Cronofillers – Cartoline da Chernobyl

Nella sua crescente trasversalità, animata da una gamma di sfumature che ci conducono dal Pop più zuccheroso ai puerili gangsterismi della Trap, l’Hip-Hop italiano ha assunto forme che non sempre riusciamo a inquadrare con certezza inconfutabile nel suo (oramai farraginoso) perimetro. L’eccezione, numericamente minoritaria, è data da quelle realtà che non ambiscono a risultare nuove a ogni costo, alternative a ciò che si vorrebbe seppellire nella memoria storica, preferendo invece muoversi entro coordinate riconoscibili al primo ascolto – come quando nel ritornello scratchato ritrovi Nas che dice <<I never sleep, ‘cause sleep is the cousin of death>> – e tra le quali imporre comunque una propria originalità.

I Cronofillers – immagino si sia già intuito – rientrano a pieno titolo in quest’ultimo insieme: il collettivo toscano è apparso nei nostri radar sei anni fa, quando ha pubblicato “Il cono d’ombra” col supporto di B.M. Records, sorprendendoci poi col successivo “Chernobyl”, dimostrazione empirica della possibilità di esprimersi al di fuori del coro pur utilizzando i medesimi strumenti della tradizione; arriviamo quindi all’EP “Cartoline da Chernobyl”, rilasciato a fine marzo, ideale epilogo di una trilogia che conferma scelte artistiche molto precise, riconducibili tanto alla prosecuzione di un racconto che intreccia distopia e riferimenti alla realtà quotidiana, quanto all’intrigante esplorazione delle collezioni di vinili dei nostri genitori.

In particolare sul secondo punto, se non fossero state campionate anche le linee vocali avremmo certo faticato a individuare “Al bar si muore” di Gianni Morandi nell’introduttiva “Dormito bene” (l’estratto video), “Addio in febbraio” dei Pooh in “Preghiera V” e “Ancora un momento” di Ornella Vanoni in “Meno di una piuma”, sintomo di un lavoro che Gregor ha cesellato nel segno della classicità, tagliuzzando organi, archi e bassi su misure più o meno brevi, spalmate con gusto sopra efficaci set di batteria. L’intelaiatura musicale di “Cartoline…” è infatti tra i pregi di un progetto che se da un lato promette di soddisfare il palato dell’utenza più ortodossa, dall’altro ci porta a concludere che il beatmaking abbia per sua natura infiniti livelli di esplorazione, smentendo di conseguenza coloro che ritengono il sampling un’inutile eredità del passato.

Siamo felici che il quintetto composto da Il Della, Lo Snooze, Clark Nova, Gregor e Dj Acidovic non la pensi così e, al contrario, ci faccia respirare aria di casa pur accogliendoci con l’ansiogeno risveglio di “Dormito bene” (unico episodio che vede tutti e quattro gli mc’s al microfono), incalzante flusso di coscienza che indirizza subito il clima su tonalità plumbee (<<ed il giornale del mattino lo sa/ma non lo dice/che la provincia muore/che la provincia uccide>>). Quello dei Cronofillers è un punto di vista disilluso, impietoso (“Venerdì nero”: <<ma vámonos a farci i selfie con i filtri in fila ad un Apple Store/e come va, tutto a posto? E come no/a fare finta di essere ricchi fino al prossimo iPhone>>), distante da qualsiasi buonismo di sorta (Tabonimous in “Preghiera V”: <<benedicimi lo scalpo di ‘sti stronzi fatti in serie con lo stampo/figli della genia del Mulino Bianco>>).

L’impronta chiaramente letteraria di “Quando eravamo leggeri”, le cui vive descrizioni ci portano tra città fantasma e umanità sfregiate, allarga la riflessione alla precarietà della società in cui annaspiamo, un <<mondo malato>> (“Cartoline da Chernobyl”), che impone destini preconfezionati e distanze incolmabili. Il congedo, l’“Addio…”, è allora inevitabile: <<porta il mio tributo alla storia/di un minuto, al bene che ti ho voluto/ché mi hai visto nudo>>. Allo scoccare dei ventuno minuti e cinquanta secondi il gruppo abbandona dunque Chernobyl e – speriamo – si avvia verso nuove cronache, ricordando a tutti che il Rap ha confini molto più estesi dell’egocentrismo imperante, troppo spesso adiacente al puro narcisismo (lezione che, sia chiaro, scavalca la questione generazionale).

Dal canto nostro, ringraziamo i Cronofillers per le cartoline: nel corso del tempo, nonostante i colori via via più sbiaditi, torneremo a sfogliarle e a leggerne il dorso fitto di ricordi e pensieri.

Tracklist

Cronofillers – Cartoline da Chernobyl (No label 2019)

  1. Dormito bene
  2. Venerdì nero [Feat. Danomay]
  3. Preghiera V [Feat. Tabonimous]
  4. Quando eravamo leggeri [Feat. Erre Sixteen e Engeezo]
  5. Meno di una piuma [Feat. Il Daino]
  6. Cartoline da Chernobyl [Feat. Menga Mega]
  7. Addio, Chernobyl

Beatz

Tutte le produzioni di Gregor

Scratch

Tutti gli scratch di Dj Acidovic