Deltron 3030 – Event 2
La pagina bianca chiedeva insistentemente: ora da dove si parte?; allora mi è venuto in mente il modo più semplice per iniziare una recensione, ovvero introducendo gli artisti in questione. Poi ho pensato: davvero nel 2013 i Deltron hanno ancora bisogno di presentazioni? Dopo il primo album non sono diventati il gruppo preferito di tutti? A meno che qualcuno ci legga nell’anno 3030, no, non lo sono ancora diventati. Sono arrivato quindi alla conclusione che questa recensione sarà più impegnativa del solito. Vuoi per il mio particolare affetto verso il debutto capolavoro – e, attenzione, non è il solito complimento verso un disco che diventa automaticamente figo perché l’ho ascoltato solo io, bensì perché è stato acclamato più o meno da tutti – vuoi per la mia poca considerazione riguardo ai seguiti. Spesso trovarsi tra le mani una prosecuzione non degna di un disco eccellente fa storcere il naso a più di un appassionato, magari speranzoso di godersi un altro lavoro sopra le righe e costretto invece, a malincuore, a richiudere il CD in qualche vecchio cassetto. Fortunatamente non è sempre così, può capitare infatti che il prodotto superi ogni aspettativa, pronto persino a soddisfare i fan più esigenti. Non mi sento però in grado di collocare con esattezza “Event 2” in nessuna delle citate categorie, perciò occorre spiegarsi meglio.
Se l’omonimo esordio del gruppo è stato concepito in un periodo artisticamente fecondo e pieno d’idee, il secondo volume non ricompensa invece assolutamente i tredici anni di aspettativa. Chi voleva imbattersi in una completa novità rimarrà deluso perché l’album è sì ben curato, ma non di certo inaspettato. Fatta questa breve premessa e moderato l’entusiasmo generale, torniamo a noi e finalmente alla sostanza. L’apertura di Joseph Gordon Levitt scomoda i titoli di testa di “Star Wars”, le scritte scorrono in mente narrando il tragico quadro dell’anno 3040 e annunciando di fatto il ritorno del trio. “The Return” apre definitivamente le danze e non ci sono dubbi: come era lecito attendersi, le tracce sono collegate tra loro da un preciso filo narrativo e in questo caso la trama è ambientata dieci anni dopo lo scenario futuristico del primo capitolo.
Ogni brano svela nuovi dettagli, descrivendo l’immaginario di un avvenire non proprio prossimo (caratterizzato da metropoli sconfinate) e per nulla rassicurante, snodando man mano un concept dai toni sempre più apocalittici, come raccontato da Del The Funky Homosapien (nei panni del suo alter ego supereroe Deltron Zero): <<The Deltron world has gone too far with technology. Everything’s destroyed, and you just see the remnants… The streets are run by criminals, the Police are outnumbered and outgunned, and we’re like pirates, running rogue, doing what we do to survive…>>. Pur non rivelando niente di nuovo e scivolando più volte in un continuo ripetersi di situazioni prevedibili, la sua capacità di scrittura lineare e scorrevole riesce ugualmente a coinvolgere facilmente l’ascoltatore. Operazione non certo semplice, dato il livello del tappeto musicale proposto da Dan The Automator, producer lungimirante e sfrontato.
La voce di Del si troverà così a passare in secondo piano di fronte a determinati suoni e melodie. E va detto che musicalmente l’opera non richiama le atmosfere cupe dell’esordio, sostituite invece da produzioni più rockeggianti e accompagnate spesso e volentieri da ritornelli orecchiabili, senz’altro impreziosite dai tagli chirurgici e dagli scratch affidati alle mani sicure di Kid Koala. Le collaborazioni sono di assoluto livello, nomi illustri quali Aaron Bruno, Zack De La Rocha e Damon Albarn, ma anche personaggi che non t’aspetti provenienti dal mondo dello spettacolo, vedi David Cross, Amber Tamblyn e Mary Elizabeth Winstead. Insomma, un vero e proprio cast cinematografico.
Il track by track lasciamolo per un’altra occasione, qui risulterebbe superfluo e fuorviante: l’unico metodo per trarne la giusta chiave di lettura è considerare il disco nel suo insieme. Mentre il giudizio finale, va da sé, dipende dalle aspettative di chi ascolta.
Tracklist
Deltron 3030 – Event 2 (Deltron Partners/Bulk Recordings 2013)
- Stardate [Feat. Joseph Gordon Levitt]
- The Return
- Pay The Price
- Nobody Can [Feat. Aaron Bruno]
- Lawnchair Quarterback Part 1 [Feat. David Cross and Amber Tamblyn]
- Melding Of The Minds [Feat. Zach De La Rocha]
- The Agony [Feat. Mary Elizabeth Winstead]
- Back In The Day [Feat. The Lonely Island]
- Talent Supercedes [Feat. Black Rob]
- Look Across The Sky [Feat. Mary Elizabeth Winstead]
- The Future Of Food [Feat. David Chang]
- What Is This Lonliness [Feat. Damon Albarn and Casual]
- My Only Love [Feat. Emily Wells]
- Lawnchair Quarterback Part 2 [Feat. David Cross and Amber Tamblyn]
- City Rising From The Ashes [Feat. Mike Patton]
- Do You Remember [Feat. Jamie Cullum]
Beatz
All tracks produced by Dan The Automator
Scratch
All scratches by Kid Koala