Cymarshall Law and Mr. Joeker – Hip Hop In The Soul III

Voto: 3,5

Cymarshall Law and Mr. Joeker - Hip Hop In The Soul IIICiò che ci ha sempre colpiti molto favorevolmente nei progetti di Cymarshall Law, stimato mc di origini giamaicane con residenza nel New Jersey, riguarda l’indubbia autenticità di ogni suo lavoro. Ponendosi all’ascolto delle sue realizzazioni, la sensazione è sempre quella di trovarsi davanti a una persona vera, onesta verso gli altri e coerente verso sé, un artista che non ha bisogno di far chiasso in cerca di deboli notorietà, umile e introspettivo, particolarmente capace di raccogliere emozioni, spunti, risultati di lunghi ragionamenti in un calderone di pensieri di seguito traslato in rima con una classe che non scopriamo certo oggi, nonostante il protagonista non goda certo di grande fama. La terza puntata della collaborazione con il producer ungherese Mr. Joeker, oltre che riproporre un duo solidamente collaudato negli anni, rappresenta un passo importante nella vita di un mc che ha ben chiari ideali e obiettivi, avendo il coraggio di distanziarsi dagli altri senza temere di essere giudicato per ciò che effettivamente è. “Hip Hop In The Soul III” è, prima d’ogni altra cosa, un disco stuzzicante e variopinto, che permette d’immedesimarsi sotto punti di vista che magari in precedenza non si erano considerati approfonditamente, proponendo alcune idee assolutamente condivisibili da chi desidera la fuga dall’ovvio anche attraverso una ricchezza argomentativa che rimane caratteristica imprescindibile per chiunque ambisca a divenire un mc nel senso più stretto del termine.

Cymarshall Law è una persona che possiede un’identità ben precisa, un ragazzo che cerca di contaminare positivamente tanto il pensiero della sua comunità quanto quello del mondo intero, il suo saper fungere da diffusore di messaggi aggreganti possiede un fondamento di spiritualità molto accentuato, attraverso il quale viene proposto l’invito al ragionamento senza inciampare nell’argomentazione troppo fine a se stessa. Una consistente porzione del disco propone difatti considerazioni che inglobano solo la parte meno agiata della popolazione americana, un commentario sociale atto a denunciare le disuguaglianze e a cercare di fornire risposte a domande sempre più complicate da porsi, ma è altresì evidente la voglia di dare una forte sveglia a una minoranza che sembra aver lasciato da parte il suo orgoglio e dimenticato tutte le lotte portate avanti dai propri leader storici, una tematica alla quale l’artista dimostra di tenere particolarmente. La multi-dimensionalità dell’album permette una visione ben più ampia delle vicende che bloccano la mente dell’uomo ed è per questo che vengono portati all’attenzione argomenti importanti come la libertà, la distinzione dalla massa, il distacco da ciò che la società tende a imporre ingurgitando chiunque non riesca a pensare con la propria testa. Molti dei pezzi sono volti a proteggere ciò che di più intimo ognuno di noi possiede, cercando di trovare il giusto distacco dalle tendenze del momento, dai dettami di chi è così presuntuoso da ritenere di poter decidere per tutti, da chi vuol raccontare delle verità che tali non sono.

