Diacca – Empatia

Diacca è attivo nella scena milanese da un buon numero di anni, da quel “Musica veleno” del 2009 con cui, con l’aiuto di Jack The Smoker e la partecipazione di nomi di rilievo della scena (One Mic), si era affermato nell’ambiente. Dopo un mixtape e la firma di un contratto, l’mc arriva dunque a questo “Empatia”, suo primo disco ufficiale e non autoprodotto. Il flow del Nostro tradisce immediatamente l’appartenenza alla scuola lombarda, ma si contraddistingue per una grande dosa di grinta e capacità interpretativa. La voce di Diacca è calda e le metriche sono abbastanza varie, così come la capacità di passare da uno stile a un altro, a seconda che il brano sia più intimistico o estroverso. La varietà tematica è buona: l’atmosfera del lavoro si basa su quel misto di sincerità, orgoglio per la propria personalità, decisione nelle scelte artistiche e devozione all’Hip-Hop come mezzo di espressione dei propri sentimenti, il tutto arricchito da un pizzico di malinconia e disillusione, che è tipico di tante produzioni italiane.

Questo gusto è evidente, in sottofondo, per tutta la durata del progetto, ma emerge, ad esempio, in “Non ho tempo” (dove l’orgoglio individuale è contrapposto alla società massificante e uniformizzante) o in “Atlantide” (e qui i One Mic si trovano particolarmente a loro agio). Le altre tracce si snodano tra temi che, come dicevamo, non sorprendono per originalità: pezzi d’amore più o meno classici ma comunque molto sentiti (“Dove 2 diventa 1”, “Il mare e l’orizzonte”), storytelling (“Serendipità” in realtà è una caduta di stile rispetto al tono più maturo del disco, una narrazione talmente abusata da risultare forzata; molto meglio “C’era una volta”) e descrizioni della mediocrità e dello squallore della vita comune (“Walden”). Qualche episodio particolarmente interessante, però, c’è. Alcuni sono costruiti attorno a una struttura evidente e risultano molto coinvolgenti, come l’elenco nostalgico di “La fine del mondo” o l’idea dell’opposizione di “Punti di vista”; lo stesso discorso vale per il colpo di genio della metafora che sorregge le liriche di “Vecchio istituto”, in cui la vita quotidiana e quella scolastica sono messe in parallelo con chiusure davvero efficaci.

I suoni sono abbastanza uniformi, benché il produttore non sia soltanto uno: Jack The Smoker appronta più della metà delle strumentali e indirizza il gusto sonoro del disco, che segue il suo stile, ossia una forte dose di synth e clap senza abbandonare l’utilizzo dei sample. C’è chi apprezza questo tipo di sound e chi fatica ad accettarlo, ma non si tratta comunque di nulla di esageratamente lontano dal classico beat Hip-Hop. Una citazione speciale va a “Colpa dei sogni”, metricamente imbizzarrita – e non a caso al microfono c’è anche Jack, padrino del progetto e, come al solito, ritmicamente stupefacente.

Confidiamo in una seconda uscita ufficiale di Diacca che, seppure non brilli per originalità, ha dalla sua un grande sentimento e un sentito coinvolgimento nella scrittura e nell’interpretazione delle liriche, elementi che possono dare grandi soddisfazioni, soprattutto in progetti così omogenei e ben studiati.

Tracklist

Diacca – Empatia (Like Me Studios 2012)

  1. Corso di sopravvivenza
  2. Non ho tempo
  3. La fine del mondo [Feat. Galan]
  4. Chiuso in camera
  5. Vecchio istituto
  6. Dove 2 diventa 1 [Feat. Tormento e Left Side]
  7. Walden
  8. Colpa dei sogni [Feat. Jack The Smoker]
  9. Punti di vista
  10. Atlantide [Feat. One Mic]
  11. Il mare e l’orizzonte
  12. Esercito
  13. Serendipità [Feat. Syto]
  14. Fantasmi ridono
  15. C’era una volta
  16. Controsensi RMX
  17. Club dei persi RMX

Beatz

  • Jack The Smoker: 1, 4, 12
  • Retraz: 2, 5, 8, 10, 16
  • Mondo Marcio: 3
  • Mista B: 6
  • Prez e Jack The Smoker: 7, 15
  • Prez: 9
  • Dirty Kappa e Jack The Smoker: 11, 14
  • Prez, Jack The Smoker e Big Edo: 13
  • Dj Giz: 17
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Riccardo Orlandi

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