Blu & Oh No – A Long Red Hot Los Angeles Summer Night

Voto: 4

Los Angeles, California… The city of angels, the city of dreams… This is the birthplace of G’s, gangstas… And this is their story… Like all their stories, a story of murder, robbery, conspiracy… The story of the lost angels… Basta qualche estratto dall’intro per riassumere il canovaccio di “A Long Red Hot Los Angeles Summer Night”, album che vede Blu di nuovo in casa Jackson a quattro anni da “Bad Neighbor” – prodotto però da Madlib – e al fianco di molte voci amiche, reclutate sia per i refrain cantati che per il Rap. E’ un elenco così denso che in alcuni frangenti verrebbe da definire il tutto come un’operazione corale, col padrone di casa che lascia agli ospiti ampi margini di manovra; ad esempio in “Boogie To Flex” si limita a fare da collante tra le strofe di Definite, Ca$hus King e MED, mentre nelle cronache carcerarie di “Jail Cypher” conserva per sé solo le barre conclusive dei quasi cinque minuti di durata.

Scelta non casuale, considerato che le protagoniste di questa “…Summer Night” sono Los Angeles e la fauna umana che ne anima strade e quartieri; metropoli californiana descritta nelle ambientazioni come nelle storie spesso insanguinate (“It Never Rains In South L.A.”: <<youth forgot about the truth in ‘92, but it’s fine/the Bloods spilled blood and blues choose who’s that blew out your mind>>), ma altresì celebrata nell’acclamata tradizione musicale (nel ritornello “Murder Case” non può che richiamare “Murder Was The Case” di Snoop Dogg). Va da sé che Oh No abbia poco da spartire con Dr. Dre e Battlecat, pertanto il mood non strizza affatto l’occhio alla west coast più classica: Blu veste i panni dell’ennesimo angelo pronto a schiantarsi al suolo (il singolo “The Lost Angels Anthem”: <<we’re breakin’ the coasts, cold murder, murder she wrote/circle, circle all of the globe, we on the block>>) sopra i tagli abrasivi del produttore, che come d’abitudine scava tra vinili Soul, Jazz e Funk alla ricerca di sample dall’elevato potenziale scenografico.

La sua è una soundtrack articolata, costituita da momenti di pura tensione (perfetti quelli offerti al rapido scambio di rime tra Blu e Donel Smokes in “Stalkers” e ai paesaggi notturni di “Round Bout Midnight”), eleganti riletture della migliore black music (“Straight No Chaser” e “Made The Call” sono due composizioni deliziose) e parentesi dal timbro più melodico (“Champagne”). In generale, Oh No ci regala una prova di grande personalità, di fatto determinante se delle diciassette strumentali non riusciamo a isolarne neppure una che sia al di sotto della sufficienza; più di tutto, però, ci piace rilevare il carattere di un progetto sulla cui identità c’è poco da equivocare, essendo un disco nato e maturato nel perimetro dell’Hip-Hop, nel senso stretto del termine ma senza mai risultare vintage – sottolineatura necessaria poiché oramai sembra che a parlare di beat e rime si pecchi di nostalgia.

Il pentagramma è appunto colmato dal Rap di Blu, che in quanto a sillabe si conferma decisamente ben fornito (<<car pop, pills, pop-lock, but don’t pop Glocks/’cause when them shots pop/heads get knocked/dropped, put in a hole, buried>>), e da uno stuolo di validi co-interpreti, tutti efficaci nel ruolo loro affidato (cito due barre gustose di TriState, da “The Robbery”: <<so take it off slow, nigga, run the jewels/not the Rap group, nah, I mean chains and shoes!>>). Ecco, “A Long Red Hot Los Angeles Summer Night” convince perché tra le parti in gioco c’è un preciso sincretismo, un equilibrio riscontrabile tanto nei brani scritti a più mani (in particolare “Liquor Store” e “Stalkers”, nei quali lo scambio di microfono è costante) quanto nell’ottima intesa tra i due autori principali, che qui rendono omaggio – a loro modo e con sensibilità artistiche certo non circoscrivibili al sottogenere in questione – ai tanti racconti appresi durante l’adolescenza dalla voce di Pac, Cube, Snoop e via dicendo.

<<People doin’ what they doin’/just another day in L.A.>>. Quella di “Fresh Out” è una chiosa circolare, che riporta i nostri famigerati G’s al punto di partenza: Los Angeles si sta risvegliando e <<Bill’s back home, so you know it’s back on/Bill pull a four out, he gon’ leave your back blown>>; si ricomincia da capo, ancora tra piani per svoltare, invidie, rancori, tradimenti… Tocca stare in campana. Come sempre.

Tracklist

Blu & Oh No – A Long Red Hot Los Angeles Summer Night (Nature Sounds 2019)

  1. Intro
  2. The Lost Angels Anthem [Feat. Kezia]
  3. It Never Rains In South L.A.
  4. Round Bout Midnight [Feat. Abstract Rude and Self Jupiter]
  5. Straight No Chaser [Feat. Donel Smokes]
  6. Boogie To Flex [Feat. Definite, Ca$hus King and MED]
  7. Champagne
  8. The Robbery [Feat. Montage One and TriState]
  9. Liquor Store [Feat. Donel Smokes and Ca$hus King]
  10. Made The Call [Feat. Ca$hus King, Definite and MED]
  11. Stalkers [Feat. Donel Smokes]
  12. Pop Shots [Feat. Oh No]
  13. Do The Crime
  14. Murder Case [Feat. Brandi Price]
  15. Facing Time
  16. Jail Cypher [Feat. Playa Haze, Mic Holden, Ayun Bassa, Jabee, Carl Roe and LocalBlac]
  17. Fresh Out

Beatz

All tracks produced by Oh No