Classic Sheee – Imperivm

Nella sempre più affollata e variegata scena italiana, trovare spazio e visibilità è oramai diventato arduo al limite del proibitivo; con, sostanzialmente, due sole alternative: puntare su provocazione e social, sul tutto e subito, oppure – scelta assai più impegnativa – privilegiare il valore della proposta, senza fretta né ansia da prestazione, ricorrendo comunque ai social ma come mero vettore, rifiutando quindi il più sterile protagonismo. Brakka aka Classic Sheee ha senza ombra di dubbio optato per questa seconda via, con testi che parlano dell’antica Roma, o meglio di quei personaggi che, per un motivo o per l’altro, hanno profondamente inciso nella Storia.

L’aspetto più interessante e riuscito di “Imperivm” – come pure del precedente “Mos maiorvm”, EP uscito nel marzo del 2018 – risiede non tanto in questa peculiare e (mono)tematica scelta artistica, quanto piuttosto nella modalità utilizzata per raccontare pensieri e gesta di personaggi autorevoli e ingombranti, rigorosamente in prima persona singolare e attualizzandone gergo e approccio; modus operandi che normalizza tali figure, rendendole più attuali e quotidiane. Lato produzioni è invece doveroso segnalare il buon lavoro svolto dai macchinisti Frank’s Vinyl, Pittercat e Adel, triade che, pur non stupendo con chissà quali colpi o effetti speciali, riesce ad accompagnare Classic Sheee nel suo impegnativo e oneroso viaggio spazio-temporale.

Il primo capitolo dell’album è dedicato all’oratore per eccellenza, Marco Tullio “Cicerone” (si noti che tutti i brani hanno un duplice titolo), nell’occasione alle prese col rivale Catilina (<<fino a che punto abuserai della nostra pazienza?/Non prenderci più per il culo con la tua eloquenza/…/questi per gli onesti sono anni duri/c’è pronto un senatum consultum, non so quanto duri/quanto ci hai rotto i coglioni lo sanno anche i muri/dovresti essere già morto ma ancora congiuri>>), respinto in maniera netta ed esplicita (<<fuck you Catilina/dalla prosa alla rima/è un’orazione continua/ammazzati che fai prima/di corruzione mai sazio/io libererò il Campo Marzio/condannerò i congiurati negandogli la provocatio/di questo poi pagherò dazio per il poco tempo che resta/finché non arriverà Antonio, per lui perderò la mia testa>>).

L’mc spazia agilmente dalla politica – oltre ai sopra citati “Catilina” e “Cicerone”, trova spazio anche Lucio Elio “Seiano” – fino alla poesia (Publio “Ovidio” Nasone) e alle scienze naturali (Gaio “Plinio Il Vecchio”). Il poeta elegiaco lo troviamo alle prese con la contraddizione generata dai propri scritti contro le emozioni intimamente provate (<<verso dopo verso mi ero perso insieme al mio sguardo/Cupido dio beffardo, aveva scoccato un dardo/io lo guardai e lui mi si posò davanti/disse eccoti o poeta, l’argomento dei tuoi canti/ora brucio nel mio petto, a letto lacrime e pianti/agitando il corpo come menadi danzanti/…/una cosa che mi duole più di questo tormentato amore/è il non poterlo descrivere a parole/e non perché la penna non si muove/ma perché per ovvie ragioni il Principe non vuole restino memorie>>); lo scienziato naturalista ci viene invece riproposto alle pendici del Vesuvio, in occasione del celebre e funesto evento eruttivo (<<era il 24 di agosto, anno 79/un bagno di sole prima di contare le mie ultime ore/…/la nube si elevava, in cima si allargava/come un pino di fumo e di lava/polvere nell’aria come in una cava/ma mi incuriosiva e non mi spaventava/…/è amore per la scienza/io voglio conoscenza, l’unica dipendenza/odio l’indifferenza/…/ora sono qui per la curiosità e per dare soccorso/si respira male, il corpo mi abbandona ma non ho un rimorso/polmoni saturi più non posso, il fuoco copre il golfo/mare nero, cielo rosso, l’ultimo ricordo è l’odore di zolfo>>).

Naturalmente non potevano mancare gli imperatori – in tutte le versioni possibili. Si comincia da “Claudio” Cesare Augusto il quale, nonostante un’elezione quantomeno inaspettata (<<nascosto dalle strade, escluso dagli affari/ho visto morire uno alla volta i miei familiari/e ricordo quella notte, la mia testa tra le mani/la paura di incrociare la furia dei pretoriani/loro mi cercavano, io avevo frainteso i piani/trovatomi mi hanno eletto imperatore dei romani>>), rivela fin da subito una visione politica lucida e concreta (<<credersi una divinità in Terra è pura follia/qui serve stabilità, qui serve burocrazia/qui serve restituire prestigio a ‘sta dinastia/non conta il peso dell’oro che reggete/o il sangue che spargete o fare l’evergete>>). Si prosegue poi con “Tito”, “Plinio Il Vecchio”, “Vespasiano” e “Domiziano”, per arrivare alla dannatamente affascinante follia di “Nerone” (<<istrionico demagogo, ve le canto con la mia cetra/porto il pane a questi romani, sacrifichiamo a Demetra/Nerone, giochi circensi e ludi ogni sera, nulla si vieta/fanculo alla vita austera come spartani alla grande rhetra/…/e mentre il flutto mi pervade, sto impazzendo tra queste strade/schiavo della sua beltade, mentre fuori Roma decade/…/l’unica certezza è che questa è cospirazione/saranno stati i cristiani o anche Seneca e Pisone/invidiosi di Nerone, il più grande imperatore/attentano alla mia vita e il Senato mi depone>>).

Tante, troppe parole per raccontare gli storytelling di “Imperivm”; un progetto riuscito, certamente non semplicissimo da approcciare e metabolizzare, ma che già dopo pochi ascolti inizia a imporsi e a girare sempre meglio, ponendoci di fronte a un rapper capace di imboccare una strada molto personale e pertanto da tenere certamente d’occhio.

Tracklist

Classic Sheee – Imperivm (Frank’s Vinyl Records 2019)

  1. Cicerone . Fvck yov
  2. Catilina . Cannibale
  3. Ovidio . Relegatio love
  4. Seiano . La vita del princeps
  5. Claudio . Non ho più paura
  6. Nerone . Istrionico demagogo
  7. Vespasiano . Candide vesti
  8. Tito . Amore e delizia
  9. Domiziano . Dominvs et devs
  10. Plinio Il Vecchio . Per la scienza

Beatz

  • Frank’s Vinyl: 1, 2, 5, 6
  • PitterCat: 3, 4, 7, 9, 10
  • Adel: 8
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Gabriele Bacchilega

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