DC The Midi Alien – Avengers Airwaves

Voto: 3,5

dcma2011500Già in contemporanea alla pubblicazione di “Prison Planet” era stato preannunciato un immediato seguito a firma della crew East Coast Avengers, che avrebbe visto i paladini della giustizia tornare a difendere i deboli e gli oppressi. Ed eccoli di nuovo qui, con una struttura diversa immediatamente denotabile dalle indicazioni di copertina, intestate al solo DC The Midi Alien, con la partecipazione di numerosi ospiti, pur mantenendo il nucleo centrale del trio originario composto dai rapper Esoteric e Trademarc. Cambia il presidente degli Stati Uniti e Bush non è più il bersaglio facile che era stato per tantissime band di ogni genere musicale, tuttavia i problemi restano, l’America vive sempre delle sue contraddizioni e delle sue differenze sociali e gli East Coast Avengers intervengono ancora una volta per seminare il panico tra i potenti. Il disco comincia con la simulazione di un sequestro di una stazione radio, della quale DC prende il comando lanciando di volta in volta le tracce che compongono l’insieme. L’idea è interessante, originale e giustifica l’unione delle forze con i tanti rapper qui ospiti, tuttavia c’è da notare che gli stacchetti radiofonici a volte durano più del dovuto e tolgono continuità all’ascolto dell’album, forzando a skippare direttamente al brano successivo.

L’affronto al sistema è forse più diretto del precedente e svela con ancora maggior vigore le ideologie politiche del trio: numerosi sono gli argomenti toccati, a partire dalla nuova legge sull’immigrazione illegale recentemente approvata in Arizona (“Rushmore Tune-Up”), passando per la crisi economica locale (“Recession”), il dimenticatoio in cui cadono molti veterani di guerra al rientro in patria (“Disposable Heroes”), le bugie propinate dai media e dai politici (“Another Hundred Days In”) e terminando con riferimenti alla guerra in Iraq. DC usa come di consueto una vasta gamma di ritmi fondati sul boom-bap più puro, piazzando numerosi campioni melodici quali violini, suoni celestiali ed altre atmosfere da cavalleria con scratch attenti che fungono da coro attraverso frasi prese da altri dischi, sempre inerenti all’argomento trattato. Esempi della classe del produttore sono istantaneamente riconoscibili nel singolo “Man Made Ways”, che raggruppa mc’s già avvezzi alla politica basandosi su giro d’organo e chitarra elettrica stesi su cassa e hi-hat, “The Spirit (Pt. 2)” utilizza un piano che si sposa perfettamente con la batteria ed offre un tappeto sonoro ideale per le considerazioni amare del testo, “World Wounds” è di atmosfera compatta, tesa, ambientazione ideale per lo stile di Sabac Red.

Passando alla seconda metà della tracklist, si distinguono due piccoli capolavori, peraltro posti in scaletta uno dietro l’altro: “Technology Takeover” è un’ottima prestazione del duo Granite State costruita su un cupo accordo di piano, mentre “Soldiers/Survivors” va in crescendo assieme ai violini che la accompagnano e fa registrare la prestazione più incisiva del disco, a firma di un Esoteric altrimenti spesso relegato in secondo piano. L’altra metà lirica, Trademarc, se la cava piuttosto bene in solitaria con “Artists In A Time Of War” e “Another Hundred Days In”, episodi dove emergono grinta, rabbia repressa e voglia di evidenziare l’ingiustizia, qualità sulle quali il rapper bostoniano dal flow nasale ha quasi definitivamente fatto virare la propria carriera. Tra le cose meno convincenti, invece, si segnalano “Disposable Heroes” e “Pawns And Rooks”, le quali sono più interessanti a livello lirico che non a livello musicale: sia Nabo Rawk che Blaq Poet fondano le rispettive strofe su argomenti molto attuali come la caccia a Bin Laden e Saddam Hussein, ma le basi sono incolori, poco originali, dal momento che nel primo caso si va a cozzare contro lo stesso identico campione usato da Del e Tame One per “Specifics”.

“Prison Planet” diventa un metro di paragone solo parziale, data la differente natura dei due lavori: “Avengers Airwaves” è una sorta di chiamata alle armi che comprende alcuni veterani provati ed offre un’ottima esposizione agli mc’s meno noti, l’indubbia bravura di DC sta nel mischiare i diversi stili metrici con la sua grande personalità musicale, anche se talvolta questa è priva dell’estro notato in specifiche situazioni del disco precedente. Dal punto di vista contenutistico c’è da sottolineare la ricca spaziatura nel trattare le problematiche, che talvolta si perdono però in retoriche scontate e luoghi comuni che oramai ci si è stancati di sentire (tante critiche, spesso corrette, ma le soluzioni? Che fine ha fatto l’appoggio ad Obama che gli stessi ECA caldeggiavano e che oggi mettono in rima con Osama?), ma questo è il prezzo da pagare quando un argomento viene così tanto abusato negli anni, con molti artisti bravi ad accodarsi alla protesta approfittando della sensibilità dei fan per garantirsi introiti facili. Non è il caso degli East Coast Avengers, che non saranno i Public Enemy, ma che continuano a combattere per far emergere molte verità sospinti da un suono forte e combattivo.

Tracklist

DC The Midi Alien – Avengers Airwaves (Brick Records 2011)

  1. Rushmore Tune-Up (Intro)
  2. National Threat [Feat. East Coast Avengers]
  3. Man Made Ways [Feat. Slaine, Trademarc, Vinnie Paz and Sabac Red]
  4. Ain’t Shit Changed [Feat. Outerspace]
  5. Another Hundred Days In [Feat. Trademarc]
  6. Revolutionary Theme Music [Feat. Esoteric, Main Flow and King Magnetic]
  7. The Spirit (Pt. 2) [Feat. Champs vs. The League and Trademarc]
  8. Disposable Heroes [Feat. Nabo Rawk and Apeshit]
  9. Pawns And Rooks [Feat. Blaq Poet, Esoteric and Akir]
  10. World Wounds [Feat. Sabac Red, Trademarc, I.Shiek and Dj D-Fi]
  11. Riot Gear [Feat. Trademarc, Termanology, Singapore Kane and Big Shug]
  12. The Right To Remain Violent [Feat. East Coast Avengers and Reef The Lost Cauze]
  13. Technology Takeover [Feat. Granite State]
  14. Soldiers/Survivors [Feat. Esoteric, Boycott Blues and Godilla]
  15. Ride For A Cause [Feat. Reef The Lost Cauze, Doap Nixon, Blacastan and Reks]
  16. Artists In A Time Of War [Feat. Trademarc]
  17. Recession [Feat. Jon Hope and LB]
  18. Birth Of A Nation [Feat. Reks]

Beatz

All tracks produced by DC The Midi Alien except tracks #8 by DC and Nabo Rawk, #9 by DC and Stu Bangas and #16 by DC and El Greco

Scratch

All scratches by DC The Midi Alien except on tracks #10 by Dj D-Fi, #12 by Dj Slipwax and #15 by Dj Kwestion

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