A-F-R-O and Stu Bangas – The Bad And The Ugly

Voto: 3/3,5

Otto lunghi anni. Nell’ambito musicale, oggi più che mai, si tratta di un intervallo temporale smisurato, durante il quale può accadere realmente di tutto; che corrisponde all’incirca a quanto auspicavamo nella nostra recensione del buon “Afro Polo”, primo progetto di una certa consistenza, a maggior ragione perché realizzato con Marco Polo, per James Dean Santiago-Gutierrez aka A-F-R-O. A seguito di quell’uscita, invece, poco si è mosso nella carriera del rapper californiano classe ‘97: sì, diversi featuring e performance live, oltre a una manciata di EP (compreso “At The Side Show” con 60 East), ma nulla di altrettanto significativo o che fosse in grado di dare una traiettoria più netta al suo percorso artistico, di fatto gravitante attorno alla categoria – tanto evocata da un paio di membri dello Staff… – del Rap scacciafighe. Per ravvivare la situazione occorreva l’infaticabile lavorio, per la verità non sempre efficacissimo, di Stu Bangas, che in quello stesso periodo firmava dischi con – tra gli altri – Blacastan, Ill Bill, Recognize Ali, Lord Goat, Mr. Lif, Cappadonna, Apathy e Chino XL (il primo e l’ultimo, nel mentre, se ne sono andati e ci mancano).

A un orecchio allenato, infatti, il timbro di “The Bad And The Ugly” (sottotitolo: the goods always die first) risulterà subito riconoscibile, caratteristico per il tipo di sample selezionati (parecchio cinematografici, che qui ha pure senso) come per la canonica programmazione di basso e batteria: il nerboruto produttore di Boston tira fuori dall’hard disk la sua classica cartella buona per tutte le occasioni, chi c’è c’è. Nel caso specifico, c’è un rapper dotato di un’ottima tecnica, che ha studiato a fondo Pharoahe Monch e R.A. The Rugged Man, negli ultimi anni avvicinatosi anche al beatmaking e, lo scopriamo appunto qui, al turntablism; la passione è tanta, indubitabile fin dall’introduttiva “Hip-Hop Tournament”, che elenca <<a squad of the world’s most deadliest mc’s>>, da Rakim, KRS-One, Big Daddy Kane e Kool G Rap a Sean Price e Doom, accoppiati in ipotetici scontri a suon di rime. Un approccio da nerd, si diceva, che cita film e fumetti, battaglia sempre con mezzo sorriso in viso e ricorre a un frasario di tutto rispetto anche quando la pratica potrebbe essere risolta con una dose appropriata di ignorante hardcore – <<defiant with a force that unravel from the oculus/the wide open door that can travel to the ominous/so runway, the chump change pump breaks when I compose/the mundane, I radiate like unstable isotopes>> (“Bring Ya Best Army”).

Nulla che non s’intuisse già dal buon estratto video “Lost Souls”: atmosfere tirate, cassa e rullante che pestano, chiusure interne al verso e fitte sillabazioni (<<niggas on that slimy shit, need not to be reminding with/heat hot, who he be violent with, GPS you can’t find me with>>). Così nei quasi trenta minuti totali, come da programma, in positivo e in negativo. Nel senso che “The Bad And The Ugly” ha un’andatura a suo modo rassicurante, funziona nei limiti di un’operazione che propone ciò che prometteva, a patto di non aspettarsi una sola virgola in più. Quindi “From Dusk Til Dawn”, con Lil Dee, è una sorta di storytelling che mischia generi e suggestioni un po’ alla Robert Rodriguez, mentre “Hallucinogenz”, su note immancabilmente visionarie, infila i nomi di svariate sostanze nelle sedici barre della strofa. Esecuzioni di buona qualità, in assenza di una spiccata originalità; il concept stesso è un chiaro pretesto per dare un baricentro all’artwork, alla composizione e a una discreto numero di riferimenti, ha una funzione di mera e semplice cornice.

Intrattenimento mediamente interessante, dunque. Racconti nei quali All Flows Reach Out sfodera il serbatoio lirico sottinteso nel suo nome, come nei deliziosi cambi di andatura di “Story Of A Scumbag” (<<sore loser, no future, if he the one keep up his act/store looter, poor shooter, never knew how to pick up a gat>>), mancando però di dare un fine, una morale, un aggancio meno vago, ai medesimi. Poco importa, quando il meccanismo non presenta sbavature (“Eyes Closed”) o i contributi esterni apportano il valore richiesto (Horror City e Motion Plus in “Breakadawn”), resta il fatto che nella sua durata contenuta “The Bad And The Ugly” non cali particolari assi dalla manica e appaia addirittura statico, ingessato, non abbastanza fresco da farci ipotizzare una vita – tradotto: una quantità di ascolti – superiore alla media. Tornando all’introduzione, considerate l’attesa e l’abilità al microfono di A-F-R-O, è difficile ritenersi soddisfatti in pieno da una prova che, non sappiamo con che livello di consapevolezza, si accontenta di una m(od)esta sufficienza invece che alzare la posta della scommessa.

Tracklist

A-F-R-O and Stu Bangas – The Bad And The Ugly (Brutal Music 2024)

  1. Hip-Hop Tournament
  2. Bring Ya Best Army
  3. Lost Souls
  4. From Dusk Til Dawn [Feat. Lil Dee]
  5. Pay Attention
  6. Hallucinogenz
  7. Story Of A Scumbag
  8. Eyes Closed
  9. Breakadawn [Feat. Horror City and Motion Plus]
  10. Run 4 Ya Life!

Beatz

All tracks produced by Stu Bangas

Scratch

All scratches by A-F-R-O