Awol One & Factor – Owl Hours

Voto: 1 +

Ahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahah. Fosse per me, terminerei la recensione di “Owl Hours” qui, ma probabilmente i vertici del sito non me lo permetterebbero. E poi vorrei anche rigirare un po’ il dito nella piaga, così, per ridere. Anzitutto state lontani da questo disco, per carità. Se qualche vostro amichetto ce l’ha, picchiatelo, toglietegli il saluto e poi denunciatelo; se l’ha scaricato, picchiatelo, formattategli il PC e poi denunciatelo; se l’ha toccato, disinfettatelo. E poi denunciatelo. Awol One è il classico mc conscious, uno di quelli che hanno sempre avuto la fissa per quei beat un po’ astratti, un po’ malinconici. Uno che non ha mai sfiorato l’eccellenza, ma quantomeno l’onestà. Probabilmente sarà stata quell’aura di rapper coscienzioso che l’ha salvato nella sua vita e che ha permesso di etichettarlo come prendibile sul serio, fatto sta che stavolta Awol, col suo socio Factor, ha deciso di uscire dalle cantine dell’anonimato per tentare qualcosa di nuovo, grazie anche al benestare di Mr. Pimp My Ride Xzibit, che si presenta in veste di produttore esecutivo, messo lì probabilmente a dire hey, il mio socio rappa e canta come se avesse una colata di bitume nelle vie respiratorie, il suo amico produce i beat più scarsi che abbiate mai sentito, ma io li conosco, qualcosa vorrà pur dire!

Che questo qualcosa di nuovo sia farsi semplicemente spingere da un nome di rilievo o che per novità Awol e Factor intendano musica di merda, non so. Il fatto è che “Owl Hours” è veramente stucchevole, idiota, a tratti fa proprio incazzare, soprattutto quando quello che dei due non fa il produttore (ci sarebbero dei dubbi anche su quello che formalmente lo fa), che già non ha la voce di Guru né il flow di Pharoahe Monch, ha la bella idea di mettersi a cantare, tronfio d’autostima, lasciando attonito l’ascoltatore medio e costringendolo a ripensare a quando, per una nota stonata di “Alba Chiara”, l’avevano cacciato a bottigliate da un falò di Ferragosto. Invece Awol One, che alle spalle ha Xzibit, può esibirsi tranquillamente in gorgheggi di varia natura come un classico ubriacone-buontempone-delle-4-del-mattino-che-continua-a-sfasciare-le-palle-al-karaoke-fino-all’ora-di-chiusura con canzonacce uptempo del calibro di “Celebrate” (ci avrei preferito sopra gli Zero Assoluto), “Back Then” e “Destination” (una roba latineggiante che sfollerebbe qualsiasi spiaggia), le quali rasentano il grottesco.

Il resto del disco è una sana sfida tra mc e produttore a chi interpreta peggio l’Hip-Hop nella propria sfera di (in)competenza, partendo da “Glamorous Drunk” (yeah, fa veramente figo), passando per “Official”, “Up Downtown”, “Sunset Sandwich” e finendo col remix di “Brains Out” ad opera di Dj Fingaz, sulla quale si unisce B-Real per mettere la ciliegina su questa torta di beat vuoti e inespressivi e Rap altrettanto vuoto e inespressivo. Eh, ma come sei cattivo, dai… Sarà, ma a me basta sentire come Myka 9, Aesop Rock e gli Alkaholiks affossino le misere credenziali di Awol One in “Stand Up” (l’episodio sicuramente migliore) e “Waste The Wine”, concedendo qualche momento di buon Rap in questa landa desolata disseminata di mediocri intenti.

Un disco che rispecchia ampiamente i suoi artefici “Owl Hours”, presuntuoso e ostinato ma che sembra voler ambire ad alti livelli. Trascura però un piccolo particolare: fa schifo.

Tracklist

Awol One & Factor – Owl Hours (Fake Four Inc. 2009)

  1. Glamorous Drunk
  2. Celebrate
  3. Official
  4. Stand Up [Feat. Myka 9 and Aesop Rock]
  5. Up Downtown
  6. Waste The Wine [Feat. Tash and E-Swift]
  7. Back Then [Feat. Gregory Pepper & Ceschi]
  8. Destination
  9. Darkness [Feat. Sunspot Jonz, Gel Roc and Jizzm]
  10. Brains Out [Feat. Xzibit]
  11. Sunset Sandwich
  12. Brains Out (Dj Fingaz Remix) [Feat. Xzibit & B-Real]

Beatz

All tracks produced by Factor except track #12 by Dj Fingaz

Scratch

All scratches by Factor

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