OUTKAST - SPEAKERBOXXX/THE LOVE BELOW

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VOTO
(da 1 a 5) : n.g.

Quinto disco per gli Outkast, ovvero primo disco solista per Big Boi e primo disco solista per André. Fin dal loro esordio il duo più famoso di Atlanta ci ha educato alle loro impareggiabili stravaganze, ponendo un'incognita, un punto di domanda, su ogni loro uscita discografica. Questa è la volta della separazione, in perfetta antitesi all'unione avvenuta cinque anni prima sotto il segno di "Aquemini" (aquarius e gemini, i segni zodiacali dei due). Volendo sarebbe possibile considerare separatamente "Speakerboxxx" e "The Love Below", le differenze tra i due dischi sono molte e facilmente individuabili, eppure il legame tra i singoli prodotti resta inspiegabilmente vivo. Gli Outkast sopravvivono così alla loro ultima scommessa, quella più azzardata, e "Speakerboxxx/The Love Below" trova una sua collocazione nella continua ed inarrestabile fase evolutiva del gruppo. Vale la pena sottolineare come, nonostante un certo successo di vendite, gli Outkast non si siano mai ripetuti in un proprio clone, tuffandosi invece puntualmente alla ricerca di un suono diverso dal precedente e, di certo, da quello futuro; un fatto questo da non prendere sotto gamba, ma che credo sia in parte alla base stessa del loro successo (basti considerare i periodi bui di molti gruppi colpevoli proprio di una sostanziale incapacità rigenerativa, tra i quali potrei citare proprio i cugini più prossimi degli Outkast, i Goodie Mob). Cominciamo con "Speakerboxxx". Il disco di Big Boi sembra rievocare tutti e quattro i suoi degni predecessori per poi spingersi oltre, le produzioni sono divise quasi equamente tra André, Mr. DJ, Carl Mo e lo stesso Big Boi, oltre a Cutmaster Swiff che si occupa dell'intro, l'atmosfera è abbastanza omogenea ed accompagna degnamente le strofe di Big Boi. Quest'ultimo dal canto suo mostra una piena maturità in quanto a tecnica e stile: né banali, né iperbolici, i testi di Big Boi si piegano perfettamente ai suoi frenetici incastri. L'introduzione in pieno stile Dungeon Family ci conduce per mano in "Ghetto Musick": veloce, travolgente, seguito ideale di "Stankonia" (ai pulsanti c'è André, da notare l'excursus musicale del finale). Molto più dolce e malinconica "Unhappy", a mio avviso il pezzo più bello di "Speakerboxxx", che ripropone fedelmente le emozioni presenti in "Aquemini" (bellissimo il ritornello cantato da Sleepy Brown e Debra Killings: <<Might as well have fun 'cause your happiness is done and your goose is cooked!>>). Le trombe di "Bowtie" fanno molto "Southernplayalisticadillacmuzik" e il pezzo si lascia ascoltare piacevolmente, a questo punto mancherebbe all'appello solo "ATLiens" ed ecco infatti "The Way You Move": accompagnamento ultra-minimale ed entrata dei fiati nell'irresistibile ritornello con Sleepy Brown, che canta <<I love the way you move...>>. Si procede abbastanza bene con "The Rooster", "Bust", anche se il featuring di Killer Mike non mi convince, e "War", con l'improvvisa inversione a 0' 59''. Bellissima "Church", elettrizzante invito ad andare in Chiesa (e dire che nel book accanto al testo c'è Big Boi in posa da pappone con tre sventole paurose e un mucchietto di soldi sparsi ai suoi piedi...) con tanto di Gospel nel finale. Traccia battagliera l'undicesima, con Konkrete, Big Gipp e Ludacris, nel finale Big Boi lascia una bella strofa al padre (<<"You're a champion" were my dad's last words before he passed/but I know one day we will once more cross paths>>) e poi accenna alla strana situazione che vede lui ed André separati in casa (<<They say "Big Boi can you pull it off wit just your nigga Dré?"/I say "People, stop the madness 'cause me & Dré be OK"/Outkast, Cell Therapy, to cell division...>>). Niente male anche "Knowing", meglio comunque "Flip Flop Rock", con un redivivo Jay-Z in una piccola strofa e nel ritornello, ottima la produzione di Big Boi e Mr. DJ. A chiudere degnamente "Speakerboxxx" troviamo "Reset", molto coinvolgente, con un testo fantastico scritto a tre mani con Khujo e Cee-Lo, infine "Last Call" (ancora un'ottima produzione di André). Passiamo quindi a "The Love Below". Il disco solista di André 3000 è sicuramente quanto di più atipico il duo di Atlanta potesse partorire, ma è contemporaneamente il frutto naturale di una complessa estrosità che non poteva rimanere a lungo ingabbiata all'interno di schemi troppo stringenti. André conferma definitivamente una personalità artistica di tutto rispetto, oltre ad un bizzarro talento ed un'indipendenza verbale tali da giustificare in pieno i suoi straordinari deliri: accantonato quasi del tutto il Rap, il nostro mister Benjamin preferisce cimentarsi in ricercatissime forme espressive a metà strada tra spoken word e canto. Non solo, in alcuni casi le sue liriche sono limitate (quantitativamente) ad una breve porzione, lasciando il compito di parlare alla musica: eccezionale in questo senso il lavoro svolto per le diverse sonorità presenti, le quali sfuggono a qualsiasi tipo di catalogazione a favore di una gustosa e indecifrabile eterogeneità (tutte le tracce sono prodotte da André, il quale suona anche tastiere e chitarra acustica). Ma andiamo con ordine: argomento principale e quasi esclusivo di "The Love Below" è - come da titolo - l'amore, rivisitato nelle sue componenti più varie, si comincia con il Jazz magnificamente orchestrato di "Love Hater", seguono un breve monologo rivolto a Dio in persona ed "Happy Valentine's Day", in cui il nostro Cupido Valentino si augura che ogni giorno possa essere sempre bello come un 14 di febbraio... Ecco quindi la passionale "Spread", nella cui seconda parte André precede due brevi assolo di piano e tromba. Molto più rilassato l'incedere di "Prototype", pezzo Soul che rievoca atmosfere molto anni '70. In "She Lives In My Lap" l'intesa con la splendida Rosario Dawson (protagonista femminile di "La 25^ ora") funziona a dovere, merito in parte di una travolgente base musicale. E arriviamo così a "Hey Ya!", primo singolo nonché divertentissimo video in cui il nostro si divide in un affiatato gruppo vestito completamente di verde, passando dalla batteria al coro fino al sorridente chitarrista. "Roses" è l'unica traccia di "The Love Below" senza particolari trovate e mi riesce difficile darne un giudizio preciso, tocca a "Behold A Lady" ricondurre sulla strada maestra André, che fa il bis anche in "Pink & Blue": apertura su "Age Ain't Nothing But A Number" (Aaliyah), un suono indecifrabile che ricorda vagamente un tamburo sintetizzato, un organo in una tonalità molto bassa, completa assenza di batteria e sul finale degli archi in salita, l'abbinamento a mio avviso è fantastico. Non delude "Love In War", ma "She's Alive" è un piccolo e malinconico capolavoro: André racconta una storia molto toccante che comincia così: <<A boy to raise at a young age/no help from him but she's alive/to be made strong but all alone/must be a paoin but she's alive...the year was 1975 that night the crickets cried/'cause they knew what was going down...>>. Cambio d'atmosfera con "Dracula's Wedding", medesimo straordinario risultato che suggella l'ottima collaborazione di Kelis. Ma non è ancora finita...la diciassettesima traccia, non segnalata, è una splendida strumentale di oltre cinque minuti che unisce una veloce batteria campionata ad un modernissimo Jazz equamente diviso tra fiati, contrabbasso e pianoforte. André rallenta le battute e prima ritorna a strimpellare la sua chitarra in "Take Off Your Cool" - al suo fianco questa volta c'è Norah Jones e il risultato è nuovamente impeccabile - poi lascia andare un beat al contrario per più di sei minuti aggiungendo al tutto un malinconico mix di tastiere, trombe ed effetti vari ("Vibrate", con la collaborazione non accreditata di Sleepy Brown). Chiude l'avventurosa esperienza di "The Love Below" la tenebrosa "A Life In The Day Of Benjamin André" (il contrasto con il resto del disco funziona a dovere, anche perché è l'unica traccia esplicitamente Hip-Hop). A questo punto bisognerebbe estrapolare le classiche conclusioni finali, ma preferisco siate voi stessi ad ascoltare attentamente l'ultima fatica degli Outkast per poi farvene un giudizio personale...anche perché temo di essermi già dilungato a sufficienza! Mi limiterò solo a un paio di considerazioni. La prima: paragonare i due dischi è inutile, eppure mi è parso di notare che mentre "The Love Below" funziona egregiamente da sé, "Speakerboxxx" soffre invece in alcune parti dell'assenza al microfono di André. La seconda: "Speakerboxxx/The Love Below" è un'opera unica nel suo genere e pregna di peculiarità, ho trovato giusto quindi non assegnarle alcun voto. A questo punto non resta altro che chiedersi quale sarà la prossima imprevedibile mossa degli Outkast...secondo me vale la pena aspettare.


