del gruppo di Los Angeles è stato anzitutto quello di aver creato una propria tipologia di suono, raggiungendo in almeno un caso (“The Platform”) l’assoluta perfezione e avendo rischiato di andarci abbastanza vicino con “Expansion Team”; nel progetto in esame, i toni rimangono grosso modo gli stessi, specie da un punto di vista musicale, esattamente come accadeva nel precedente “Neighborhood Watch”, però, qualcosa funziona come dovrebbe e qualcos’altro si assesta attorno a una piatta mediocrità.
Formalmente, infatti, potrebbe apparire quasi tutto in ordine, i beat suonano in media bene e le liriche ribadiscono i toni cui i due mc’s ci hanno abituato (un po’ di autocelebrazione, qualche pezzo a tema, nessun eccesso conscious), eppure “20/20” rischia di soffocare sotto il peso della sua ripetitività, come se dal duemila (anno dell’LP d’esordio di cui sopra, che in realtà raccoglieva anche singoli di anche un paio d’anni prima) i Dilated non avessero cambiato praticamente nulla nel loro modo di far musica. Non mi riferisco affatto a un completo stravolgimento, sia chiaro, anche perché mi auguro che il gruppo mantenga sempre vivo l’approccio genuinamente underground che ha assunto fin da principio, ma quando gli ingredienti rimangono sempre gli stessi diventa molto difficile bissare autentici capolavori del calibro di “Work The Angles”, “The Last Line Of Defense”, “Proper Propaganda” e “Clockwork”. La formula funziona quindi a dovere in “Back Again”, che fa subito pensare a un ritorno in grande stile, e in “You Can’t Hide, You Can’t Run”, la traccia migliore di “20/20” con un ottimo beat di Evidence, s’infrange tuttavia già alla quarta traccia, “Alarm Clock Music”, che rimette in campo soluzioni fin troppo scontate.
I punti più bassi li raggiungiamo in “Olde English”, “Another Sound Mission” e soprattutto “Firepower”, che attraverso la collaborazione di Capleton vira verso un Reggae privo di qualsivoglia sapore. Decisamente migliori “Kidness For Weakness”, col featuring lindo e lustro di Talib Kweli, e “The One And Only”, sapientemente manipolata da Babu ai piatti. Tutto qui, però: nelle tredici tracce non c’è alcuna sorpresa in agguato, Evidence e Rakaa giocano la partita col pilota automatico, Joey Chavez complica le cose con due basi non all’altezza e Babu sembra un po’ meno ispirato del solito (ha fatto molto meglio per “The L.J.’s”).
3 su 5, insomma: signora, i ragazzi hanno ottime capacità, ma devono (tornare ad) applicarsi di più…
Tracklist
Dilated Peoples – 20/20 (ABB 2006)
- Green Trees [Feat. Dr. Greenthump]
- Back Again
- You Can’t Hide, You Can’t Run
- Alarm Clock Music
- Olde English [Feat. Defari]
- Kindness For Weakness [Feat. Talib Kweli]
- Another Sound Mission
- Rapid Transit [Feat. Krondon]
- The Eyes Have It
- Satellite Radio
- Firepower (The Tables Have To Turn) [Feat. Capleton]
- The One And Only
- 20/20
Beatz
- Evidence: 1, 3, 6, 8, 10
- The Alchemist: 2, 13
- Dj Babu: 4, 9, 12
- Bravo and Joey Chavez: 5, 7
- Porse, Evidence and Dj Babu: 11