Strong Arm Steady – In Search Of Stoney Jackson

Voto: 4

SASsteady500L’anno nuovo sembra cominciare bene e il merito è degli Strong Arm Steady. Anzitutto due brevissimi chiarimenti: in primis, lo Stoney Jackson del titolo è questo signore qui, un attore di sit-com che, tra le altre cose, ha partecipato al video di “Beat It”, non chiedetemi però che c’entra lui con gli SAS (a parte l’ovvio gioco di parole col cognome del qui presente Otis) perché in tutta onestà non ne ho la minima idea; seconda cosa, Krondon e Phil The Agony (Mitchy Slick viene segnalato tra i featuring, dunque prendiamo atto della sua esternalità al gruppo) partono con un bel vantaggio, perché se il loro approdo alla Stones Throw, da sé, non riusciva a frantumare l’impressione di costante mediocrità che ad oggi aveva caratterizzato le sporadiche uscite del team (si veda “Deep Hearted”, datato duemilasette e sotto Nature Sounds), è altrettanto vero che non dovendo corroborare alcuno slancio di entusiasmo tutto ciò di buono che poteva arrivare si sarebbe tramutato in una manna dal cielo.

Vantaggio capitalizzato, appunto, grazie a Madlib, che per l’occasione torna sui propri passi e recupera una parvenza di rigore sia nel mood globale (Soul, Funk e nient’altro) che nella realizzazione dei singoli beat (scricchiolii e tagli sghembi non mancano, ma nulla è dato alle velleità un po’ capricciose percepite altrove). In concreto abbiamo un’architettura musicale che, nella peggiore delle ipotesi, convince, nella migliore stupisce: l’interazione tra ritmiche e bassi è, come sempre, egregia, ugualmente lodevole risulta la ricerca e la ricomposizione dei sample utilizzati, affiancando brani ruvidi e corposi (“Questions”, la cui scala di piano sembrava calzare su misura per Doom, “Needle In The Haystack”) ad altri più melodici (“Best Of Times”, “Chittlins & Pepsi”, “Get Started”, “Two Pistols”), ma lasciando comunque un po’ di spazio, specie nei diversi interludi, all’estrosità di Jaylib e Quasimoto, come dimostrano ad esempio “Pressure” e “Chants”.

Un insieme così invitante non poteva che stuzzicare gli Strong Arm Steady, la cui prestazione raggiunge finalmente una certa quadratura. Va detto che da Krondon e Phil The Agony si era sempre atteso (invano) un qualche salto di qualità, basti pensare che a fronte di una carriera oramai piuttosto densa nessuno dei due hai mai pubblicato uno straccio di prodotto solista (fatto insolito se consideriamo che l’Hip-Hop vanta numerosi cani e porci che saturano il mercato di EP e street album incommentabili), “In Search Of Stoney Jackson” interrompe di conseguenza un percorso un po’ anonimo e, pur mantenendosi su tematiche ordinarie, regge durante tutti e cinquantuno i minuti di durata. Anche perché di fianco agli SAS abbiamo un folto elenco di partecipazioni che, nella maggior parte dei casi, offrono un contributo strategico ineccepibile: su tutti senz’altro Planet Asia, il quale timbra il cartellino ben quattro volte, seguono Fashawn, Talib Kweli, Sick Jacken, Evidence, Chace Infinite e Montage One.

Il risultato è un disco forse superiore alle aspettative, l’ideale per un ascolto non particolarmente concentrato (in senso positivo) e un gradito ritorno alle origini per l’etichetta di Peanut Butter Wolf.

Tracklist

Strong Arm Steady – In Search Of Stoney Jackson (Stones Throw Records 2010)

  1. Best Of Times [Feat. Phonte]
  2. Cheeba Cheeba
  3. Chittlins & Pepsi [Feat. Planet Asia]
  4. Telegram
  5. Questions [Feat. Planet Asia and Fashawn]
  6. Smile
  7. New Love [Feat. Planet Asia and Tri-State]
  8. Get Started [Feat. Talib Kweli]
  9. Interlude 1
  10. Pressure [Feat. Sick Jacken and Mitchy Slick]
  11. True Champs [Feat. Montage One, Evidence, Oh No and Roc C]
  12. Needle In The Haystack [Feat. Roscoe and Guilty Simpson]
  13. Interlude 2
  14. Ambassadors [Feat. Planet Asia and Chace Infinite]
  15. Chants
  16. Bark Like A Dog [Feat. Phats Bossalini and Montage One]
  17. Two Pistols [Feat. Mitchy Slick]
  18. Outro

Beatz

All tracks produced by Madlib

Scratch

All scratches by J.Rocc and Madlib