TRACK LIST
Outkast - Speakerboxxx/The Love Below (Arista/LaFace Records/BMG 2003)

Speakerboxxx:

  1. Intro
  2. Ghetto Musick
  3. Unhappy
  4. Bowtie [Feat. Sleepy Brown and Jazze Pha]
  5. The Way You Move [Feat. Sleepy Brown]
  6. The Rooster
  7. Bust [Feat. Killer Mike]
  8. War
  9. Church
  10. Bamboo (Interlude)
  11. Tomb Of The Boom [Feat. Konkrete, Big Gipp and Ludacris]
  12. E-Mac (Interlude)
  13. Knowing
  14. Flip Flop Rock [Feat. Killer Mike and Jay-Z]
  15. Interlude
  16. Reset [Feat. Khujo Goodie and Cee-Lo]
  17. D-Boi (Interlude)
  18. Last Call [Feat. Slimm Calhoun, Lil' Jon, The Eastside Boyz and Mello]
  19. Bowtie (Postlude)

The Love Below:

  1. The Love Below (Intro)
  2. Love Hater
  3. God (Interlude)
  4. Happy Valentine's Day
  5. Spread
  6. Where Are My Panties?
  7. Prototype
  8. She Lives In My Lap [Feat. Rosario Dawson]
  9. Hey Ya!
  10. Roses
  11. Good Day, Good Sir
  12. Behold A Lady
  13. Pink & Blue
  14. Love In War
  15. She's Alive
  16. Dracula's Wedding [Feat. Kelis]
  17.  
  18. Take Off Your Cool [Feat. Norah Jones]
  19. Vibrate
  20. A Life In The Day Of Benjamin André (Incomplete)
BEATZ
Speakerboxxx
  • Cutmaster Swiff: 1
  • André 3000: 2, 9, 18
  • Mr. DJ: 3, 8
  • Big Boi: 4, 7, 11, 16
  • Carl Mo with the co-production by Big Boi: 5, 6
  • Mr. DJ with the co-production by Big Boi: 13
  • Big Boi with the co-production by Mr. DJ: 14

The Love Below

  • All tracks produced by André 3000 except track #10 by Dojo5 and André 3000