Capeccapa – Caparbi

Reviewed by Gegè

“Caparbi”: una forma mentis che bisogna assumere per affrontare il mondo difficile di oggi. S’intitola così l’ultimo lavoro dei Capeccapa, il trio che viene dalla periferia nord napoletana composto dagli mc’s ‘O Pecone e Cref e dal beatmaker Sonakine. Capeccapa, letteralmente, significa testa contro testa, ma in questo caso sta a indicare più che altro l’incontro e la mescolanza di tre singole identità. In “Caparbi” abbiamo infatti quattordici tracce crude e sincere, frutto di un lungo percorso di formazione, senza un vero e proprio messaggio politico ma con un forte senso sociale. Per il gruppo, l’Hip-Hop è comunicazione e il ruolo del rapper è quasi quello di un narratore che, affacciandosi dal proprio balcone, metta in rima la realtà che osserva.

Il brano “Storia nova” rende bene questo concetto: nel quartiere ogni giorno è <<‘na storia nova, è ‘na sceneggiata>>, rimarcando in questo modo anche la teatralità che da sempre contraddistingue il popolo partenopeo. Come pennellate si susseguono scene di vita quotidiana, dall’odore di ragù che proviene dal piano inferiore e la madre che chiama a tavola la propria prole, ai giovanotti che si prendono a botte per colpa delle guagliuncelle, fino alle ragazzine che camminano in bilico su tacchi troppo alti. La vita di tutti i giorni viene dunque rappresentata nella sua massima spontaneità e semplicità, ma a volte la descrizione lascia spazio ad amarezza e rabbia. E qui nascono i momenti più belli del disco, come “Male ‘e capa”, assieme a Clementino, e “Dimm’ c’ simm”. Nel primo, dal beat molto interessante, si parla della routine giornaliera dell’uomo comune, stressante e alienante; alzarsi alle sette del mattino, correre contro il tempo per accompagnare i figli a scuola, combattere contro il traffico per cercare di giungere al lavoro in perfetto orario, beccarsi le prediche del datore di lavoro per il ritardo, spaccarsi la schiena tutto il giorno e poi venire fermati, oramai completamente distrutti, al posto di blocco in serata. E magari, alla fine, essere lasciati dalla propria compagna che <<s’annammurat ‘e n’at co’ Maserat>>, come rappa brillantemente la Iena Bianca nella sua strofa. Il secondo è ancor più forte e sentito, raccontando di tutte quelle persone che ci lasciano all’improvviso, prima del tempo. Un riferimento indiretto a tutte le morti causate dalla tragica situazione della Terra dei Fuochi, da cui gli artisti provengono. Su una strumentale pazzesca, la rassegnazione e la commozione si alternano: <<dimm’ c’ simm, ‘ngopp a sta terra ‘e sfaccimm?>>.

La vita umana è appesa a un filo e il quesito è uno: perché se ne vanno via sempre i migliori? E così le mamme si ritrovano a dover tirare su la famiglia da sole e i figli a dover diventare uomini troppo presto, ma di fronte all’impotenza nei confronti della morte, “Aiza ‘a capa” dicono i Nostri. <<Sta vita è ‘na guerra>> e in quanto tale bisogna combatterla, senza arrendersi, anche se le difficoltà sono tante. Ecco che emerge la caparbietà degli artisti, tema dominante del disco. Mai mollare! In fondo, quando tutto va male, come rimedio c’è sempre la musica. <<Appunt ‘o jack quann ‘e cos’ nun t’ piacciono>>; col microfono in mano ogni problema diventa meno urgente e puoi far passare tutti i messaggi che preferisci e che ritieni più giusti. D’altronde, <<o Rap è questione ‘e lengua e di messagg>>, come si evince dal brano con Ghemon e Paura, che sottolinea l’importanza di esprimersi nella propria lingua perché è qualcosa che ci appartiene di diritto. L’importante è estrapolarne il significato. Altra collaborazione di rilievo è quella con Consiglia Licciardi, voce classica della canzone napoletana, in “Luntano”, dedicato al tema dell’emigrazione. Come stile, vengono ricalcate antiche e intramontabili canzoni partenopee quali “Santa Lucia luntana” o “Lacreme napuletane” e infatti un misto di nostalgia per le proprie abitudini e tradizioni viene fuso alla speranza di poter tornare, un giorno, a casa: la commistione tra la voce della soprano e il flow dei Capeccapa è davvero vincente.

Insomma, “Caparbi” è un progetto che induce alla riflessione e a considerazioni sulle problematiche sociali, i tre ci ricordano che l’Hip-Hop non si schiera da una parte o dall’altra, ma mira al riscatto partendo dal basso. Un lavoro ricercato, con produzioni molto curate e un bel groove, sicuramente da ascoltare!

Tracklist

Capeccapa – Caparbi (Graf srl 2013)

  1. Caparbi (intro)
  2. ‘o jack
  3. Questione ‘e lengua [Feat. Ghemon e Paura]
  4. Luntano [Feat. Consiglia Licciardi]
  5. Parlano e pensier’
  6. Aiza ‘a capa
  7. Vita mia [Feat. Mary C]
  8. Storia nova
  9. ‘a strada mia
  10. Male ‘e capa [Feat. Clementino]
  11. Dimm’ c’ simm’
  12. Adda passà ‘a nuttata [Feat. La Famiglia]
  13. N’ ‘o vide
  14. Esame ‘e cuscienza rmx

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