Apachekipe – Due dita in gola

Se non proprio tutto, in questo progetto c’è molto di quanto si può chiedere a un disco di vero, autentico Hip-Hop. Temi sociali? Presenti. Politica? A non finire. Sentimenti, emozioni, rapporti umani? A bizzeffe. Beat cafoni da vecchia scuola? Ci sono. Synth e clap? Ci sono anche questi. Tecnica? Immancabile. Frasi a effetto? Come se piovesse. E, oltre a tutto ciò, c’è spazio anche per qualche strizzata d’occhio ai Sangue Misto. Ma andiamo con ordine.

Ciki Vinz è il producer del gruppo e affianca Brush al microfono: i due erano usciti con l’EP “Inchiostro nello stomaco” due anni fa e ora, con “Due dita in gola”, tentano di vomitarlo dalle casse della Capitale. Il risultato è quantomeno apprezzabile. L’Hip-Hop ha assunto diverse forme durante la sua evoluzione, ha raccontato storie vere e ha fatto contestazione sociale, ha parlato di politica e si è semplicemente autocelebrato: in questo disco convivono più anime, più modi di intenderlo. C’è il grido di protesta contro i sistemi e le oppressioni del potere (“Verità”, “Nulla di normale”, “Buoni”, “Si spera”), c’è l’affermazione del proprio stile e del proprio talento (“Come mai”, “FFT”), c’è l’amore in ogni sua declinazione, dal dolore per la fine (“Divorzio”, “Lascia stare”) all’attitudine più spaccona (“Deejay”, “Baby”), infine c’è l’esercizio di stile squisitamente tecnico (“Un medico in famiglia”, “Volume”).

Il tutto è amalgamato con sapienza, senza che venga mai meno la perizia della costruzione stilistica né che sia tralasciato del tutto il contenuto. I due rapper, infatti, non sono certo a secco di argomenti: non c’è spazio per tracce banali, tenute assieme da luoghi comuni, non c’è spazio per Rap da dodicenni o wannabe americani; testi spessi e concetti crudi la fanno da padroni nelle diciotto tracce del lavoro, con la coerenza e la schiettezza di chi ama l’Hip-Hop e ne coglie l’essenza. A livello di sonorità, “Due dita in gola” presenta poi un mix particolarmente gradevole tra strumentali più improntate allo stile old school e l’utilizzo di synth e clap, senza sforare nell’eccesso di certi sound troppo ammiccanti all’Elettronica. Particolarmente ben riuscito il mood che viene a crearsi in “Lascia stare”, dove il Rap calmo e cullante dei due mc’s si sposa alla perfezione con gli accordi e i riff di chitarra. Le collaborazioni sono ridotte all’osso, con delle buone prestazioni di Hyst e Jesto al microfono.

In conclusione, un progetto riuscito, consigliato a chiunque voglia rifarsi le orecchie in questo 2009 strabordante come non mai di uscite al di sotto delle aspettative. Questo è Hip-Hop vero e sincero, perciò non deluderà.

Tracklist

Apachekipe – Due dita in gola (Alto Ent 2009)

  1. Volume
  2. Due dita in gola
  3. Verità
  4. Baby
  5. Un-due [Feat. Hyst]
  6. Divorzio
  7. Come mai (non ti invidio) [Feat Jesto]
  8. Nulla di normale
  9. D.N.A. [Feat Jimmy]
  10. Alto
  11. Io non ho
  12. Buoni
  13. Lascia stare
  14. Un medico in famiglia [Feat. Hyst e Jesto]
  15. Teorema
  16. Si spera
  17. Deejay [Feat. Hyst]
  18. FFT

Beatz

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Riccardo Orlandi

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