E’ da qui che nasce l’ispirazione per episodi come “My Soul”, un vero e proprio inno contro il materialismo, o “More Than A Man”, la quale ricorda di andare contro agli automatismi imposti, ma anche per scenari più delicati come quelli di “My Religion Is Love”, addentrandosi in un territorio potenzialmente minato e uscendone con ammirevole eleganza. Quello di Cymarshall Law è un andare contro corrente che non riguarda solo razza o religione, ma si allarga a temi sottovalutati quali l’universo femminile descritto in “Planet Woman”, lodevole nel rispolverare concetti di uguaglianza troppo spesso dati per scontati senza però essere nei fatti applicati. I testi raggiungono ulteriori vette qualitative spaziando attraverso argomenti originali, ispirati dalle radici dell’artista. E’ proprio da qui che nascono due dei pezzi migliori del disco, in primis “Reggae Music”, che funge da ottimale disquisizione scritta con intelligenza e conoscenza dell’argomento, offrendo cenni della storia della musica Reggae che al contempo ne esprimono il significato liberatorio e rivendicativo delle proprie origini, toccando così le radici familiari dello stesso mc, anche se il top riteniamo sia rappresentato dallo storytelling di “100 Years”, dinamico cortometraggio creato giocando con vari personaggi il cui contrasto viene creato dal colore della pelle e dal loro ruolo specifico, un racconto molto originale e scritto con evidente abilità, dimostrando alta qualità per come vengono gestiti flow e fiato, per come viene alterata la delivery dando enfasi ad alcuni punti salienti della storia e per i creativi intrecci di una trama che fornisce punti di vista positivi a situazioni che in apparenza non lo sono affatto, preparando il terreno per un gran finale fatto di tensione e tragedia. Non ultima, c’è la dimensione strettamente personale di Cymarshall Law, che egli ha sempre condiviso volentieri: “Letter To My Father” è altamente emozionante, dedicata alla recente scomparsa del padre e dal vortice di sensazioni che l’accaduto ha generato, un insieme di liriche rivolte al cielo alla ricerca di risposte che non arrivano, cercando di mantenere con fatica una fede messa pesantemente alla prova, aggrappandosi al sollievo dell’inevitabilità del realizzarsi della condizione umana (<<sometimes I wanna go back to bein’ little but big man gotta step up cause now mom is a widow>>).

Il vero cruccio di “Hip Hop In The Soul III” è la non completa adeguatezza del reparto produttivo in confronto a un lavoro testuale di assoluto pregio. Nel complesso, Mr. Joeker utilizza soluzioni sonore pulite sorrette da brevi melodie, privilegiando l’uso di piccoli giri di synth alternati ad archi e porzioni di piano, riducendo le parti campionate al minimo. I pezzi più riusciti sono quelli dove la strumentazione è ricercata e nei quali viene accentuata l’intensità di particolari liriche o di un ritornello: passaggi come “Martin, Malcolm & Madiba” propongono loop costruiti in maniera vincente, “Planet Black Law” – arricchita dalla sempre gradita presenza di Planet Asia – sa come catturare le emozioni tramite l’energia delle sue tastiere, la citata “100 Years” trova la giusta convivenza tra synth e pezzo vocale campionato, adottando un’impostazione ritmica più classica. Tuttavia non sono pochi gli episodi che lasciano con un senso di amaro in bocca, penalizzati da giretti di piano assai poco significativi e batterie spente (“More Than A Man”), bassi sintetizzati e tre note di tastiera pressoché inutili (la tediante “Problems”), oppure beat di stampo rilassato che in taluni casi fanno cadere il pezzo nell’anonimato più assoluto (“You”, “Crack Of Dawn”) e in altri forniscono uno scomodo senso di leggerezza (“Earth & Water”).

Ciononostante, la terza prova collaborativa tra Cymarshall Law e Mr. Joeker rimane un buon attestato di Hip-Hop pensato, scritto ed eseguito con acume, un documento prezioso da tenere a memoria per tutte quelle occasioni in cui si rischia di cadere in trappola, restando inerti a guardare la vita trascorrere e seguendo le indicazioni degli altri invece di aggredirla ogni giorno. Il messaggio è forte e chiaro, il consiglio spassionato è quello di ascoltarlo.

Tracklist

Cymarshall Law and Mr. Joeker – Hip Hop In The Soul III (Freedom Entertainment 2016)

  1. My Soul
  2. Malcolm, Martin & Madiba
  3. We Go [Feat. Homeboy Sandman and Eternia]
  4. More Than A Man
  5. Problems [Feat. Nyari Simmons]
  6. Planet Black Law [Feat. Planet Asia]
  7. Earth & Water [Feat. Queen Herawin]
  8. Reggae Music [Feat. Black Ice]
  9. My Religion Is Love [Feat. K. Desiree]
  10. You [Feat. Gyovanni]
  11. Letter To My Father [Feat. Gyovanni]
  12. Planet Woman [Feat. Jordan Sokel]
  13. 100 Years
  14. Crack Of Dawn
  15. I Know (Bonus track)

Beatz

All tracks produced by Mr. Joeker

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