Boot Camp Clik – The Last Stand

Voto: 4 | Reviewed by Soup Herb

Allora, se dovessi fare il solito discorso, quello che si ripete da anni, la recensione si aprirebbe così: dopo aver sconvolto la scena nei primi anni ’90, il Boot Camp Clik ha passato il resto del suo tempo a cercare di recuperare la fama accumulata con “Dah Shinin”, “Total Eclipse” e… E’ il solito chiacchiericcio, peraltro fatto male. Boot Camp is here to stay, fuck what you thought. Sinceramente, i componenti della Clik hanno sempre cercato di mettere assieme dei prodotti per accontentare i loro affamati fan, che fosse il 1993, il 1998 o il 2001. Il fatto, poi, che queste produzioni abbiano avuto o meno riscontri su larga scala, è un altro discorso.

Passando al loro ultimo parto sotto la fedele etichetta Duck Down di Dru Ha, è secondo me doveroso anticipare che “The Last Stand” non abbia deluso le aspettative. Ma, pensandoci bene, con un gruppo di artisti che include alcuni degli mc’s preferiti del tuo mc preferito e un manipolo di beatmaker di gran qualità, c’era da aspettarselo. Pete Rock, Marco Polo, Large Professor, 9th Wonder ma sopratutto Beatminerz; vi dicono niente? Già il singolo, “Trading Places”, aveva lasciato tutti con la voglia di sentire il resto dell’album; il video era la prova che il gruppo non fosse cambiato, con le riprese dentro un palazzone abbandonato in pieno ghetto e pose inequivocabili. Poi esce il CD, lo scarti e ascolti tracce come “Here We Come”, “Yeah”, “Don’t You Cross The Line”, “1-2-3”, “So Focused” e “World Wide”, pensando che hai speso proprio bene i tuoi venti euro.

Come ho già detto, le produzioni sono quasi tutte di altissimo profilo (Marco Polo mi ha impressionato più di tutti, ascoltate il suo “Canned Goods” se avete occasione); mc’s come Sean Price e Rock (ritornato a casa dopo lo scazzo con Dru Ha) portano poi diversità e ilarità alle liriche, Buckshot si impone come il generale di un esercito invincibile e Tek & Steele sono come sempre garanzia di gran flow e testi eccezionali. Starang e il resto degli Originoo Gunn Clappaz sono poco presenti e, come da un po’ di tempo a questa parte, quasi deludenti: è frustrante sentire uno con un flow e una padronanza della dizione come Starang cantare come se non avesse voglia. Comunque sia, anche chi non s’impegna a sufficienza viene assorbito dall’alto livello generale del gruppo e passa quasi inosservato.

“The Last Stand” non è quindi un classico, né un “Enter The Wu-Tang”, ciò non toglie che Boot Camp Clik ain’t nuthin to fuck with e ha fatto uscire un progetto di buon livello per lasciare il segno anche nel 2006. Benché il titolo includa la parola ultimo, risentiremo parlare del Boot molto presto; ad Halloween esce infatti “Jesus Price Superstar”! Alla prossima puntata, allora.

Tracklist

Boot Camp Clik – The Last Stand (Duck Down Music 2006)

  1. Here We Come
  2. Let’s Go
  3. Yeah
  4. Hate All You Want
  5. Don’t You Cross The Line
  6. 1-2-3
  7. Take A Look (In The Mirror)
  8. He Gave His Life
  9. Trading Places
  10. “…But Tha Game Iz Still Tha Same”
  11. So Focused
  12. Everybody Knows Now
  13. World Wide
  14. Soul Jah

Beatz

  • 9th Wonder: 1, 7, 11
  • Illmind: 2
  • Marco Polo: 3, 4, 8
  • SIC Beats: 5
  • Pete Rock: 6
  • Ken Ring and Rune Rotter: 9
  • Da Beatminerz: 10
  • Coptic: 12
  • Large Professor: 13
  • Mr. Attic: 14

Scratch

  • Vega Benetton: 9