Skepta – Konnichiwa

Voto: 4 +

SkeptaKonnichiwaL’Hip-Hop sul versante anglosassone della Manica non ha mai avuto bisogno di una Brexit per mantenere la propria identità completamente al di fuori del contesto europeo. E’ un ecosistema a compartimento stagno, quasi totalmente isolato, con le sue regole e le sue tendenze. Chiuso in sé ma, al contempo, mentalmente molto aperto: <<a broad sonic Church>>, come lo descrisse il Times, fra le cui declinazioni primarie si erge il cosiddetto Grime, corrente artistica endemica del Regno Unito e spesso di difficile digestione per ascoltatori abituati a masticare rime adagiate su un andamento metronomicamente andante (ovvero con i bpm compresi fra 76 e 108).

Skepta è un alpha di quell’ecosistema e anche chi non lo conosce non impiegherà troppo tempo a capirlo. Brani come “Lyrics” sono una chiara espressione di preminenza: barre su barre incastrate ad alta velocità con precisione millimetrica, esaltate dal minimalismo siliceo del tappeto autoprodotto, con un classico sample di Wiley a fare da proverbiale ciliegina. Un tributo alla componente clash della cultura Grime, che si conclude con la passerella offerta al giovane protetto Novelist, nemmeno ventenne e già attrezzato come un veterano. Anche nell’intricato strofone di “Konnichiwa”, una fra le intro più potenti che ascolterete nell’annata in corso, nel singolo “Shutdown” o nel testa a testa di “Corn On The Curb”, al cospetto del Padrino di East London in persona, Skepta dimostra di essere uno che sopra di sé vede solo il cielo (<<How many more mc’s do I kill today?/Realize there’s nobody above me/I killed every song that I touched/and I turned into MC Hammer, they can’t touch me/I be killin’ it, over 10 years on the road/that’s a permanent mark, they can’t smudge me/teachers used to diss me/now when I touch the road I make history>>).

La vera sorpresa però, lo devo ammettere, si è materializzata con “Numbers”. Non solo perché sulla carta il binomio Skepta + Pharrell mi pareva del tutto incompatibile, ma proprio non pensavo che i due potessero riuscire a coniugare un’atmosfera tanto leggera e, diciamolo pure, mainstream (quelle batterie sono assolutamente inconfondibili) con gli incastri meccanici dell’mc londinese. E invece non solo la cosa funziona, ma funziona pure molto bene (probabilmente anche il fatto di non ascoltarla in radio cinquanta volte al giorno aiuta a mantenere il giudizio positivo). Risultato opposto, viceversa, quello ottenuto con “Ladies Hit Squad”, un fallimentare tentativo di ricalcare le atmosfere eteree caratteristiche del collettivo A$AP con la complicità del fastidioso A$AP Nast, qui autore di un ritornello di cui l’umanità avrebbe tranquillamente fatto a meno.

Chi già conosce Skepta avrà sacrificato qualche minuto del proprio tempo attraverso queste righe solo per confrontare il proprio parere sul disco con quello del sottoscritto. Per i restanti, e in particolare mi rivolgo verso coloro che fino ad oggi hanno tentato con difficoltà di varcare il fossato fra Hip-Hop e Grime (gruppo che mi sta a cuore in quanto, fino a qualche anno fa, vi militavo pure io), “Konnichwa” potrebbe invece rappresentare il ponte giusto per dare finalmente una sbirciatina sull’altra sponda dello stretto senza temere di perdersi fra le correnti.

Tracklist

Skepta – Konnichiwa (Boy Better Know 2016)

  1. Konnichiwa
  2. Lyrics [Feat. Novelist]
  3. Corn On The Curb [Feat. Chip and Wiley]
  4. Crime Riddim
  5. It Ain’t Safe [Feat. Young Lord]
  6. Ladies Hit Squad [Feat. ASAP Nast and D Double E]
  7. Numbers [Feat. Pharrell Williams]
  8. Man
  9. Shutdown
  10. That’s Not Me [Feat. JME]
  11. Detox [Feat. Boy Better Know]
  12. Text Me Back

Beatz

  • Skepta with the additional production by Ragz: 1
  • Skepta: 2, 3, 5, 8, 10
  • Blakie with the additional production by Jason Adenuga: 4
  • Skepta with the additional production by Jason Adenuga: 6
  • Pharrell Williams: 7
  • Ragz and Skepta: 9
  • Footsie: 11
  • Ragz: 12
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