Action Bronson – Saaab Stories

Voto: 3

ABronsonSaaabS500Potrebbe essere un’associazione d’idee sconclusionata e imprecisa, ma l’aver scorto Action Bronson sulla copertina di XXL quale uno dei migliori freshmen del 2013 mi ha fatto temere un suo possibile salto nel mainstream. Una volta affrontato il numero necessario di ascolti per non trarre conclusioni troppo frettolose, il suo ultimo EP, “Saaab Stories”, registrato in collaborazione col produttore Harry Fraud, pare aver confermato almeno in parte alcune delle paure temute, facendo divenire lecita la domanda se Bronson, a parere personale uno dei migliori mc’s sfornati dall’underground negli ultimi anni, una volta compiaciutosi della sua riconosciuta bravura non stia tentando di crearsi un pubblico più vasto, accettando qualche compromesso pericoloso per la sua credibilità.

La cattiva impressione suscitata da “Saaab Stories” non risiede certo nelle possibilità liriche di un rapper la cui ampia gamma di referenze a cibo, sesso, fumo, sportivi americani e wrestler di vecchia data stanno cominciando a diventare marchi di fabbrica dalla presa molto forte, le critiche si indirizzano piuttosto in direzione di una produzione che, con somma sorpresa del sottoscritto, da alcuni siti americani è stata definita geniale (di questo termine purtroppo si abusa nella musica e non solo, oggigiorno) e che invece presenta carenze non indifferenti per chi era abituato a sentire il rapper su determinati tipi di suoni, così come ampiamente discutibili sono alcune scelte nei featuring, con la conseguenza che sia l’uno che l’altro aspetto contribuiscono a rendere il prodotto finale un tantino asettico.

Difatti, seppur messo in difficoltà dalla pigrizia di alcune strumentali, Bronson sorregge da solo il peso di far funzionare le cose costruendo con facilità rime multisillabiche esterne o interne alla barra, continuando a divertire e intrattenere, riuscendo sovente a evocare immagini persino esilaranti (<<Shawn Kemp on the pedal, I’m a kamikaze/right arm hang out out the window while I steer left/near death, slam into a deer’s chest/lights out for a second, but I’m back/hopped up like a karate master>>), costruendo situazioni figurative con immediatezza e abilità. Harry Fraud non riesce a fare la sua parte se non saltuariamente, proponendo un paio di basi preconfezionate da gettare immediatamente in pasto alle classifiche (“The Rockers”, “Alligator”), un boom-bap minimale gradevole ma poco stimolante (“No Time”) e riciclando il medesimo campione utilizzato per la famosa “Rampage” degli EPMD, il quale dà vita a una “Strictly 4 My Jeeps” che se da un lato vede l’mc straripare di personalità, dall’altro riutilizza pari pari ciò che funzionò già tempo addietro, operazione certo non troppo faticosa.

I medesimi inceppamenti vengono vissuti anche dai contributi esterni, dal momento che Bronson si misura alla grande con Raekwon ma anche con uno spento Prodigy in “Seven Series Triplets”, mentre l’abbinata a Wiz Khalifa nella già incriminata “The Rockers” – il cui unico pregio è quello di tirar fuori Marty Jannetti dalla naftalina (e chi era bambino negli anni ottanta capirà) – suona quasi come un pesce d’aprile di pessimo gusto per l’evidente sbilanciamento tecnico tra i due. L’opener “72 Virgins”, poi, è in realtà una traccia a metà, in quanto dopo la prima strofa si viene catapultati in una serie di abbaiate da parte dell’apparentemente divertente (sottolineiamo: apparentemente) Big Body Bes, e l’unica cosa che realmente funziona è la seconda parte di “Alligator”, molto sobria nella produzione ed elaborata nelle liriche.

Per il momento, i timori di cui in apertura restano in attesa di essere scacciati con un album, magari prodotto da qualcun altro, degno della fama che l’imponente chef del Queens di origini albanesi si è ritagliato, con grande merito, fino a prima dell’uscita di questo EP.

Tracklist

Action Bronson – Saaab Stories (Atlantic 2013)

  1. 72 Virgins [Feat. Big Body Bes]
  2. Triple Backflip
  3. No Time
  4. The Rockers [Feat. Wiz Khalifa]
  5. Strictly 4 My Jeeps
  6. Alligator
  7. Seven Series Triplets [Feat. Prodigy and Raekwon]

Beatz

All tracks produced by Harry Fraud

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