Posted 19 March 2013 by Mistadave in USA

Czarface – Czarface

Voto: 4

La speranza era che prima o poi accadesse. Le connessioni tra Inspectah Deck e 7L & Esoteric risalgono addirittura agli esordi del duo di Boston, epoca nella quale uno dei componenti più talentuosi del Wu-Tang Clan aveva accettato di partecipare a un featuring assieme a due ragazzi pressoché sconosciuti, dando vita a “Speaking Real Words”, seguita a quasi una decade di distanza da una delle migliori tracce dell’album “1212”, quella “12th Chamber” che ottenne consensi già al primo ascolto grazie agli archi trionfali e le precise rime create dalla combo nuovamente riesumata.

La chimica c’era tutta e da quella consapevolezza prende sicuramente forma l’origine del progetto Czarface, una sorta di supereroe – anche se antieroe parrebbe essere il termine più adeguato – in grado di contrastare le forze del male, qui rappresentate dalle enormi stupidaggini che continuano ad alimentare le stazioni radio/video che decidono ogni giorno di promuovere la musica di plastica fatta solo per vendere. In questo disco, di roba fatta per vendere non ce n’è invece nemmeno l’ombra. Deck ed Esoteric si presentano con le armi affilate al meglio e con grandi motivazioni per eccellere, si sfidano amichevolmente l’un l’altro per cercare di creare continuamente la rima migliore, la similitudine che ti lascia a bocca aperta, il doppio senso che ti costringe a stoppare tutto per tornare indietro, perché non credi a quello che hanno appena detto.

Le complicate rime interne e multisillabiche di Rebel INS mollano sberle dall’inizio alla fine e rappresentano un assist motivante cui Esoteric risponde colpo su colpo mettendo in mostra tutti i bei progressi conseguiti in carriera, che pervengono sotto forma di linee mai banali che, estrapolate nel loro significato celato, svelano una certa intelligenza di fondo e, non ultima, una comprovata capacità di accelerare il flow senza patire problemi di fiato o dizione, nonché di scomporre determinati termini facendoli suonare identici pur prelevandoli da contesti differenti. 7L, conosciuto non certo da oggi per la capacità di fiutare il campione giusto e di creare banger underground istantanee, affianca questo duo dinamico dando il suo meglio, confezionando una serie di produzioni che possono tranquillamente essere etichettate tra le migliori della sua carriera e cucendo quindi, con la collaborazione del fido Spada4 (Todd Spadafore, già presente su “DC2: Bars Of Death”) un vestito pressoché perfetto per le velleità combattive dei due mc’s.

La prima parte dell’album offre gemme a getto continuo, che si susseguono così rapidamente da stordire: “Air ‘Em Out” è il singolone che mutua il ritornello dagli M.O.P., nel quale la linea di basso risulta dominante e bene abbinata ai filtri apposti nella batteria; “Cement 3’s” ospita un bel sample di ODB in quella che può essere definita come la miglior prova individuale di Esoteric all’interno di un’ambientazione molto shaolin’, esattamente come quella architettata per “Savagely Attack”, nella quale tutti si misurano alla grande con il mostro sacro Ghostface; “Czar Refaeli” è oscura, minacciosa, idonea per le rime allucinate di Oh No e le figure violente evocate da Deck ed Esoteric; “Rock Beast” è una base bomba costruita sulla cooperazione tra batteria grassa e loop di organo, roba da non fermare più la testa. Riuscitissima è pure l’intesa con Action Bronson in “It’s Raw”, pezzo dove Deck va letteralmente su di giri e nel quale il flow dei tre mc’s si adatta molto bene all’ennesima base altamente infettiva, e quando 7L cede per un solo istante l’onere di pigiare i tasti ad estranei lo fa con la persona giusta al momento giusto, lasciando a Dj Premier il merito di confezionare un beat che sembra provenire dai suoi tempi migliori, una gran combinazione tra rintocchi sinistri di piano e violini tesi, distribuiti in modo tale da dividere idealmente a metà ciascuna delle strofe.

Ciò che toglie un possibile giudizio di perfezione a “Czarface” è la sensazione che, avviandoci alla conclusione dell’avventura – termine più che adeguato, visti i massicci riferimenti agli eroi della Marvel – questa si sgonfi un po’, calando l’intensità di un paio di giri. Se “Word War 4” ed “Hazmat Rap” sono annoverabili tra i pezzi molto buoni seppur privi dell’eccellenza riscontrata in precedenza, idee e creatività subiscono un blocco in “Shoguns”, traccia tra le meno riuscite a causa di un beat loffio e di ospiti – Cappadonna e Vinnie Paz – che offrono una qualità lirica molto lontana dagli standard qui proposti, nonché in “Poisonous Thoughts”, moscetta per la maggior parte del suo svolgimento, ma improvvisamente infiammata dal cambio di beat e dall’entrata in scena del bravo Mr. MFN Exquire.

Ciò non toglie a “Czarface” il notevole pregio di rappresentare il primo gran disco del duemilatredici, un’operazione che trasporta una semplice e saltuaria collaborazione tra due realtà affini in un progetto su lunga distanza che presenta un Inspectah Deck in forma strepitosa, un Esoteric che non si accontenta mai e non vuole smettere di progredire in quest’arte, un 7L che si conferma come uno dei produttori più capaci e rispettabili in circolazione, che ripesca atmosfere care ai fan della golden age infilandovi parecchi tocchi di personalità, brillando laddove il rischio di riciclare è davvero serio. Era un disco di grandi aspettative, le quali, una volta tanto, sono state ampiamente mantenute.