Arrested Development – Zingalamaduni
Sembra che nel 1994 tutti avessero qualcosa da dire. E mentre i Public Enemy facevano uscire per una volta un pezzo un po’ meno politico del solito (“Give It Up” per la Def Jam), gli Arrested Development non rinunciavano invece a realizzare un secondo album basato sul black pride. “Zingalamaduni” è una parola che in swahili indica un concentrato di culture e qui è chiaro che si parli di quelle africane miste a quelle statunitensi. Baba O’ Je, speaker della fantomatica radio “WMFW (We Must Fight & Win) FM”, ci elenca subito una dozzina di artisti a cui evidentemente gli AD vorrebbero infatti tributare quest’album: Bob Marley, Miriam Makeba, Public Enemy, Curtis Mayfield, Living Colour e via dicendo…
Se non conoscete gli Arrested Development e state cercando del Rap molto classico, evitateli: qui il confine tra Rap, Pop e Reggae è molto sottile, diciamo che è quella che definisco musica da centro sociale, con tanto di slogan anni ’60/’70 (<<power to the people!>> e <<just a shell until you decide to rebel>>), le immancabili preghiere, la devozione alla Zulu Nation, il rispetto per mamma Africa e altre tematiche che non si discostano però molto da queste. L’unica traccia nella quale vengono abbandonate questioni sociali e politiche per parlare un po’ più a livello personale è “Warm Sentiments”, dove sì, si parla di aborto, ma non in generale. Speech (o Headliner? Il testo risulta scritto da entrambi ma non ci è dato sapere chi dei due abbia vissuto l’esperienza) fa addirittura il nome della donna che, evidentemente senza chiedere pareri prima di agire, abortì suo (?) figlio. Il testo è molto forte, non fatelo ascoltare a chi ha vissuto davvero quest’esperienza perché potrebbe morire di sensi di colpa (<<getting an abortion like I ain’t no damn good/like I can’t raise a child the way a nubian man should/cheated, abused, used, misused…>>).
Per il resto, “Zingalamaduni” è molto easy, lo si ascolta tranquillamente, lo si canticchia per settimane, ma purtroppo lo si accantona facilmente per un Rap più hardcore. Da non perdersi a mio avviso ci sono “Africa’s Inside Me” e “In The Sunshine”, due brani, appunto, molto solari ma che di Rap, per quanto Speech ce ne metta, conservano ben poco. Tuttavia, mi sento di consigliarne l’acquisto, ammesso che si trovi, agli amanti di Angelique Kidjo e di tutti quei suoni black che fanno ancora rima con Africa.
Tracklist
Arrested Development – Zingalamaduni (Chrysalis 1994)
- WMFW (We Must Fight & Win) FM
- United Minds
- Ache’n For Acres
- United Front
- Africa’s Inside Me
- Pride
- Shell
- Mister Landlord
- Warm Sentiments
- The Drum
- In The Sunshine
- Kneelin’ At My Altar
- Fountain Of Youth
- Ease My Mind
- Praisin’ U
Beatz
All tracks produced by Speech
Scratch
All scratches by Dj Headliner
Blema
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