PLANET ASIA - THE LAST STAND

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VOTO
(da 1 a 5)
: 3

Fresno, una delle più grandi città della California: è qui che Planet Asia comincia a muovere fin da ragazzino i suoi primi passi nell'Hip-Hop. E' un ottimo breaker, è sufficiente qualche passo per rendersene conto, ma per diventare qualcuno bisogna andar via, cercare un posto dove sia possibile far maturare la propria passione tanto da riuscire a viverci. La destinazione non può che essere una, la Bay Area di San Francisco. E' il novantotto e Planet Asia ha da poco compiuto ventidue anni quando incontra Fanatik, un giovane produttore in cerca, come lui, del successo. E' così che ha inizio la carriera dell'mc Planet Asia: qualche singolo, la partecipazione ad una compilation della Tripek Records, il primo EP ("Planet Asia EP"), ma soprattutto una ventina di partecipazioni, in soli due anni, su singoli ed album di gente conosciuta o meno (tanto per fare due nomi: Dilated Peoples e Dj Revolution) che gli hanno permesso di acquisire una notorietà di tutto rispetto, soprattutto nel difficile mondo dell'underground, e la collaborazione con Rasco al progetto Cali Agents. In attesa di un album vero e proprio che in tanti aspettiamo da tempo, nel duemila esce il nuovo EP, "The Last Stand": otto tracce prodotte da 427 (Walt Liquor), AMP Live, Rickochet e King Koncepts che se da un lato confermano le capacità mostrate nel corso degli ultimi anni, dall'altro finiscono col non aggiungere purtroppo niente di nuovo. Al microfono il suo è uno stile completo e maturo ("Holdin' The Crown"), forte di una metrica efficace ("Weight") e capace di comunicare ("You Can't Miss"), qualche sbavatura si nota invece nelle produzioni, impeccabili tecnicamente, ma in media scarne ("Head Honchos") e piuttosto generiche. L'impressione è che Planet Asia si sia accontentato di tappeti musicali che non superano quasi mai la sufficienza, scelta nel lungo periodo parecchio deleteria. Ma in fondo l'ostacolo principale è dato forse dal formato stesso, un EP di sole sette tracce (inutile considerare la versione clean di "Head Honchos") che ripresentano lo stesso e identico Planet Asia di qualche anno fa. "The Last Stand" non è un disco spiacevole, tuttavia non è neppure l'esordio che in molti speravano; io quindi continuo ad aspettare.


TRACK LIST

Planet Asia -The Last Stand (Mona Hip Hop/Landspeed Records 2000)
  1. Holdin' The Crown
  2. You Can't Miss
  3. Head Honchos [Feat. Punchline]
  4. You & Yours [Feat. Mei Lani]
  5. Stupid [Feat. Shake]
  6. Takin' Ova [Feat. 427]
  7. Weight
  8. Head Honchos (Clean) [Feat. Punchline]
BEATZ
  • 427: 1, 3, 5, 7, 8
  • AMP Live: 2
  • Rickochet: 4
  • King Koncepts: 6