NON-PROPHETS - HOPE

Reviewed by Al-X
VOTO
(da 1 a 5)
: 4/4,5

Sage Francis è un personaggio che difficilmente potrebbe essere associato ad uno stile o ad un tipo di Hip-Hop ben definito (già il fatto che abbia recentemente firmato un contratto con la Epitaph, importante Punk label californiana, la dice lunga); in ogni sua avventura discografica finora ha mostrato un lato diverso della sua eclettica personalità artistica ed umana: dalla serie dei "Sick Of...", cd autoprodotti e venduti ai suoi live contenenti anche registrazioni di svariate performance ai numerosi freestyle contest cui ha preso parte, alla sua prima prova ufficiale, "Personal Journals", in cui risaltano la vulnerabilità e la trasparenza delle proprie emozioni (quello che da alcuni è stato definito Emo Hip-Hop); dalla sortita con l'Anticon nel "Makeshift Patriot EP", molto vicina alla slam-poetry, fino alla realizzazione con Joe Beats, suo socio di lunga data, di "Hope", album d'esordio dei Non-Prophets. Un disco dedicato all'Hip-Hop dei primi anni '90, in cui viene mostrato grande rispetto per ciò che è stato fatto in quel periodo attraverso innumerevoli riferimenti alle opere di altri artisti come O.C., Rakim, Kool G. Rap, Black Sheep, Beastie Boys, De La Soul, A Tribe Called Quest, quel feeling viene appunto riadattato ai nostri giorni, alla maniera dei Non-Prophets. Ancora una volta, Sage Francis mostra nuove, differenti sfaccettature del suo talento di autore e performer, come se cambiasse pelle in ogni pezzo pur mantenendo inalterata la propria credibilità. Nella sua indole convivono la profondità e il cazzeggio puro, il sarcasmo e la sensibilità, perciò è uno spettacolo straniante vedere come Sage passi con la medesima intensità dalla personificazione di un cinico pseudo-pappone, nella parossistica "Xaul Zan's Heart" (<<Listen to the knowledge that I'm kickin'/I'm not hard on women, I put my hard-on on women>>, concludendo con la perla <<I am womanizer, hear me, whore>>), all'elevato livello emotivo espresso nello splendido testo di "The Cure" (<<When a boy writes off the world it's done with sloppy mispelled words if/a girl writes off the world it's done in cursive>>). L'amore per il vero Hip-Hop è un tema che ricorre spesso, come in "That Ain't Right", dove un drumming marcato ed una malinconica melodia accompagnano le intelligenti critiche di Sage ad una scena che spesso e volentieri vede gli artisti meno talentuosi raggiungere fama e gloria (<<African medallions didn't sell platinum albums/that's part of the reason why you think Hip-Hop died/it was here before you were, it'll be here in the future/life's not a bitch, she's just sick of being personified>>), oppure in "Mainstream 307", dove esprime, con pungente ironia, la propria opinione sulla musica commerciale (<<Das EFX rocked the band-aid ten years before Nelly did!>> - troppo vero!). Joe Beats è assai abile nel riattualizzare quel vecchio, marcissimo, ma mai dimenticato boom-bap, come per l'espolsiva "Damage" (da cantare rigorosamente da ciucchi persi) o per la filosofica e misteriosa "Spaceman": due tracce diametralmente opposte, ma che dimostrano come l'intesa tra beatmaker ed mc sia praticamente perfetta. La musicalità delle strumentali di Joe Beats (a metà strada tra un Jel più semplice e lineare e l'attitudine al beat tipica di un Pete Rock, un Large Professor o un Prince Paul dei tempi d'oro), unita alla sorprendente versatilità e variabilità lirica e tecnica di Sage Francis, fanno di "Hope" un album molto particolare, eppure estremamente diretto e vitale. Nulla per cui valga l'etichetta di prodotto per nostalgici nonnetti. Da ascoltare con un piede nel passato e con lo sguardo speranzoso verso il futuro.


TRACK LIST

Non-Prophets - Hope (Lex Records 2003)

  1. Intro
  2. Any Port
  3. Damage
  4. That Ain't Right
  5. Disasters
  6. Fresh
  7. Mainstream 307
  8. A Mill
  9. Spaceman
  10. Xaul Zan's Heart
  11. New Word Order
  12. Tolerance Level
  13. The Cure
  14. Outro/Bounce (Ghost Track)
BEATZ
All tracks produced by Joe Beats
SCRATCH
All scratches by Dj Mek-a-lek